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Perché trattenere la pancia può essere pericoloso

Nel tempo, l’abitudine può portare a uno squilibrio nella funzione dei muscoli addominali, con effetti a catena sugli organi interni.
A cura di Valeria Aiello
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Probabilmente tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo tirato in dentro la pancia, per vederci più snelli davanti allo specchio oppure per sembrare più in forma nelle foto. C’è però anche chi, nel tentativo di migliorare il proprio aspetto, trattiene abitualmente la pancia, magari risucchiandola in pancere o in abiti troppo stretti. Nel tempo, questo comportamento può portare a uno squilibrio nella funzione dei  muscoli addominali, con effetti a catena sugli organi interni.

I muscoli addominali sono coinvolti in quasi ogni movimento che facciamo. Sono deputati a proteggere gli organi addominali interni e contribuiscono al mantenimento della postura. Un loro squilibrio funzionale può quindi avere ripercussioni di diverso tipo e “nel tempospiega su The Conversation Adam Taylor, professore e direttore del Clinical Anatomy Learning Centre della Lancaster University – può portare a una condizione chiamata ‘sindrome a clessidra, un cambiamento dannoso nella struttura della parete addominale, che può causare la formazione di una piega visibile a metà dell’addome”.

Trattenere la pancia, quando un’abitudine, è quindi pericoloso, perché provoca una contrazione del retto addominale, il muscolo più rappresentativo della parete addominale anteriore, da molti conosciuto come il “six-pack”. Oltre a ciò, esercita anche una maggiore pressione sulla parte bassa della schiena e sul collo, che devono compensare i cambiamenti di stabilità del core, andando anche a ridurre la quantità di spazio a disposizione degli organi interni.

Se pensiamo all’addome come a un tubetto di dentifricio, schiacciarlo al centro significa creare una pressione in alto e in basso – semplifica Taylor – . La pressione nella parte superiore influisce sulla respirazione, rendendo il diaframma (il muscolo principale coinvolto nell’aspirazione dell’aria) incapace di abbassarsi fino in fondo. La pressione nella parte inferiore esercita una forza maggiore sui muscoli del pavimento pelvico poiché la cavità addominale si riduce di volume quando l’addome viene risucchiato in dentro”.

Tirare la pancia esercita inoltre una maggiore forza sulle articolazioni della colonna vertebrale e del bacino, perché i muscoli addominali sono meno capaci di assorbire gli impatti quando tesi. “La sindrome a clessidra è qualcosa che può instaurarsi nel lungo periodo, nell’ordine delle settimane trascorse a tirare costantemente in dentro la pancia. Quindi, farlo occasionalmente è probabile che non causi problemi – precisa l’esperto – . Se il nostro obiettivo è invece quello di migliorare il nostro aspetto, è bene ricordare che gli esercizi che rafforzano i muscoli e la schiena sono quelli utili a mantenere una buona postura e appiattire l’addome”.

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