video suggerito
video suggerito

Scoperto un collegamento tra l’ansia e un nutriente essenziale spesso carente: dove si trova la colina

La colina, nota anche come “vitamina J”, è un nutriente fondamentale per la nostra salute. Secondo recenti studi livelli non adeguati potrebbero essere collegati anche ai disturbi d’ansia.
0 CONDIVISIONI
Immagine

Anche se probabilmente in molti non la conosco, la colina (o vitamina J) è un nutriente essenziale per diverse funzioni fondamentali del nostro corpo. Simile alle vitamine del gruppo Bcome spiega la Fondazione Humanitas – questa sostanza non solo contribuisce alla salute del fegato e a tenere sotto controllo il colesterolo, un numero crescente di studi suggerisce che possa essere vitale anche per il sistema nervoso e il buon mantenimento delle funzioni cognitive.

A questi si aggiunge oggi una nuova meta-analisi – ovvero uno studio che confronta i risultati di più ricerche sullo stesso argomento – che ha fornito ulteriori prove a sostegno di quanto suggerito già da precedenti ricerche: la colina potrebbe avere un ruolo importante anche nei disturbi d'ansia.

Cosa ha scoperto lo studio

Gli autori di questo nuovo studio, un team di ricercatori dell'UC Davis Medical Center, della University of California, hanno infatti esaminato 25 studi precedenti per confrontare i livelli delle sostanze chimiche prodotte durante il metabolismo cerebrale in una platea di oltre 700 pazienti: 370 con disturbi d'ansia e 342 senza una diagnosi di questo tipo. Dall'analisi di questi dati ne è emerso uno che accumunava tutti i partecipanti con disturbi d'ansia: avevano livelli di colina inferiori di circa l'8% rispetto ai partecipanti senza ansia.

"Una quantità inferiore dell'8% non sembra poi così tanto, ma nel cervello è significativa", ha spiegato lo psichiatra Richard Maddock, autore principale dello studio insieme a Jason Smucny, anche lui ricercatore della University of  California.

Cos'è la colina

Maddock, che si occupa da anni di disturbi d'ansia, ha avuto l'idea di studiare i livelli delle sostanze chimiche nel cervello dopo aver scoperto in altri suoi studi che questa vitamina era spesso carente nei pazienti affetti da disturbi d'ansia e attacchi di panico. Ora questa meta-analisi sembra confermare il suo sospetto. Anche se non ci sono prove certe, i ricercatori ipotizzano che alcuni meccanismi tipici nei disturbi d'ansia, come l'eccessiva reazione di "attacco e fuga" davanti a eventi che non rappresentano una minaccia reale, possano aumentare la richiesta di colina.

La colina è un nutriente fondalmentale per diverse funzioni cerebrali "come la memoria, la regolazione dell'umore e il controllo muscolare", spiegano gli autori. In parte viene prodotta dal corpo, ma la principale via di assunzione è l'alimentazione. Come avevamo spiegato in questo approfondimento su Fanpage.it, la colina si trova sia in alimenti di origine animale che in fonti vegetali. Tra le prime ci sono alimenti come manzo, pesce, uova, pollo e latte. Tuttavia è possibile assumerla anche attraverso alimenti vegetali come arachidi, fagioli, funghi, soia, patate, alcune varietà di broccoli e altri cerali e vegetali. Come sempre, la strategia migliore per avere una dieta equilibrata ed evitare carenze è rivolgersi a uno specialista.

Carenza di colina: un problema diffuso

Ma cosa significa questa scoperta? Sebbene questo dato sia rilevante e meriti di essere ulteriormente approfondito, i ricercatori ribadiscono che non ci sono ancora abbastanza elementi per dire alle persone che soffrono di disturbi d'ansia di integrare i propri livelli di colina: "Non sappiamo ancora se aumentare la colina nella dieta aiuterà a ridurre l'ansia. Saranno necessarie ulteriori ricerche", ha chiarito Maddock.

Tuttavia avere una dieta equilibrata e completa, in grado quindi di garantire anche livelli adeguati di colina, come di altri nutrienti essenziali, è buona raccomandazione che vale per tutti. Rispetto alla colina, nello specifico, già altri studi aveva messo in guardia sul fatto che molte persone non raggiungono i livelli raccomandati e come questo possa mettere a rischio la salute di tutto il corpo, cervello incluso. Ad esempio nel 2023 uno studio su topi, condotto anche questo negli Stati Uniti, aveva collegato la carenza di colina a modifiche nel sistema nervoso solitamente associate alla malattia di Alzheimer.

Secondo alcuni recenti studi, la carenza di vitamina J sarebbe comune alla maggior parte delle persone negli Stati Uniti. Per conoscere quali sono i livelli raccomandati di colina può essere utile consultare le indicazioni dell'Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, che per gli adulti e gli adolescenti tra i 15 e i 17 anni suggeriscono di assumere 400 mg di colina al giorno.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views