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Queste micro-fabbriche di farmaci impiantabili possono sradicare il cancro in meno di una settimana

La loro sperimentazione nell’uomo potrebbe essere avviata già in autunno, dopo i promettenti risultati osservati in modelli murini.
A cura di Valeria Aiello
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Un nuovo approccio terapeutico per la cura del cancro ha dimostrato di poter sconfiggere in maniera efficace i tumori ovarici e del colon-retto in modelli murini, fornendo le basi per la sperimentazione nell’uomo che potrebbe essere avviata già in autunno. Nel descrivere la promettente tecnica in uno studio su Science Advances, i ricercatori hanno spiegato di aver inserito delle “micro-fabbriche di farmaci” nel rivestimento della cavità addominale dei topi, osservando la remissione delle neoplasie in appena sei giorni. Questi impianti contengono cellule umane ingegnerizzate e programmate per secernere l’interleuchina-2 (IL-2), una citochina che stimola i globuli bianchi a riconoscere e combattere alcuni tipi di cancro e altre malattie.

L’uso di IL-2 e di altre citochine per il trattamento dei tumori della pelle e dei reni è già stato approvato dalle principali Agenzie di regolamentazione dei farmaci, ma le terapie esistenti prevedono l’infusione endovenosa di alte dosi di questi composti, spesso con diversi effetti collaterali. Pertanto, i ricercatori hanno cercato di sviluppare un nuovo sistema di somministrazione che fornisse dosi elevate di IL-2 solo al sito del cancro stesso, senza produrre aumenti sistemici dei livelli di citochine.

Questo trattamento mirato è stato possibile impiantando le fabbriche di farmaci direttamente nel peritoneo – un rivestimento simile a una sacca che sostiene l’intestino, le ovaie e altri organi addominali – al fine di garantire la consegna di IL-2 direttamente ai tumori adiacenti. “Le applichiamo una sola volta, ma continuano a produrre IL-2 ogni giorno, dove necessario, fino a quando il cancro non viene eradicato – ha spiegato l’autore corrispondente dello studio, il professor Omid Veiseh del Dipartimento di Biongegneria della Rice University di Houston, in Texas – . Una volta determinato il giusto dosaggio, cioè di quante fabbriche c’era bisogno, siamo stati in grado di sradicare i tumori nel 100% degli animali con cancro ovarico e in sette degli otto animali con cancro del colon-retto”.

Il fatto che queste fabbriche forniscano IL-2 direttamente ai tumori ha portato a una risposta immunitaria più puntuale di quella che generalmente si osserva con le infusioni endovenose, oltre a non alterare significativamente i livelli sistemici di IL-2, suggerendo che il metodo possa eliminare molti degli effetti collaterali associati alle attuali terapie. “Se si somministrassero la stesse concentrazioni di IL-2 attraverso infusioni endovenose, queste sarebbero estremamente tossiche per l’organismo” ha aggiunto l’autrice principale dello studio, la ricercatrice Amanda Nash della Rice University di Houston – . Con le fabbriche di farmaci, la concentrazione che vediamo in altre parti del corpo, lontane dal sito del tumore, è in realtà inferiore a quella che i pazienti devono tollerare con i trattamenti endovenosi. L’alta concentrazione è presente solo nel sito del tumore”.

Come detto, queste micro-fabbriche di farmaci sono costituite da cellule umane ingegnerizzate e in grado di produrre interleuchina, racchiuse in un guscio protettivo che impedisce al sistema immunitario di riconoscerle come una minaccia immediata. Ciò consente a queste cellule di rimanere integre e funzionare per 30 giorni, prima di essere distrutte dal sistema immunitario.

Poiché IL-2 e altre citochine sono già approvate per il trattamento di alcuni tipi di tumore, i ricercatori ritengono che questa tecnica minimamente invasiva possa avanzare attraverso il processo di sperimentazione clinica in modo estremamente rapido, con i primi test nell’uomo che inizieranno entro la fine dell’anno. Gli studiosi hanno anche spiegato che l’approccio terapeutico potrebbe essere adattato a diversi tipi di neoplasie, posizionando le fabbriche di farmaci nel rivestimento che circonda altri organi colpiti da un tumore.

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