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Questa trappola per parassiti basata sull’IA può abbattere la perdita di raccolti: come funziona

L’azienda Trapview ha sviluppato un’innovativa trappola anti-parassiti basata su intelligenza artificiale e cloud che previene la perdita dei raccolti e riduce l’impatto ambientale.
A cura di Andrea Centini
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Una trappola hi-tech. Credit: Trapview / Instagram
Una trappola hi-tech. Credit: Trapview / Instagram

Uno dei tanti problemi scatenati dai cambiamenti climatici è l'alterazione nella diffusione / distribuzione dei parassiti, veicolata dalle temperature più alte. Tra gli insetti coinvolti non vi sono solo quelli in grado di trasmettere malattie infettive – come ad esempio alcune specie di zanzare tropicali -, ma anche quelli responsabili della distruzione dei raccolti. L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) stima che, ogni anno, fino al 40 percento della produzione agricola globale venga perduta a causa dei parassiti. È un dato drammatico destinato a peggiorare ulteriormente proprio a causa dell'impatto del riscaldamento globale. Ciò aumenterà ulteriormente le spese per contenere le malattie delle piante e il contenimento degli insetti invasivi, che costa rispettivamente oltre 220 e almeno 70 miliardi di dollari, come specificato dall'istituzione dell'ONU. Per far fronte a questa minaccia molti agricoltori iniziano a fare affidamento su sistemi HI-TECH, in grado di intrappolare i parassiti e fornire informazioni predittive sulle invasioni.

Credit: Trapview / Facebook
Credit: Trapview / Facebook

Tra le trappole più avanzate disponibili in commercio vi sono quelle prodotte dalla società slovena Trapview, dotate di un sistema di riconoscimento degli insetti connesso al cloud e all'intelligenza artificiale, in grado di fornire report in tempo reale all'agricoltore 3.0. In parole molto semplici, grazie ai dati raccolti l'agricoltore può essere avvisato in anticipo su quando e quali specie minacceranno il raccolto, permettendogli di prendere misure preventive e mirate per abbattere le perdite (di tempo, denaro e raccolto). Ma non solo. Agendo proattivamente, infatti, si riducono anche le emissioni di carbonio e l'utilizzo di pesticidi, entrambi forieri di problemi significativi per la salute umana e degli ecosistemi. “Abbiamo creato il più grande database di immagini di insetti al mondo, che ci consente di utilizzare davvero la moderna visione informatica basata sull'intelligenza artificiale nel modo più ottimale”, ha affermato alla CNN il dottor Matej Štefančič, amministratore delegato dell'azienda slovena.

Come specificato dal giornale statunitense, una tipica trappola rilascia feromoni nell'ambiente in grado di attirare i parassiti al suo interno. Una volta catturati gli insetti vengono fotografati e le immagini confrontate con l'enorme database in cloud di Trapview, che consente di riconoscere la specie presenti e fornire una previsione sulla “stagione parassitaria” che incombe sulla propria coltura. La previsione si basa sul numero di esemplari catturati, sulle condizioni meteorologiche e altre informazioni rilevate dai sensori. Tutti i dati vengono inviati all'IA, i cui algoritmi producono il report per l'agricoltore. Tra le numerose specie che possono essere identificate dalla trappola di Trapview vi sono ad esempio il verme del cotone, in grado di arrecare gravi danni alle colture di lattuga e pomodori, e la carpocapsa del melo (Cydia pomonella), un lepidottero devastante per le piante Pomacee come melo, pero, nespolo e altre.

Sul proprio sito l'azienda specifica che queste soluzioni permettono di ridurre “costi di manodopera, spese di viaggio, utilizzo dei prodotti fitosanitari e altre risorse necessarie per la gestione dei parassiti”, il tutto grazie a una migliore gestione dei tempi di risposta e della prevenzione. Solo il fatto di doversi recare meno sul campo, ad esempio, riduce le emissioni dei mezzi di trasporto impiegati. Štefančič ha spiegato che una singola trappola potrebbe monitorare terreni da pochi ettari a più di 100.

“Le tecnologie predittive possono facilitare la transizione verso una protezione delle colture più sostenibile se abbinate a soluzioni sicure e sostenibili, come il controllo biologico”, ha dichiarato alla CNN il dottor Buyung Hadi, un funzionario della FAO. Tuttavia è fondamentale che la tecnologia sia davvero efficace e che non inneschi reazioni di "panico". La cattura di un singolo insetto pericoloso, per fare un esempio, potrebbe spingere a usare pesticidi senza che ve ne sia realmente bisogno. Ecco perché le previsioni fornite dai report devono risultare particolarmente attendibili e gli agricoltori devono essere istruiti a elaborare i dati. Ad oggi la società slovena ha venduto migliaia di dispositivi in diversi Paesi – Italia compresa – e punta a proteggere molteplici colture di interesse commerciale.

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