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Questo “trucco” migliora l’apprendimento e aumenta il successo nello studio: lo dice la scienza

A testarlo sono stati i ricercatori del MIT che hanno riscontrato un maggiore apprendimento negli studenti universitari.
A cura di Valeria Aiello
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Qual è il miglior metodo di studio? E come migliorare l’apprendimento? Un semplice “trucco” potrebbe permetterci di sfruttare al massimo le potenzialità del nostro cervello, aiutandoci ad elaborare e memorizzare praticamente qualsiasi cosa. A sperimentarlo sono stati i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) che hanno riscontrato un beneficio inaspettato dai vuoti di attenzione, ovvero quei momenti in cui perdiamo la concentrazione e che, stando ai risultati di questo nuovo test, aiutano a migliorare l’apprendimento.

Secondo gli studiosi, le brevi perdite di concentrazione permetterebbero di assorbire nuove informazioni non direttamente correlate al compito da svolgere, ma che in seguito si rivelerebbero utili alla conoscenza. “Mentre concentrarci ci aiuta a restringere i nostri obiettivi, perdere un po’ di concentrazione può espandere la portata dell’attenzione, aiutandoci a incorporare informazioni meno rilevanti, che possono aiutarci ad apprendere le regolarità nel nostro ambiente o persino a integrare idee o concetti distanti” spiega su Twitter la neuroscienziata Alexandra Decker che ha guidato lo studio.

Per verificare questa ipotesi, i ricercatori hanno condotto un test su un gruppo di 53 studenti universitari, cui è stato affidato il noioso compito di classificare lettere e numeri che apparivano su uno schermo di un computer, affiancati da simboli che li distraevano e che avrebbero dovuto ignorare. Come previsto, la concentrazione dei partecipanti “oscillava dentro e fuori dal focus” precisa Decker, che insieme ai colleghi ha utilizzato una tecnica in grado di rilevare le fluttuazioni dell’attenzione in base ai tempi di reazione personali.

Durante i momenti di perdita di concentrazione, la portata dell’attenzione si è tuttavia ampliata, portando gli studenti a cogliere correlazioni tra l’aspetto di una lettera o di un numero e i segni distrattori. “Quindi, i momenti di concentrazione persa hanno aumentato l’apprendimento – twitta l’esperta – . Abbiamo anche osservato che coloro che perdevano maggiormente la concentrazione erano anche quelli più sensibili ai distrattori e che hanno mostrato il massimo apprendimento”.

I risultati della ricerca, pubblicati in articolo sul Psychonomic Bulletin & Review, suggeriscono dunque che “perdere un po’ di concentrazione potrebbe talvolta essere effettivamente una buona cosa. Ma passare da periodi di grande concentrazione a periodi di minore concentrazione – conclude Decker – potrebbe essere la cosa migliore in generale”.

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