Oggi 13 giugno la Terra colpita da una tempesta solare inattesa: le possibilità di aurora in Italia

Alle prime ore di oggi, venerdì 13 giugno 2025, la Terra è stata colpita da un'imprevista tempesta geomagnetica. Il fenomeno, di classe moderata (G2), si è innescato attorno alle 02:30 ora italiana (00:30 del Tempo Coordinato Universale – UTC) ed è durato diverso tempo, col rischio che potesse intensificarsi in modo significativo. Non a caso, fino alle alle 08:00 di stamattina, è stata diramata un'allerta per possibile tempesta solare forte (G3) o superiore, che avrebbe potuto creare problemi più seri ed eventualmente innescare l'aurora boreale – e fenomeni annessi come i SAR – anche nei cieli d'Italia.
Fortunatamente l'impatto del vento solare si è attenuato nelle scorse ore, ma l'attività magnetica risulta ancora significativa. Basti sapere che, come indicato dal portale specializzato Spaceweatherlive.com, nel momento in cui stiamo scrivendo l'indice kP è ancora piuttosto alto, fissato tra 5 e 6 (su una scala che va da 0 a 9). Si tratta di un indicatore dell'attività magnetica attorno al nostro pianeta; valori uguali o superiori a 7, come quelli raggiunti in mattinata, possono innescare le aurore boreali anche alle medie latitudini in cui si trova l'Italia. Ora siamo in pieno giorno, pertanto anche se fossimo con un altissimo indice kP gli spettacoli di luce non sarebbero visibili, tuttavia potrebbe esserci qualche speranza per stanotte.
La ragione risiede proprio nell'imprevedibilità dei flussi di vento solare attualmente indirizzati verso la Terra. Gli scienziati dello Space Weather Prediction Center della NOAA avevano infatti lanciato un'allerta per un evento moderato il 14 giugno, a causa del vento solare scagliato da un grande buco coronale, ma l'evento si è verificato molto prima del previsto (e l'allerta per domani resta ancora in piedi). A innescare la tempesta solare, spiega l'astrofisico Tony Phillips del portale specializzato in meteo spaziale Spaceweather.com, è stata una regione di interazione co-rotante (CIR). Le CIR sono zone di transizione dove il vento solare veloce interagisce con quello lento; l'incontro tra i due flussi a velocità distinte genera onde d'urto simili alle espulsioni di massa coronale (CME) e intensifica i campi magnetici del vento solare, che è composto anche da particelle cariche elettricamente o plasma. Quando le CIR incontrano la magnetosfera terrestre, possono dar vita a tempeste solari e aurore. “Le CIR sono come mini-CME – spiega Spaceweather.com -, contengono onde d'urto e campi magnetici amplificati che svolgono un ottimo lavoro nell'innescare le aurore”.

Alla luce dell'intensa attività magnetica attualmente presente attorno al nostro pianeta, non ci sarebbe dunque nulla di sorprendente se la tempesta geomagnetica G2 attesa per domani dovesse trasformarsi in un evento più forte, anche considerando la manifestazione di quella odierna, nonostante il costante monitoraggio dell'attività del Sole. Del resto ci troviamo nella fase di picco massimo del ciclo di 11 anni dell'attività magnetica solare e negli ultimi mesi la Terra è stata colpita più e più volte da fenomeni significativi, talvolta in grado di innescare aurore polari e SAR anche sull'Italia, come nel maggio e nell'ottobre del 2024 e a Capodanno 2025. Non resta che continuare a monitorare l'indice kP per capire gli ulteriori sviluppi nella notte tra il 13 e il 14 giugno.