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Le donne hanno un intestino tenue più lungo degli uomini: la possibile spiegazione

Dalla dissezione di 45 cadaveri gli scienziati hanno determinato che le donne hanno un intestino tenue “consistentemente e significativamente” più lungo degli uomini. La ragione più plausibile secondo gli esperti.
A cura di Andrea Centini
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Le donne hanno un intestino tenue sensibilmente più lungo di quello degli uomini. È quanto emerso da un nuovo studio di anatomia nel quale sono stati messi a confronto le dimensioni e i volumi di vari organi, non solo tra femmine e maschi di essere umano ma anche di altre specie. Per quanto concerne l'Homo sapiens, gli scienziati si sono concentrati sui cadaveri di 45 persone, 24 uomini e 21 donne, che sono stati sezionati proprio per far emergere le eventuali differenze morfologiche. Che studi di questo tipo vengano approfonditi solo oggi non c'è da stupirsi, dato che molta della ricerca anatomica del passato si basava sui soli cadaveri di maschi (di razza bianca). Diversi medici e ricercatori stanno provando a colmare questa lacuna mettendo a punto modelli di anatomia umana decisamente più completi, che rappresentino appieno le diversità. Non si tratta solo di coerenza scientifica, dato che tali differenze possono riflettersi nella necessità di piani terapeutici specifici.

A mostrare che le donne hanno un intestino tenue sensibilmente più lungo di quello degli uomini è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati dell'Università Statale della Carolina del Nord, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Office of Curricular Affairs – Scuola di Medicina dell'Università Duke, del Dipartimento di Scienze Veterinarie e Biomediche dell'Università del Minnesota e della SNA International for the Defense POW/MIA Accounting Agency. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Erin A. McKenney, docente presso il Dipartimento di Ecologia Applicata dell'ateneo di Raleigh, hanno coinvolto nello studio diversi studenti di medicina e veterinaria che hanno raccolto dati morfologici durante gli esami autoptici. Oltre ai 45 cadaveri sono stati sezionati 10 ratti (Rattus norvegicus), 10 maiali (Sus scrofa) e 10 rane toro (Lithobates catesbeianus).

Per quanto concerne il tratto gastrointestinale, i ricercatori hanno rilevato che la lunghezza di organi e strutture “varia in modo significativo con la strategia di alimentazione”. Ad esempio, hanno determinato che nell'essere umano vi è una correlazione tra il volume del fegato e la lunghezza dell'appendice e del colon, oltre che tra le lunghezze dell'intestino tenue e colon, che sono stati definiti “probabilmente gli organi più vitali nell'intestino per l'assorbimento dei nutrienti”. Mettendo a confronto i dati raccolti è emersa l'interessante differenza morfologica tra intestino tenue degli uomini e quello delle donne, che è risultato essere “consistentemente e significativamente più lungo” nelle seconde.

Più nello specifico, in media l'intestino tenue degli uomini è risultato essere lungo poco più di 4 metri, mentre quello delle donne aveva circa 30 centimetri in più. Ricordiamo che l'intestino tenue, suddiviso in duodeno, digiuno e ileo, ha il compito di terminare il processo della digestione ed è ricoperto da villi intestinali deputati all'assorbimento dei nutrienti introdotti con l'alimentazione, come spiegato dall'Istituto Humanitas. Ma da cosa dipende questa differenza nella lunghezza tra maschi e femmine? Gli scienziati ipotizzano che sia legata alla gravidanza e all'allattamento; poiché richiedono un dispendio significativo di energia, per le donne avere un intestino tenue più lungo può essere un prezioso aiuto per assorbire più lipidi e altre sostanze nutritive.

Recentemente gli scienziati dell'Ospedale Universitario di Limerick (Irlanda) hanno scoperto un vero e proprio nuovo organo nel nostro tratto gastrointestinale, il mesentere (un ripiegamento del peritoneo), mentre scienziati statunitensi dell'Università di New York hanno definito come “interstizio” alcuni strati di tessuti connettivi che si trovano in varie parti del corpo. Lo scorso anno sono state anche identificate nuove cellule site in profondità nei nostri polmoni, le “cellule secretorie delle vie aeree respiratorie” o RASC, coinvolte ad esempio nel danno da fumo di sigaretta e condizioni mediche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). I dettagli della nuova ricerca “Hidden diversity: comparative functional morphology of humans and other species” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PeerJ.

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