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Perché i temporali estivi in montagna stanno diventando sempre più frequenti: lo studio

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova e dell’Università di Losanna hanno previsto come cambieranno i temporali estivi estremi nella regione alpina se le temperature medie continueranno ad aumentare: “Anche solo l’aumento di 1°C gli renderà più intensi”
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Il collegamento tra l'aumento delle temperature e gli eventi atmosferici estremi è ormai un dato di fatto, visibile sotto gli occhi di tutti. Ma le cose potrebbero anche peggiorare: sappiamo infatti che le temperature continuano ad aumentare. Basti pensare che il 2024 è stato l'anno più caldo di sempre, con una temperatura globale che ha superato nettamente la soglia critica di 1,5 °Crispetto ai livelli preindustriali. Cosa succederà allora se le temperature continueranno ad aumentare?

Si è posto questa domanda un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova e dell’Università di Losanna, concentrandosi nello specifico sugli effetti meteorologici estivi dell'aumento delle temperature sulle Alpi. I loro risultati mostrano come anche una variazione di pochi gradi potrebbe far raddoppiare i temporali di tipo estremo.

Perché le Alpi sono una zona d'interesse

Uno degli effetti del cambiamento climatico è l'aumento degli eventi atmosferici estremi. Sempre più spesso, anche in Italia, assistiamo a precipitazioni improvvise e molto intense, in cui in poche ore, a volte anche meno, cade la stessa quantità di pioggia che fino a qualche anno fa ci si sarebbe aspettati da un'intera stagione. Spesso il terreno non riesce a trattenere l'acqua e questo può causare vere e proprie alluvioni. È quello che è successo qualche mese fa, ad aprile, in Piemonte, e a marzo in Emilia Romagna e in Toscana.

Anche se questi eventi si stanno verificando ovunque, nella regione alpina rischiano di diventare ancora più frequenti, dato che qui "le temperature stanno aumentando più rapidamente rispetto alla media globale", spiega l'Università di Padova. Si tratta del risultato di più fattori: da una parte l’aria calda trattiene maggiore umidità (circa il 7% in più per grado), dall'altra l'aumento delle temperature fa diventare più frequenti i temporali.

Gli effetti sui temporali estivi

Per capire come i temporali estivi potrebbero presto cambiare nella regione alpina, i ricercatori hanno raccolto i dati di quasi 300 stazioni meteorologiche sulle Alpi europee, tra Svizzera, Germania, Austria, Francia e Italia, e hanno studiato le precipitazioni record (della durata da 10 minuti a un’ora) avvenute tra il 1991 e il 2020 e le temperature associate. Hanno così elaborato un modello statistico che ha previsto cosa potrebbe succedere qualora le temperature continuino ad aumentare.

I calcoli dei ricercatori dimostrano che anche solo un ulteriore aumento di un grado nella regione alpina potrebbe modificare i temporali. Si tratta di uno scenario che per i ricercatori "non è solo ipotetico, ma probabile". "Stiamo già assistendo a una tendenza all’intensificazione dei temporali estivi e ci si aspetta che questa tendenza peggiori ulteriormente negli anni a venire", spiega Francesco Marra, ricercatore al Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova.

In corrispondenza di un aumento medio della temperatura di 2°C, i temporali estivi di breve durata potrebbero perfino raddoppiare nella regione alpina: se questo scenario si realizzerà, eventi che fino a oggi hanno una cadenza pari a una volta ogni 50 anni potrebbero verificarsi ogni 25 anni. Oltre al dato in sé, queste previsioni preoccupano anche per gli effetti potenzialmente disastrosi che potrebbero avere: quando piove tanto in poco tempo infatti il terreno non riesce ad assorbire l'acqua e "questo – spiegano gli autori – può innescare inondazioni improvvise e colate detritiche, portando danni alle infrastrutture e, in alcuni casi, vittime".

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