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Scoperti in Giappone i precursori delle stelle da lancio ninja o shuriken

Analizzando pietre intagliate esposte nei musei giapponesi l’archeologo Akihiro Iwata ha scoperto che si tratta dei precursori delle stelle ninja o shuriken.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Museo Storicodella Prefettura di Saitama
Credit: Museo Storico
della Prefettura di Saitama

Alcuni reperti custoditi da decenni in musei giapponesi si sono rivelati in realtà molto più importanti e interessanti di ciò che apparivano, ovvero semplici pietre piatte intagliate secoli fa. Secondo l'archeologo Akihiro Iwata del Museo Storico di Ranzan nella Prefettura di Saitama, infatti, questi manufatti sarebbero i precursori delle famose stelle ninja, gli shuriken, armi da lancio con un numero di punte variabile. Sebbene gli storici e gli esperti di armi ritengano che difficilmente potessero essere letali, si tratta di armi iconiche, strettamente connesse alla misteriosa figura dei ninja o shinobi, le micidiali spie mercenarie che nel periodo del Giappone feudale si muovevano nell'ombra per compiere omicidi su commissione, sabotaggi o per ottenere informazioni.

Il professor Iwata si è imbattuto in questi reperti per la prima volta nel 2019, restandone particolarmente affascinato. Da allora decise di studiarli e ricostruirne la storia, fino a giungere alla conclusione che egli stesso ha definito “rivoluzionaria”, come riportato in un articolo della CNN. “Sono sempre stato alla ricerca delle armi ninja del periodo Sengoku o “Era degli stati in guerra” (dal 1467 al 1615), quindi mi sono sentito sollevato quando le ho finalmente trovate”, ha aggiunto lo scienziato durante l'intervista.

Le stelle ninja ancestrali, con angoli appuntiti e profili affilati, sono state rinvenute tra il 1920 e il 2010 nei siti archeologici di Saitama e Hachioji, in particolar modo nel castello di Iwatsuki e nella base di Owada jin'ya. Entrambi gli edifici furono teatro di cruenti scontri, soprattutto il castello, dove durante l'assedio di Odawara il clan Hojo fu annientato al suo interno. Tra le rovine di questo edificio, come riportato da asahi.com, è stata rinvenuta una pietra piatta esagonale con un diametro di circa 5 centimetri e spessa 1 centimetro, mentre nel quartier generale di Owada jinya ne sono state trovate una ventina con un diametro a 8 a 14 centimetri e con uno spessore massimo di 3 centimetri. Alcuni dei reperti sono di colore verde.

Oltre agli shuriken ancestrali il professor Iwata ha scoperto anche altri precursori di armi ninja, i cosiddetti makibishi, sferule di argilla che gettate sotto i piedi di avversari e cavalli potevano ferirli, rallentarli e farli cadere a terra. A suggerire all'archeologo che fossero anch'esse armi ninja l'aspetto molto somigliante con le makibishi del periodo Edo (1603 – 1867), che tuttavia erano fatte di metallo. Secondo l'archeologo nei musei giapponesi sarebbe pieno di armi ninja non ancora identificate. Le sue scoperte saranno trattate in un libro che verrà pubblicato a marzo di quest'anno.

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