Questo dinosauro corazzato ha l’armatura più spinosa e decorata mai scoperta: scienziati sbalorditi

I paleontologi hanno scoperto uno stranissimo dinosauro corazzato risalente al Giurassico medio, caratterizzato da un'armatura irta di spine appuntite – alcune lunghe circa 1 metro – e altre strutture acuminate in grado di conferirgli un aspetto unico e peculiare. Questi minacciosi spuntoni erano infatti numerosissimi e presenti lungo tutto il corpo, mentre attorno al collo erano fissati a una robusta fascia, simile a un robusto collare. L'elaborata e decorata armatura dermica di Spicomellus afer – il nome scientifico assegnato alla specie – risulta “diversa da quella di qualsiasi altro vertebrato, esistente o estinto”, hanno evidenziato nell'abstract dello studio pubblicato su Nature i ricercatori che lo hanno descritto. La corazza era talmente estrema rispetto a quella di altri dinosauri simili che i paleontologi ritengono che non avesse una funzione squisitamente difensiva, ma anche di corteggiamento o comunque di comunicazione interspecifica.
I dinosauri corazzati appartenenti alla famiglia degli anchilosauridi (Anchilosauridae) sono indubbiamente tra i più affascinanti, grazie al loro aspetto da “carrarmato” con armi difensive – come la formidabile mazza caudale – evolutosi per difendersi dagli attacchi dei grandi teropodi carnivori, come il tirannosauro (Tyrannosaurus rex). Si può immaginare che 60 milioni di anni fa, nel Tardo Cretaceo, questi animali dessero vita a epici scontri per la vita, cruenti e spettacolari. Non sappiamo quali grandi predatori fa vivessero assieme a Spicomellus afer, i cui fossili risalenti a circa 165 milioni di anni fa sono stati recuperati in Marocco (Nord Africa), ma è chiaro che il suo aspetto suggerisce che potesse essere un “osso duro” da abbattere e un pasto piuttosto indigesto, anche per i teropodi più grandi e affamati.
L'anchilosauride era stato già descritto la prima volta in uno studio del 2021, pubblicato anch'esso su Nature, ma all'epoca era stato trovato soltanto un peculiare osso fossilizzato, una costola con armatura dermica fusa irta di spine. Ciò che è emerso dal sito paleontologico di Boulemane nel 2023, rivelato grazie a un contadino, ha tuttavia sbalordito gli scienziati; qui è stato trovato un secondo esemplare di Spicomellus afer, decisamente più ricco di fossili. A sorprendere i paleontologi sono stati soprattutto i quattro spuntoni lunghi quasi 1 metro che si estendevano dal fascia attorno al collo, caratterizzata anche dalla presenza di spine più piccole, placche dermiche e curiose strutture a forma di lacrima. Grandi spine si estendevano lungo tutti i fianchi dell'animale, che presentava anche un grande scudo sul bacino, da cui si dipanavano lunghi spuntoni rivolti all'indietro. Il dorso era totalmente coperto di osteodermi appuntiti e, sebbene non sia stato trovato il fossile, secondo gli scienziati anche la coda terminava con una micidiale arma difensiva, tipica di questi animali (lo si è dedotto dall'anatomia delle vertebre).
A descrivere nel dettaglio Spicomellus afer è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Museo di Storia Naturale di Londra e della Facoltà di Geografia, Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Birmingham, che hanno collaborato con i colleghi di vari istituti: fra quelli coinvolti la Facoltà di Scienze "Dhar El Mahraz" dell'Università Sidi Mohamed Ben Abdellah (Marocco), il Phillip and Patricia Frost Museum of Science di Miami (Stati Uniti) e la società Emanya Fossil Preparation and Conservation di Sheffield. I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Susannah C. R. Maidment della Sezione Rettili, Anfibi e Uccelli Fossili del museo londinese, hanno sottolineato che la storia fossile degli anchilosauridi è nota soprattutto per i reperti recuperati nell'emisfero Nord e risalenti al Cretaceo Superiore, tuttavia la loro evoluzione iniziale risalente al Giurassico inferiore e medio è “avvolta nel mistero”, proprio a causa della carenza di fossili. La nuova specie Spicomellus afer colma in parte questa lacuna, ma per gli esperti rappresenta comunque un vero e proprio enigma evolutivo.
Come spiegato a IFLScience dal coautore dello studio Richard Butler, infatti, gli anchilosauri venuti dopo avevano corazze decisamente meno decorate ed elaborate. In genere l'evoluzione funziona al contrario rispetto a ciò che si osserva nel dinosauro, con le strutture più strane e spettacolari che si evolvono successivamente da antenati comuni più “semplici”. Va anche tenuto presente che le strutture spinose erano talmente grandi e numerose che, secondo gli esperti, non sarebbero nemmeno servite alla difesa, perlomeno non tutte, risultando piuttosto scomode da "indossare".
Tentare una fuga con quell'armatura o compiere determinati movimenti difensivi non doveva essere certo agevole. Si può fare una sorta di paragone con le armature dei guerrieri medioevali e quelle dei soldati moderni; in passato si proteggeva tutto il corpo con pesantissime e scomode strutture metalliche, oggi alcune parti del corpo restano esposte (come gli arti) proprio per favorire la mobilità. Per questo motivo, secondo i paleontologi, alcune decorazioni di Spicomellus afer erano probabilmente utilizzate come la coda di un pavone, ovvero nei rituali di corteggiamento o magari per competere con i maschi rivali.
Recenti studi hanno determinato che gli anchilosauridi, probabilmente, “cinguettavano” come gli uccelli, avendo una struttura anatomica dedicata alle vocalizzazioni molto simile a quella dei loro parenti moderni (gli uccelli sono dinosauri a tutti gli effetti, dal punto di vista tassonomico). Curiosamente, il fossile di dinosauro più bello mai scoperto appartiene proprio a un dinosauro corazzato, un nodosauro, anch'esso appartenente all'infraordine degli anchilosauri. I dettagli della ricerca “Extreme armour in the world’s oldest ankylosaur” sono stati pubblicati su Term.