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Scoperto il legame tra malattie cardiocircolatorie e depressione: la risposta è nei geni

Un gruppo di ricercatori finlandesi ha scoperto l’esistenza di una sequenza di 256 geni la cui maggiore o minore espressione rispetto alla media potrebbe aumentare il rischio di sviluppare entrambe le patologie: depressione e malattie cardiocircolatorie.
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Tra le raccomandazioni dell'American Heart Association (AHA), una delle più importanti associazioni statunitensi per la prevenzione delle malattie cardiache, c'è quella di monitorare gli adolescenti con problemi di depressione per lo sviluppo di malattie cardiocircolatorie. Questo perché tra le due patologie esiste una correlazione ormai certa già dagli anni '90 e confermata da diversi studi. Sebbene lo stile di vita delle persone depresse – fumo, consumo di alcol e cattiva alimentazione – giochi di certo un ruolo importante, per anni le cause profonde di questo collegamento sono rimaste per lo più sconosciute. Almeno finora.

Un enorme studio condotto dall'Università di Tampere in Finlandia sui dati di quasi mille persone potrebbe aver individuato la causa del collegamento tra disturbi depressivi e salute cardiocircolatoria direttamente nei geni: i ricercatori finlandesi hanno infatti scoperto che l'espressione genica di una sequenza di 256 geni dello stesso modulo genetico potrebbe rappresentate un fattore di rischio per entrambi le malattie.

Come la depressione e le malattie cardiocircolatorie potrebbero essere legate

La scoperta dell'esistenza di questo "elemento genetico" in comune tra i due gruppi di malattie è il risultato dell'analisi di una quantità davvero significativa di dati, quella di 899 partecipanti (donne e uomini) tra i 34 e i 49 a uno dei maggiori studi sui fattori di rischio per le malattie cardiovascolari mai condotto in Finlandia. È stato chiamato "Young Finns" – letteralmente "giovani finlandesi" – ed è stato condotto a partire dal 1980 su una platea di 4.000 bambini che allora avevano tra i tre e i 18 anni.

Nel 2011 i ricercatori che seguivano lo studio hanno sottoposto i partecipanti a un test specifico per valutare la presenza dei sintomi specifici della depressione e a un esame per misurare il rischio di malattie cardiocircolatorie. Ma la ricerca si è spinta oltre: i ricercatori hanno studiato l'espressione genica nei partecipanti a partire dall'analisi di campioni di sangue. Attraverso particolari tecniche all'avanguardia hanno osservato che dei 22 moduli genetici individuati uno solo era associato alla presenza di un punteggio elevato sia per il rischio di depressione che per quello di malattie cardiocircolatorie.

La risposta è scritta nei geni

Analizzando quel modulo genetico i ricercatori hanno osservato che in base all'espressione genica di una sequenza di 256 geni il rischio di sviluppare entrambe le malattie si modifica. Nello specifico – spiegano i ricercatori– quest'ultimo è maggiore in presenza di un'espressione genica maggiore o minore rispetto alla media. L'espressione genetica è il processo attraverso cui le informazioni "scritte" nel Dna vengono trasformate in molecole.

Gli autori dello studio hanno spiegato come a partire da questa scoperta i geni della sequenza individuata potrebbero essere utilizzati  come biomercatori, permettendo in questo modo lo sviluppo di nuove strategie di prevenzione per entrambe le malattie.

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