Questo parassita entra nei testicoli e decapita gli spermatozoi: possibile legame con crollo fertilità

Il crollo degli spermatozoi registrato negli ultimi decenni è un problema talmente serio e diffuso che, secondo alcuni ricercatori, potrebbe portare a infertilità globale entro il 2060, determinando di fatto un rischio esistenziale per la nostra specie (Homo sapiens). Basti sapere che un recente studio della Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York ha rilevato tra il 1973 e il 2018 un dimezzamento della concentrazione degli spermatozoi negli uomini, passati da 101,2 milioni a 49 milioni per millilitro di sperma. Ciò significa un calo dell'1,1 percento ogni anno. Di pari passo sono crollati anche i livelli di fertilità, con un drammatico – 80 percento tra il 1990 e il 2019, in base a una ricerca pubblicata nel 2023 su BMC Public Health.
Non sono note le cause di questo misterioso crollo della fertilità maschile, tuttavia gli esperti ritengono che siano coinvolti diversi fattori. Tra quelli ritenuti più influenti l'obesità, lo stile di vita insalubre e l'esposizione a sostanze tossiche ambientali, come ad esempio due gruppi di pesticidi, gli organofosfati e gli N-metil carbammati. Secondo una recente ricerca, tuttavia, potrebbe essere coinvolto anche un parassita, che è letteralmente in grado di decapitare gli spermatozoi. Parliamo di Toxoplasma gondii, il patogeno responsabile della toxoplasmosi che può essere contratta mangiando carne cruda o poco cotta ed entrando in contatto con le feci di gatti infetti, tra i principali diffusori dell'infezione. Per comprendere quanto sia ubiquitaria, basti sapere che si ritiene che fino al 50 percento della popolazione mondiale ne sia portatrice.
Come spiegato dalla Mayo Clinic, nella stragrande maggioranza dei casi questo parassita, che resta quiescente sotto forma di cisti nel cervello, nel cuore e nei muscoli, non provoca sintomi. Tuttavia può rappresentare un pericolo potenzialmente mortale per le persone immunodepresse e i bambini piccoli. Anche le donne in gravidanza rischiano moltissimo, a causa della trasmissione verticale al feto che può portare ad aborto spontaneo e malformazioni congenite. Non è dunque un parassita da sottovalutare; anche per questo che si raccomandano misure igieniche specifiche, come la cottura adeguata della carne, il lavaggio di frutta e verdura e la pulizia costante e protetta della lettiera dei propri gatti.
Il parassita non infetta solo uomini e felini, ma anche altri animali, come topi, ratti e pecore. Proprio gli studi su roditori e ovini hanno fatto emergere l'impatto devastante dell'infezione da Toxoplasma gondii sulla funzionalità testicolare e sul numero di spermatozoi, che vengono sostanzialmente ridotti. Inoltre larga parte degli spermatozoi sopravvissuti presenta anomalie e deformazioni significative, che comportano un crollo della fertilità. Appena due giorni dopo l'esposizione, il parassita è in grado di migrare nei testicoli di questi animali e nel dotto dell'epididimo, il canale dove queste cellule germinali maturano; lì gli spermatozoi vengono aggrediti e straziati. Proprio per questo gli scienziati hanno voluto verificare l'impatto del parassita sugli spermatozoi umani in appositi test in vitro, facendo una scoperta sconvolgente. Il nuovo studio “Adverse impact of acute Toxoplasma gondii infection on human spermatozoa” condotto da scienziati dell'Università Justus Liebig di Giessen (Germania), dell'Istituto Pasteur di Montevideo (Uruguay), dell'Università della Frontiera (Cile) e di altri istituti ha infatti osservato conseguenze molto preoccupanti.
Gli spermatozoi umani colpiti dal parassita vengono decapitati, altri si presentano contorti, attorcigliati, con deformazioni della membrana cellulare e altre anomalie che naturalmente non sono compatibili con il nuoto efficace e la fecondazione. “Dopo soli cinque minuti di esposizione al parassita, il 22,4% degli spermatozoi era decapitato. Il numero di spermatozoi decapitati aumentava con l'aumentare del tempo di interazione con i parassiti. Gli spermatozoi che conservavano la testa erano spesso contorti e deformi. Alcuni spermatozoi presentavano dei fori nella testa, il che suggerisce che i parassiti stessero cercando di invaderli come farebbero con qualsiasi altro tipo di cellula degli organi in cui si infiltrano”, ha scritto su The Conversation commentando lo studio il professor Bill Sullivan, docente di Microbiologia e Immunologia dell'Università dell'Indiana.
Chiaramente i test in vitro non sono pienamente rappresentativi degli effetti clinici della toxoplasmosi, tuttavia, alla luce della similarità del processo infettivo negli altri animali, i ricercatori ritengono che questo parassita possa rappresentare uno dei fattori coinvolti nel calo della fertilità maschile registrato negli ultimi decenni. “Data la diffusa sieroprevalenza di T. gondii nella popolazione umana, la nostra ricerca sottolinea l'importanza di considerare le infezioni parassitarie nella diagnosi e nella gestione dell'infertilità maschile in campo andrologico”, hanno chiosato gli autori dello studio. Andranno condotte ulteriori indagini per tutte le conferme del caso.