Semaglutide, rischio pensieri suicidari e gravidanze indesiderate: ente governativo aggiorna le avvertenze

Alcuni studi condotti negli ultimi anni su semaglutide, tirzepatide e altri farmaci per perdere peso appartenenti alle classi degli agonisti del recettore GLP-1 e dei recettori GIP/GLP-1 hanno rilevato tra gli effetti anche il potenziale rischio di pensieri suicidari e di limitare l'efficacia dei contraccettivi orali, con conseguenti gravidanze indesiderate. Alla luce dei risultati di queste ricerche, la Therapeutic Goods Administration (TGA) del Dipartimento della salute, della disabilità e dell'invecchiamento del governo australiano, un'agenzia che si occupa di regolamentare i prodotti terapeutici nella “Terra dei canguri”, ha deciso di introdurre delle avvertenze specifiche per questi prodotti. Quelli coinvolti sono Mounjaro (tirzepatide), Ozempic (semaglutide), Wegovy (semaglutide), Saxenda (liraglutide) e Trulicity (dulaglutide), come riportato in un comunicato stampa pubblicato il 1 dicembre 2025 dall'agenzia australiana.
Tre di questi farmaci, in realtà, non sono formalmente commercializzati per la perdita di peso ma per combattere il diabete di tipo 2: originariamente, infatti, la semaglutide e gli altri principi attivi erano stati progettati proprio per il controllo della glicemia e la lotta alla “malattia del sangue dolce” (riducendo zucchero circolante e appetito); solo in seguito medici e ricercatori si sono accorti dell'eccellente efficacia contro i chili di troppo. Ciò ha reso gli agonisti del peptide-1 simil-glucagone (GLP-1) e del polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente (GIP) – nel caso della duplice azione come nel caso della tirzepatide – particolarmente famosi, anche grazie alla spinta di Vip e influencer sui social network. All'inizio furono talmente richiesti da creare problemi di scorte a chi aveva effettivamente bisogno di questi medicinali contro il diabete. Tuttavia si tratta di farmaci con potenziali effetti collaterali anche gravi (come la cecità improvvisa) e vanno assunti solo e soltanto sotto strettissimo controllo medico. È proprio da una revisione delle reazioni avverse che la TGA ha deciso di inserire pensieri suicidari e impatto sui contraccettivi orali tra le nuove avvertenze su questi farmaci.
Come evidenziato nella nota dell'agenzia australiana, “i pazienti che assumono uno qualsiasi di questi medicinali devono informare il proprio medico se manifestano depressione nuova o peggiorata, pensieri suicidari o qualsiasi cambiamento insolito dell'umore o del comportamento”. Il professor Nial Wheate, docente presso la Facoltà di Scienze Naturali presso l'Università Macquarie, in un articolo pubblicato su The Conversation ha spiegato che tra gli effetti collaterali più comuni di questi farmaci figurano problemi gastrointestinali alla stregua di “nausea, vomito, diarrea, indigestione, mal di stomaco e stitichezza”, che “tendono ad essere lievi e a scomparire con il tempo o a diventare più tollerabili”. Ciò nonostante sono note anche reazioni avverse significative, fra le quali la calcolosi della colecisti (calcoli nella colecisti), pancreatite acuta (una condizione potenzialmente mortale), aumento della frequenza cardiaca e iploglicemia, come spiegato a Fanpage.it dalla professoressa Annalisa Capuano, farmacologa clinica e direttrice presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Anche i pensieri suicidari rientrano tra i potenziali rischi legati all'uso di questi farmaci.
Come indicato dal professor Wheate, nell'arco degli ultimi 12 mesi (fino a novembre 2025) nell'Australian Database of Adverse Events Notifications – un database in cui i pazienti annotano gli effetti avversi dei farmaci – sono stati segnalati venti casi di pensieri suicidari tra coloro che utilizzavano i farmaci sopracitati. Lo studio “The risk of depression, anxiety, and suicidal behavior in patients with obesity on glucagon like peptide-1 receptor agonist therapy” pubblicato nel 2024 su Scientific Reports ha rilevato un aumento del rischio di comportamento suicidario del 106 percento negli utilizzatori degli agonisti del peptide-1 simil-glucagone (GLP-1). Il professor Wheate spiega che anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riportato questa avvertenza. Curiosamente, lo studio “Association of semaglutide with risk of suicidal ideation in a real-world cohort” ha rilevato un rischio ridotto di pensieri suicidari tra gli utilizzatori della semaglutide, un risultato che contrasta con quelli delle altre indagini che hanno spinto la TGA ad aggiornare le avvertenze.
Per quanto concerne le gravidanze indesiderate, alcuni studi hanno rilevato che questi farmaci per perdere peso e contro il diabete di tipo 2 possono influenzare gli ormoni nei contraccettivi orali, limitandone l'efficacia. I contraccettivi orali, come spiegato dal professor Wheate, agiscono proprio “utilizzando ormoni per impedire il rilascio degli ovuli dalle ovaie e per addensare il muco cervicale”. Di fatto, l'uso di semaglutide, tirzepatide e altri farmaci potrebbe renderli inefficaci, per questo si raccomanda a chi li assume di utilizzare altri metodi contraccettivi per prevenire gravidanze indesiderate. Inoltre, conclude l'esperto dell'Università McQuarye, “un farmaco a base di GLP-1 non deve essere usato durante la gravidanza, poiché potrebbe influire sullo sviluppo fetale .”