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Nuovo vaccino abbatte il colesterolo alto del 30% in laboratorio: costa meno dei farmaci

Un vaccino sperimentale anti colesterolo è stato in grado di abbattere del 30% i livelli di quello “cattivo” (LDL) in test di laboratorio, risultando efficace come molti farmaci. È a basso costo e se approvato potrebbe prevenire un numero importante di morti per malattie cardiovascolari.
A cura di Andrea Centini
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Ricercatori statunitensi hanno messo a punto un vaccino sperimentale in grado di abbattere del 30 percento i livelli di “colesterolo cattivo” o LDL (acronimo anglosassone di lipoproteine a bassa densità) in modelli animali. L'approccio risulta sensibilmente meno costoso dei farmaci progettati per tenere sotto controllo il colesterolo alto, tra i principali fattori che innescano malattie cardiovascolari come l'infarto del miocardio e l'ictus. Il colesterolo cattivo, infatti, si deposita sotto forma di placche nel lume delle arterie (aterosclerosi), ostacolando il flusso sanguigno; quando ciò si verifica, aumenta sensibilmente il rischio che i vasi possano occludersi completamente o che pezzi di queste placche si stacchino e inizino a circolare, scatenando patologie potenzialmente mortali. Il nuovo vaccino sperimentale riduce sensibilmente il colesterolo alto in test di laboratorio, ma i ricercatori sono fiduciosi che possa essere efficace anche nell'essere umano.

A mettere a punto il vaccino anti colesterolo alto è stato un team di ricerca statunitense guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università del New Mexico, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di diversi istituti: il California National Primate Research Center dell'Università della California; il National Heart, Lung and Blood Institute deiNational Institutes of Health (NIH) e il National Cancer Institute. I ricercatori, coordinati dal professor Bryce Chackerian, docente presso il Dipartimento di Genetica molecolare e Microbiologia dell'ateneo americano, hanno messo a punto il vaccino a partire da una piattaforma vaccinale realizzata proprio nei laboratori dell'Università del New Mexico. Nel caso specifico, essa “si basa su una particella virale non infettiva”, come spiegato da Chackerian in un comunicato stampa. Tecnicamente viene definita virus-like particle o VLP, ovvero una particella simile a un virus. “È solo l’involucro di un virus e si scopre che possiamo usare quell’involucro di un virus per sviluppare vaccini contro ogni sorta di cose diverse”, ha sottolineato l'esperto.

Ma come funziona esattamente il vaccino anti colesterolo? Il preparato è progettato per colpire una proteina chiamata proproteina convertasi subtilisina/kexina di tipo 9 (PCSK9), intimamente connessa col colesterolo cattivo. In parole semplici, il colesterolo LDL viene tenuto sotto controllo da recettori specifici presenti sulle cellule del fegato, ma quando c'è troppa PCSK9 circolante questi recettori funzionano meno e l'organismo perde la capacità di controllare il colesterolo con efficienza. Tra i fattori in grado di catalizzare le concentrazioni di PCSK9 ci sono abitudini alimentari, stile di vita, l'ereditarietà, condizioni ambientali e molto altro ancora. Il vaccino sperimentale dell'Università del New Mexico prende di mira proprio gli epitopi presenti all’interno del dominio di legame del recettore LDL (LDL-R) della proteina PCSK9, una parte fondamentale che una volta colpita determina la riduzione dei livelli circolanti. Funziona esattamente come tutti gli altri vaccini, dato che stimola il sistema immunitario a riconoscere l'antigene (nel caso specifico parti della proteina PCSK9) e ad attaccarlo. Nei test condotti negli ultimi 10 anni su modelli murini (topi) e scimmie gli scienziati hanno dimostrato che il vaccino è stato in grado di abbattere del 30 percento i livelli di colesterolo alto, in modo analogo a quello di molti farmaci ampiamente prescritti. Ciò, spiega il professor Chackerian, è associato “a una riduzione del rischio delle malattie cardiache”.

Il motivo per cui si sta progettando un vaccino nonostante siano disponibili farmaci inibitori di PCSK9 molto efficaci (compresa una terapia con un anticorpo monoclonale che abbatte i livelli della proteina) è principalmente economico. Questi trattamenti sono infatti molto costosi, mentre il vaccino anti colesterolo arriverebbe a costare solo poche decine di dollari. Poiché vi è un numero enorme di persone affette da ipercolesterolemia in tutto il mondo – secondo i dati del Progetto Cuore ne soffrono oltre 2,5 milioni di italiani – e non in tutti i Paesi queste cure sono accessibili, un vaccino di questo tipo potrebbe essere diffuso più facilmente e prevenire un numero significativo di decessi ogni anno. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), de resto, circa 18 milioni di persone perdono la vita ogni anno a causa delle malattie cardiovascolari. Ci vorranno comunque anni di studi clinici (sull'uomo) per la potenziale immissione in commercio del nuovo vaccino. I dettagli della ricerca “A virus-like particle-based bivalent PCSK9 vaccine lowers LDL-cholesterol levels in non-human primates” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica specializzata NPJ Vaccines.

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