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Perché tutti parlano del rischio salmonella con i pomodori italiani: cosa dice davvero il report europeo

Negli ultimi due anni l’Italia è stato il Paese con più casi confermati di infezioni da Salmonella Strathcona ST2559 nel focolaio che dal 2023 sta interessando diversi Paesi europei, secondo un recente report realizzato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Edcc). Cosa sappiamo sull’ipotesi del collegamento con i pomodori italiani.
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Da ormai più di due anni è attivo in diversi Paesi dell'Unione europea (e non solo) un vasto focolaio di Salmonella Strathcona ST2559. Il maggior numero di casi confermati è stato registrato in Italia e in diverse indagini i pomodori sono stati indicati come il "principale veicolo alimentare" di trasmissione della malattia.

È quanto emerge da un recente report condotto dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in collaborazione con l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sul focolaio attivo dal 2023. È bene specificare che, come spiegano le autorità che hanno realizzato l'indagine, il documento rappresenta un primo aggiornamento sulla situazione in atto e sono necessarie ulteriori indagini per accertare le origini del fenomeno.

Qual è la situazione

Anche se è stato pubblicato solo pochi giorni fa, il report ha avuto una certa eco mediatica in Italia, per due motivi. Per prima cosa, in base ai dati presentati, l'Italia è in cima alla classifica dei Paesi europei per numero di casi di salmonella registrati dal 2023 al 2025. Inoltre, c'è un altro aspetto che ha creato un certo dibattito e riguarda proprio il legame con il consumo di pomodori.

Partiamo dal primo punto: secondo l'Ecdc, dal 2023 al 30 settembre 2025, sono stati identificati 437 casi confermati di Salmonella Strathcona ST2559 in 17 Paesi dell’UE/SEE. Il maggior numero di casi è stato registrato proprio in Italia, con 123 casi di salmonella, seguita da Germania (113) e Austria (76). Il focolaio di salmonella è però più esteso di così: casi di salmonella sono stati individuati anche in Croazia (3), Repubblica Ceca (11), Danimarca (12), Estonia (2), Finlandia (5), Francia (43), Irlanda (6), Lussemburgo (5), Paesi Bassi (5), Norvegia (4), Slovacchia (6), Slovenia (10), Spagna (3) e Svezia (10).

Il presunto legame con i pomodori

Il secondo tema riguarda il sospetto legame con i pomodori, più volte sottolineato nel report. "I pomodori – si legge nei risultati – rimangono il principale veicolo alimentare in diverse indagini riguardanti questo prolungato focolaio multinazionale".

Nel report viene infatti citato esplicitamente anche il pomodoro coltivato in Italia, nello specifico in Sicilia, ma non viene confermato nessun rapporto di causa-effetto diretto. Si spiega piuttosto che secondo nuove indagini condotte in Austria nel 2025 sul focolaio segnalato nel Paese, all'origine dell'infezione ci sarebbe stato il consumo di pomodori provenienti dalla Sicilia, così come era successo per un altro focolaio sempre segnalato in Austria nel 2023 e quello in Italia nel 2024. Il report cita anche un altro focolaio segnalato in Danimarca nel 2011, sempre collegato ai pomodori siciliani.

L'Ecdc aggiunge che, a fronte di questi risultati, le autorità italiane per la sicurezza alimentare avrebbero condotto altre verifiche e in una di queste un campione di acqua di irrigazione prelevato dal terreno di un produttore di pomodori in Sicilia sarebbe risultato positivo alla presenza del batterio. Questo risultato – dicono le autorità europee – prova che l'ambiente può rappresentare un fattore nella possibile contaminazione dei pomodori, ma il report aggiunge anche che il ceppo batterico è stato rilevato in altri campioni prelevati da diversi ambienti acquatici, non solo in Sicilia.

È importante anche specificare che si parla di un solo campione prelevato in Sicilia risultato positivo alla salmonella e il report non afferma in modo certo che sia questo alimento il responsabile del focolaio europeo, ma raccomanda che vengano intraprese nuove indagini "per verificare se i pomodori provenienti dalla Sicilia siano il veicolo dell’infezione e per guidare misure di controllo efficaci durante il periodo di (pre)raccolta, comprese le fonti di acqua di irrigazione".

La risposta dei produttori italiani di pomodori

Sta di fatto che il riferimento al pomodoro prodotto in Sicilia, e quindi in Italia, ha creato un certo allarmismo sull'argomento, tanto che il Consorzio di Tutela della IGP Pomodoro di Pachino è intervenuto pubblicamente per fare chiarezza sul punto, specificando che "nessuna segnalazione è giunta a tale proposito dai propri associati", ha detto il presidente Sebastiano Fortunato, che ha invece difeso il settore: “Se ci fosse una problematica di tale gravità ce ne saremmo certamente accorti, visto che mangiamo il nostro pomodoro ogni giorno”. Fortunato ha anche parlato di "attacchi al pomodoro italiano" sempre più intensi, "quasi ci fosse una precisa strategia – ha detto Fortunato – per affossare un prodotto che tutto il mondo ci invidia".

Oltre a raccomandare alle autorità sanitarie e a quelle per la sicurezza alimentare di continuare a monitorare i casi di Salmonella Strathcona ST2559, seguendo le indicazioni suggerite dall'Efsa, il report ricorda ai consumatori l'importanza di proteggersi dal rischio di infezione attraverso le corrette pratiche igieniche domestiche. Per ridurre il rischio di contrarre il batterio responsabile della salmonella per via alimentare è infatti fondamentale lavare con attenzione le mani, sciacquare frutta e verdura fresca ed evitare la contaminazione tra alimenti cotti e crudi.

Che cos'è la salmonella?

Come spiega l'Istituto Superiore di Sanità, la salmonella è infatti il genere di batteri più spesso responsabile di infezioni da alimenti. Esistono oltre 2000 varianti di questo batterio, tra varianti tifoidee e non tifoidee, queste ultime da sole causa di oltre il 50% delle infezioni gastrointestinali nell'uomo. L'infezione può causare i classici sintomi gastrointestinali come nausea, febbre, vomito e diarrea, ma a volte, soprattutto nei soggetti fragili, può dare esito anche a forme cliniche più severe tali da rendere necessaria l'ospedalizzazione.

L'infezione da salmonella può avvenire attraverso il consumo di alimenti o acqua contaminati o il contatto con gli animali domestici o oggetti contaminati da tracce di batterio, in quanto l'infezione si trasmette per via oro-fecale o per contatto. Per quanto riguarda gli alimenti, quelli che possono più facilmente veicolare il batterio sono le uova crude, il latte crudo, la carne poco cotta e la frutta e verdura se non lavate correttamente e contaminate durante il taglio. Se infatti si usa un utensile contaminato per manipolare un alimento cotto (quindi in sé probabilmente sicuro, poiché una buona cottura riesce quasi sempre a eliminare il batterio) si corre il rischio di contaminarlo. Per questo, in cucina è fondamentale rispettare alcune regole – qui trovate l'elenco completo – come lavare le mani prima e dopo aver cucinato, lavare bene frutta e verdura prima della manipolazione e del consumo e sanificare tutti gli utensili e gli strumenti utilizzati in cucina.

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