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Perché ad alcune persone è stato chiesto di respirare smog e aria inquinata

La sperimentazione si sta svolgendo in un laboratorio inglese dove un team di ricercatori sta cercando di capire qual è l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute del cervello.
A cura di Valeria Aiello
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In un laboratorio inglese, alcune persone stanno respirando vari tipi di fumi, dai gas di scarico delle auto diesel ai vapori sprigionati da prodotti per la pulizia, per aiutare i ricercatori a capire qual è l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute del cervello. La sperimentazione, denominata HIPTox, coinvolge 13 persone, tutte volontarie, alle quali è stato chiesto di indossare per un’ora un’apposita maschera di ventilazione, attraverso cui respirare più volte nell’arco di diversi mesi una serie di inquinanti comuni oppure aria pulita.

Durante gli esperimenti, i volontari non sanno mai a cosa saranno esposti, sebbene i ricercatori producano, misurino e controllino i livelli di quattro diversi tipi di inquinanti – emissioni di auto diesel, fumi di combustione di legna, vapori generati da prodotti per la pulizia e fumi di cottura (creati friggendo della carne di maiale in una cappa aspirante) – prima di immetterli separatamente in una camera d’aria e convogliarli ai volontari per l’inspirazione.

Respirano aria inquinata per testare il suo impatto sul cervello

Gli esperimenti si svolgono in un laboratorio dell’Università di Manchester, dove il dottor Ian Mudway, tossicologo ambientale dell’Imperial College di Londra, è uno degli scienziati che guidano lo studio.

Negli ultimi 10 anni, abbiamo iniziato a vedere associazioni statistiche tra inquinamento atmosferico e tutta una serie di problemi legati al cervello, dal modo in cui i bambini apprendono, al modo in cui cambiano le loro capacità cognitive, alla salute mentale e all’aumento del rischio di demenzaha indicato Mudway alla BBC – . Quello che stiamo cercando di fare in questo studio è condurre una serie esperimenti per capire perché esista un’associazione e scoprire quali sono i meccanismi biologici sottostanti che collegano l’inquinamento atmosferico agli effetti negativi sul cervello umano”.

Rispetto alle conseguenze su polmoni e sistema cardiovascolare, gli impatti degli inquinanti atmosferici sul cervello sono meno studiati. Per provare a colmare queste lacune, i ricercatori hanno quindi progettato uno studio per classificare il rischio associato all’esposizione a ciascun inquinante, sia indoor che outdoor.

Ci sono molte prove emergenti che l’inquinamento dell’aria interna possa essere più dannoso di quello dell’aria esterna – ha indicato il professor Gordon McFiggans del Centro per le Scienze atmosferiche dell’Università di Manchester – . Ovviamente, quando si apre una finestra o si ha una ventilazione meccanica, si possono introdurre inquinanti esterni all’interno, ma anche trasferire inquinanti interni all’esterno, per cui esiste tutta una vasta gamma di esposizioni”.

Per esaminare gli impatti dei diversi inquinanti sul cervello, i ricercatori stanno analizzando campioni di sangue pre e post-esposizione e conducendo una serie di test cognitivi. “Quello che vogliamo fare è capire i percorsi attraverso i quali l’inquinamento colpisce effettivamente il cervello” ha aggiunto il professor McFiggans, precisando che uno degli obiettivi della sperimentazione è stabilire se e quali inquinanti sono in grado di raggiungere direttamente il cervello oppure se le alterazioni cognitive sono in realtà conseguenze indirette dell’esposizione.

Una possibilità, indicano gli studiosi, è che gli inquinanti provochino infiammazioni in altre parti del corpo, come i polmoni, e che le molecole prodotte in risposta allo stato infiammatorio si dirigano poi verso il cervello. Tuttavia, per capire esattamente quali siano i diversi tipi di conseguenze degli inquinanti, i ricercatori dovranno valutare i dati dei test di ciascun partecipante, per poi confrontati per produrre un’analisi statisticamente significativa.

I risultati, che sono attesi nei prossimi mesi, potrebbero fare luce su quali sono gli inquinanti più pericolosi e aiutare la comprensione del modo in cui alterano le capacità cognitive. “Penso che ciò che dobbiamo fare è fornire una guida completa alle persone, in modo che siano consapevoli delle possibilità di diversi tipi di implicazioni per la loro salute” ha concluso McFiggans.

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