Rischio tempesta solare il 14 settembre: un buco a forma di farfalla e una CME “puntano” la Terra

Domenica 14 settembre la Terra potrebbe essere investita da una tempesta geomagnetica. Non ci sono ancora certezze, tuttavia vi sono due fenomeni in atto che potrebbero concorrere alla manifestazione dell'evento. Il primo è il possibile arrivo della “coda” di un'espulsione di massa coronale (CME), che potrebbe colpire di striscio la magnetosfera terrestre proprio tra un paio di giorni; il secondo è la comparsa di un gigantesco buco coronale a forma di farfalla al centro del Sole, che sta inviando in direzione del nostro pianeta un flusso di vento solare.
La combinazione di questi due fenomeni potrebbe amplificare l'intensità delle particelle cariche elettricamente (plasma) e dei campi magnetici, innescando quella che gli esperti chiamano “tempesta solare cannibale”, dovuta alla combinazione di flussi di vento solare a velocità differenti. In genere quelli sprigionati dai buchi coronali sono più lenti e poco energetici, dando vita al massimo a tempeste geomagnetiche di classe G2 (moderate), mentre il vento solare delle CME è più intenso ed esplosivo.
Cos'è l'effetto Russell-McPherron
La tempesta solare potrebbe essere favorita anche dall'effetto Russell-McPherron, un fenomeno geomagnetico scoperto negli anni '70 del secolo scorso dai fisici Christopher Russell e Robert McPherron che si verifica nel periodo degli equinozi. Siamo infatti a un passo dall'equinozio d'autunno, atteso alle 20:19 del 22 settembre, come indicato dall'Unione Astrofili Italiani (UAI). In occasione di questi eventi il campo magnetico terrestre assume una posizione che favorisce la comparsa di cosiddette “crepe”, dove le particelle del vento solare possono penetrare più facilmente. È per questo che in occasione degli equinozi si verificano più tempeste geomagnetiche e, con essere, anche aurore polari più numerose e spettacolari.
Allerta per tempesta solare il 14 settembre
A indicare il potenziale rischio di una tempesta geomagnetica domenica 14 settembre è il portale specializzato in meteo spaziale spaceweather.com, citando innanzitutto il possibile impatto “di striscio” di una CME. L'astrofisico Tony Phillips spiega che l'11 settembre ha vibrato un grande filamento magnetico nell'emisfero meridionale del Sole, un fenomeno che ha scagliato nello spazio una violenta CME, ovvero materiale proveniente dalla corona solare, la parte più esterna dell'atmosfera della stella. La maggior parte di questo flusso di particelle e campi magnetici è stato indirizzato lontano dalla Terra, tuttavia, la coda del vento solare potrebbe entrare in contatto proprio dopodomani. Non è nota l'intensità della tempesta solare che potrebbe scaturirne.
Il secondo fenomeno in corso è il sopracitato buco coronale a forma di farfalla, che si è aperto anch'esso l'11 settembre e che sta indirizzando verso la Terra un costante flusso di plasma e campi magnetici. Anche questo vento solare dovrebbe raggiungerci il 14 settembre. Al momento, come evidenziano le immagini della sonda Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, il buco coronale – un'immensa apertura del campo magnetico nella corona del Sole – ha un diametro di circa mezzo milione di chilometri e si trova nella zona equatoriale della stella. L'aspetto più curioso risiede proprio nella sua forma, simile a quella di un bellissimo lepidottero con le ali spiegate.
I due flussi di vento solare potrebbero combinarsi mentre viaggiano in direzione della Terra aumentando in intensità; a questo si potrebbe aggiungere il sopracitato effetto Russell-McPherron, che potrebbe dar vita a una tempesta geomagnetica significativa con aurora boreale visibile anche a latitudini più basse. Magari anche in Italia. Non resta che attendere domenica per conoscere l'esito di questo affascinante e sfaccettato fenomeno solare in corso.