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Super Terra scoperta nella zona abitabile di una stella: cosa sappiamo sul pianeta TOI-715b

Grazie al telescopio spaziale TESS della NASA è stata scoperta una super Terra nella zona abitabile della stella TOI-715. Potrebbe ospitare acqua liquida sulla superficie. Forse è in compagnia di un secondo pianeta roccioso, di dimensioni più simili al nostro. Cosa sappiamo su questo corpo celeste.
A cura di Andrea Centini
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Illustrazione della super Terra: NASA/JPL-Caltech
Illustrazione della super Terra: NASA/JPL-Caltech

Nel cuore della costellazione del Pesce, a 137 anni luce dal nostro pianeta, è stata scoperta una super Terra nella zona abitabile della sua stella madre. Le super terre sono pianeti extrasolari rocciosi con una massa compresa tra 2 e 10 volte quella terrestre; sono considerate, per ovvie ragioni, tra i corpi celesti più interessanti per le potenzialità di ospitare vita aliena o, addirittura, essere colonizzabili dall'essere umano. Ma se una super Terra è troppo vicina o troppo lontana rispetto alla sua stella, crollano le possibilità che possa essere adatta alla vita, perlomeno quella basata sulla biologia che conosciamo noi. In pratica, sarebbe troppo calda o troppo fredda. Qui entra in gioco il fattore della zona abitabile, proprio quella in cui è stato trovato TOI-715b, il nome dell'esopianeta appena scoperto.

La zona abitabile di una stella è quella regione di spazio circostante che permette ai pianeti orbitanti di ospitare potenzialmente acqua liquida sulla propria superficie. In parole semplici, garantisce temperature tali da non rendere i corpi celesti mondi infernali o sfere di ghiaccio. I pianeti che si trovano nella zona abitabile vengono chiamati dagli esperti “Goldilocks planets”, ovvero pianeti Riccioli d'oro. La zona abitabile può essere di due tipologie: conservativa, quando un pianeta in essa presente resta abitabile per la stragrande maggioranza del tempo nell'arco di una vita della stella; e ottimistica, quando invece il pianeta risulta abitabile solo per un periodo limitato di tempo, così ridotto da non permettere l'emersione della vita complessa. TOI-715b, che ha un raggio 1,55 volte quello terrestre, si trova nella zona abitabile conservativa, quindi è estremamente interessante. La sua esistenza era stata supposta già nel 2019, ma oggi, grazie ai dati raccolti dal “cacciatore di pianeti” TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) della NASA, ne abbiamo finalmente la certezza. L'esopianeta potrebbe essere accompagnato da un “fratello” più piccolo, TOI-715c, anch'esso orbitante nella zona abitabile, ma al momento non vi è certezza.

A identificare la super Terra nella zona abitabile della stella TOI-715 è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici dell'Università di Birmingham, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di numerosi centri di ricerca. Fra essi l'Astrobiology Research Unit dell'Università di Liegi (Belgio); l'Osservatorio Astronomico di Campo Catino (Italia); il Laboratorio Cavendish; l'Exoplanet Science Institute della NASA e moltissimi altri. Un elemento particolarmente significativo della scoperta risiede nella natura della stella madre, TOI-715, una nana rossa di classe M con una massa e un raggio di poco superiori al 20 percento di quelli del Sole.

Le stelle di questo genere sono note per essere particolarmente turbolente, poiché danno vita a devastanti brillamenti in grado di spazzar via l'atmosfera dai pianeti e renderli sterili, inospitali per la vita. È il fenomeno che potrebbe aver sterilizzato i pianeti del Sistema TRAPPIST-1, uno dei più promettenti in assoluto per la potenziale capacità di ospitare la vita (e molto più vicino di TOI-715). Tuttavia, da quando è stata messa nel mirino dagli esperti, la stella non è stata particolarmente attiva; ciò, secondo gli autori dello studio, potrebbe dipendere dalla sua età, stimata in 6 – 7 miliardi di anni. Non si esclude che in passato possa essere stata irruenta e aver annientato la vita (o la possibilità che emergesse) su TOI-715b. Del resto il corpo celeste è molto vicino alla stella, completando un orbita in soli 19 giorni terrestri. Ciò significa che un anno, su questo mondo alieno, dura meno di tre settimane.

A causa del metodo di rilevamento dell'esopianeta – quello del transito, basato su "mini eclissi" – i ricercatori non hanno potuto determinare la massa del corpo celeste, ma si stima che possa essere compresa tra le 7 e le 2 volte quella della Terra (potrebbe trattarsi anche di un mondo oceanico, un po' come quello di Miller in Interstellar, si spera non così letale). Il pianeta candidato TOI-715c, non distante dalla super Terra, avrebbe un diametro molto più simile a quello terrestre, mentre la sua orbita si completerebbe in meno di 26 giorni. Anch'esso si troverebbe nella zona abitabile, ma in questo caso in quella ottimistica e non conservativa. Si questo che la super Terra sono teoricamente molto interessanti, ma ad oggi, con le tecnologie di cui disponiamo, sono troppo distanti per poter essere raggiunti in tempi umani. Servirebbero infatti migliaia di anni. I dettagli della ricerca “A 1.55 R⊕ habitable-zone planet hosted by TOI-715, an M4 star near the ecliptic South Pole” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

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