Questo magnifico sparviere usa il segnale del semaforo per cacciare in città: la sorprendente strategia

Gli sparvieri sono tra gli uccelli rapaci più temibili per le prede, grazie alla capacità di programmare con astuzia gli agguati e ad abilità di volo senza eguali, anche in ambienti molto complessi. Sono infatti predatori rapidissimi, in grado di cambiare repentinamente direzione, attraversare fitte aree boschive e colpire con precisione assoluta le ignare prede, spesso mentre si nutrono placidamente. Molte persone i cui giardini vengono visitati da passeri, merli e altri piccoli uccelli conoscono bene le capacità di questi rapaci, che attaccano sistematicamente le aree delle mangiatoie, dove sanno di trovare sempre prede facili e a portata di artigli.
Alcuni di questi uccelli sono riusciti ad adattare le medesime capacità di caccia in ambienti squisitamente cittadini, sfruttando ricoveri e ripari artificiali allo stesso modo della fitta vegetazione di un bosco. Ma il comportamento che è riuscito a sviluppare un magnifico sparviere di Cooper (Accipiter cooperii), una specie endemica del continente americano, è davvero sorprendente. Questo esemplare, infatti, sfrutta il segnale acustico di un semaforo per sferrare micidiali attacchi a passeri domestici, storni e tortore e altri uccelli che si nutrono nel giardino di una famiglia di West Orange, una città di circa 40.000 anime nella contea di Essex, nel New Jersey (Stati Uniti). Queste persone sono infatti solite cenare all'aperto, pertanto briciole di pane e altri residui di cibo finiscono inevitabilmente sull'erba, dove attirano continuamente gli uccelli che se ne nutrono.
Un esemplare immaturo di sparviere di Cooper, il protagonista di questa storia, si è accorto dell'insolito “traffico di manicaretti” in questo giardino, così ha approntato una strategia affascinante per colpire senza essere visto. Il rapace, infatti, aspetta che qualcuno che deve attraversare spinga il pulsante del semaforo, che in queste circostanze emette un segnale acustico e il rosso dura a più tempo del normale (per agevolare ad esempio le persone non vedenti). Quando ciò accade, si forma una coda di auto più lunga del solito, che arriva fino al folto alberello dove lo sparviere si apposta. Quando la coda arriva fino a sotto al suo posatoio, l'uccello si lancia in un volo basso e radente al marciapiede, coperto dalla fila di vetture; arrivato all'angolo dell'incrocio vira rapidamente di 90 gradi e piomba senza essere osservato nel giardino della famiglia, dove ghermisce con infallibile precisione le sue prede. A descrivere l'affascinante comportamento del rapace il professor Vladimir Dinets, zoologo che insegna presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università del Tennessee e il Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università Rutgers.

Dinets si accorse dell'affascinante comportamento dello sparviere mentre portava la figlia in una scuola vicina; decise di indagare a fondo e documentare il tutto dopo averlo visto in azione un paio di volte con le prede. Solo dopo diversi appostamenti con l'auto ha tuttavia capito che l'uccello aveva creato una mappa mentale della zona, sfruttando segnali insoliti per raggiungere il suo obiettivo. Quando la famiglia la sera prima non cenava in giardino (magari per il maltempo) o magari nel weekend non si formavano code sufficientemente lunghe di auto, lo sparviere di Cooper non era presente sul suo posatoio, segno che sapeva esattamente quando poteva agire per colpire indisturbato, sfruttando la copertura delle auto indicata dal segnale acustico.
“Ciò significava che il rapace aveva compreso la connessione tra il suono e la lunghezza della coda di auto. L'uccello doveva anche avere una buona mappa mentale del luogo, perché quando la coda di auto raggiungeva l'albero, il rapace non riusciva più a vedere il punto in cui si trovava la preda e doveva arrivarci a memoria”, ha spiegato il professor Dinets in un articolo di accompagnamento allo studio scientifico. I dettagli dell'affascinante comportamento dello sparviere di Cooper sono stati descritti nell'articolo “Street smarts: a remarkable adaptation in a city-wintering raptor” Frontiers in Ehology.