Possibile aurora boreale in Italia: la macchia solare AR 4274 punta la Terra, “sfida le leggi della fisica”

In questi giorni l'attività magnetica del Sole è particolarmente intensa e tra le regioni principalmente coinvolte vi è la macchia solare AR 4274, un complesso instabile che ha innescato diversi violenti brillamenti (o eruzioni solari) in sequenza. La struttura, che sfida le leggi della fisica a causa della peculiare configurazione magnetica, si sta spostando giorno dopo giorno verso la zona centrale del Sole; ciò significa che inizia a puntare direttamente la Terra. Oggi, venerdì 7 novembre, si trova in alto e leggermente spostata sulla sinistra, come mostrano le immagini della sonda Solar Dynamics Observervatory (SDO) della NASA, tuttavia in un paio di giorni metterà un grosso bersaglio rosso sul nostro pianeta. AR 4274 ha già dato vita a una serie di tempeste geomagnetiche a causa del vento solare – scagliato attraverso le espulsioni di massa coronale o CME – che ha colpito “di striscio” la Terra, tuttavia da oggi e nei prossimi giorni saranno possibili anche impatti diretti, con conseguenze potenzialmente significative. Oltre a tempeste solari acute (G4) o addirittura estreme (G5), che comportano rischi per reti elettriche, comunicazioni radio e navigazione satellitare, potrebbe tornare a manifestarsi sull'Italia anche l'aurora boreale, che è un “effetto collaterale” delle tempeste geomagnetiche.

Perché la macchia solare AR 4274 sfida le leggi della fisica
Ma perché la macchia solare AR 4274 è così instabile e anomala, tanto da sfidare le leggi della fisica solare? A spiegarlo è il fisico Tony Phillips specializzato in meteo spaziale, che gestisce il portale di divulgazione scientifica spaceweather.com. Nel suo ultimo aggiornamento ha spiegato che questa struttura ha un campo magnetico “distorto” ed “emette CME quasi quotidianamente e forti brillamenti solari”. La ragione risiede nella peculiare configurazione magnetica, che è visibile nelle immagini catturate dalla sonda SDO, con i poli positivi distribuiti in alto e quelli negativi in basso. “Secondo la legge di Hale – spiega il dottor Phillips – i poli magnetici della macchia solare dovrebbero essere orientati -/+, ovvero con il polo negativo (-) a sinistra e il polo positivo (+) a destra. Invece, sono ruotati di 90 gradi: il polo positivo (+) è in alto e il polo negativo (-) in basso”. Per questo motivo AR 4274 “infrange la legge”, conosciuta anche come legge di polarità di Hale o legge di Hale-Nicholson. Poiché questi campi magnetici sono tesi e instabili, cercano di riequilibrarsi attraverso le fortissime eruzioni solari o brillamenti, che continuano a registrarsi giorno dopo giorno. La NASA spiega in un articolo ad hoc che i brillamenti sono “le esplosioni più potenti del Sistema solare” e le più forti “possono avere un'energia pari a quella di un miliardo di bombe all'idrogeno”.

Rischio tempeste solari acute o estreme
Queste immense esplosioni, “che coprono l'intero spettro elettromagnetico, inclusi raggi X, raggi gamma, onde radio, ultravioletti e luce visibile”, talvolta possono innescare le espulsioni di massa coronale o CME, ovvero strappare il materiale della corona solare – lo strato più esterno dell'atmosfera della stella – e scagliarlo nello spazio sotto forma di vento solare a velocità mostruose. Il vento solare, composto da campi magnetici e plasma, ovvero particelle cariche elettricamente o ionizzate, quando è diretto verso la Terra impatta con la magnetosfera e dà vita alle tempeste geomagnetiche. Più e intenso e veloce è il vento solare, più forte è la tempesta solare. In questi giorni sono stati registrati fenomeni da G1 (minori) a G3 (forti), ma a causa dello spostamento di A4 4274 verso il centro del Sole si rischiano anche eventi acuti (G4) ed estremi (G5), tenendo presente che, secondo lo Space Weather Prediction Center della NOAA, per oggi c'è una probabilità dell'80 percento di brillamenti di classe M e una del 35 percento di classe X, che sono i più potenti in assoluto e possono sprigionare CME violentissime. Ecco perché una macchia solare molto attiva e instabile come AR 4274, che punta direttamente la Terra, viene attentamente monitorata dai fisici solari.
Perché stanno aumentando le probabilità di aurora polare sull'Italia
Per quanto concerne l'aurora boreale (un'aurora polare che si verifica nel nostro emisfero), essa scaturisce dall'interazione tra le particelle cariche elettricamente del vento solare con gli atomi dell'alta atmosfera (ionosfera), che vengono eccitati e si illuminano di splendidi colori, mentre il campo magnetico terrestre viene “sfondato” e deformato dal flusso. Gli archi aurorali, i caratteristici tendaggi delle aurore, non sono altro che le linee del campo magnetico terrestre lungo le quali si dispongono le particelle eccitate. Più è forte la tempesta geomagnetica, più bassa è la latitudine a cui è possibile osservare l'aurora e fenomeni aurorali annessi come i SAR. L'intensa attività magnetica di questi giorni potrebbe dunque sfociare in una nuova spettacolare aurora boreale come accaduto nel 2024 e a Capodanno 2025; non resta che monitorare la macchia solare AR 4274, nella speranza che non inneschi un fenomeno talmente forte da dar vita a un nuovo Evento di Carrington, con danni potenzialmente catastrofici a reti elettriche, comunicazioni e servizi satellitari a causa delle correnti parassite introdotte nei sistemi.