Sospetto caso di Zika a Cattolica: cos’è, quali sono i sintomi e come si trasmette

A Cattolica, in provincia di Rimini (Emilia-Romagna), è stato rilevato un possibile caso di infezione da virus Zika dalla AUSL locale. Il caso sospetto e dunque non confermato riguarda un uomo rientrato da un viaggio all'estero in un Paese a rischio, che presenta sintomi compatibili con la malattia, il cui nome è legato a una foresta ugandese nella quale fu isolato per la prima volta il patogeno responsabile (all'inizio degli anni '70). Sulla base del “Piano nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes sp.) con particolare riferimento a virus Chikungunya, Dengue e virus Zika” le autorità sanitarie della provincia emiliana hanno immediatamente attivato il protocollo di prevenzione, che prevede un'estesa disinfestazione contro le zanzare in un raggio di 100 metri dall'abitazione dell'uomo.
L'infezione da virus Zika è trasmessa da zanzare del genere Aedes, che in Italia sono principalmente rappresentate dalla famigerata zanzara tigre (Aedes abopictus), specie alloctona ormai ampiamente diffusa e stabilizzata su vasta parte del territorio nazionale. Per alcuni giorni, di notte, squadre di disinfestatori interverranno con adulticidi e larvicidi in tutte le zone sensibili – aree verdi e dove sono presenti ristagni d'acqua – per scongiurare il rischio che possa innescarsi un potenziale focolaio, anche se al momento, lo sottolineiamo, si parla ancora di caso sospetto.
Nel caso in cui l'uomo fosse effettivamente positivo e una o più zanzare tigre dovessero pungerlo, questi insetti potrebbero trasferire efficacemente l'infezione ad altre persone. Per questo l'uomo è stato sottoposto a isolamento domiciliare fiduciario in attesa dei risultati degli esami di laboratorio, più nello specifico la reazione a catena della polimerasi inversa (PCR) – che abbiamo conosciuto durante la pandemia di COVID – che è in grado di rilevare la presenza di materiale genetico del patogeno nei campioni biologici. Come indicato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), “la diagnosi sierologica è, purtroppo, complicata da possibili reazioni crociate con altri Flavivirus”, il genere – conosciuto anche come Orthoflavivirus – di virus a RNA a singolo filamento cui appartiene anche lo Zika.
Cos'è e come si trasmette la malattia di Zika
Come spiegato dall'ISS, l’infezione umana da virus Zika (Zikv) “è una malattia virale trasmessa dalla puntura di zanzare infette di alcune specie appartenenti al genere Aedes”, come appunto la sopracitata zanzara tigre. È coinvolta anche la zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti), tra le più pericolose poiché vettore efficace di diverse gravi patologie tropicali. Questo insetto non è ancora presente in Italia ma a causa del cambiamento climatico potrebbe diffondersi efficacemente come ha fatto Aedes albopictus. È comunque già sbarcato in Europa. Se una persona positiva viene punta da una zanzara, quest'ultima è in grado di trasmettere il virus ad altre persone, ecco perché il protocollo di prevenzione sanitaria prevede estese disinfestazioni nei pressi delle case di pazienti o presunti tali. Tra le altre fonti di trasmissione figura il contatto con liquidi biologici contaminati, pertanto trasfusioni di sangue e rapporti sessuali sono considerati a rischio. Nota anche la trasmissione verticale tra madre e feto durante la gravidanza. Secondo un recente studio il virus potrebbe diventare più aggressivo ed elusivo a causa di una mutazione genetica.
Quali sono i sintomi e come si cura
Nella stragrande maggioranza dei casi la malattia di Zika è asintomatica, tuttavia in circa il 20 percento delle infezioni si sviluppano sintomi simili influenzali. Fra essi “febbre, eruzioni cutanee, dolori muscolari e articolari, congiuntivite”, come segnalato dall'istituto Humanitas. Il periodi di incubazione, cioè il periodo che intercorre tra l'esposizione al patogeno (puntura di una zanzara infetta) ed emersione dei sintomi va dai 3 ai 14 giorni. Molto raramente le persone infette hanno bisogno del ricovero in ospedale. Ciò che preoccupa gli esperti di questa infezione sono soprattutto le complicazioni associate, come la sindrome di Guillain-Barré (una malattia autoimmune che può sfociare in paralisi) e la microcefalia, che può colpire i feti delle donne incinte punte dalle zanzare infette. Questa condizione determina una testa più piccola con potenziali anomalie cerebrali e cognitive. L'aumento di casi registrato nei Paesi in cui la malattia è endemica e genera focolai significativi rappresenta un allarme di salute pubblica da non sottovalutare.
Ad oggi non esistono né un trattamento specifico né un vaccino contro la malattia di Zika, anche per questo la prevenzione gioca un ruolo fondamentale per evitare le complicazioni severe. Oltre ai protocolli di disinfestazione, si raccomanda alle persone di indossare indumenti protettivi, usare spray repellenti e adottare tutte le misure che catalizzano il rischio di diffusione delle zanzare, come ad esempio eliminare i ristagni d'acqua nel giardino di casa. La terapia per i pazienti è solo di supporto e può prevedere paracetamolo, antidolorifici e idratazione.