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Le uova non fanno aumentare il colesterolo, secondo un nuovo studio

Un team di ricerca statunitense ha determinato che le uova non aumenterebbero i valori del colesterolo nel sangue, sia quello “buono” che quello “cattivo”. Sono giunti a questa conclusione dopo aver confrontato le analisi di chi ne mangiava 12 o più a settimana con quelli di chi ne mangiava al massimo un paio o non ne mangiava.
A cura di Andrea Centini
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Per chi soffre di colesterolo alto o presenta fattori di rischio legati a malattie cardiovascolari, in genere, le uova sono considerate alimenti “off limits” o comunque da consumare con estrema moderazione, ad esempio un paio a settimana. Questo proprio perché favorirebbero l'aumento del colesterolo, contenuto nel tuorlo. Un nuovo (piccolo) studio, tuttavia, sembra smentire questa associazione nota praticamente a chiunque. Mangiare diverse uova a settimana (12 o più) rispetto a non consumarle / mangiarne un paio, infatti, in questa ricerca non ha determinato alcun effetto negativo sui valori del cosiddetto “colesterolo cattivo” (le lipoproteine a bassa densità, LDL), né su quelli del “colesterolo buono” (le lipoproteine ad alta densità, HDL-C), che tuttavia secondo recenti studi proprio “buono” non sarebbe, anzi. È stato addirittura rilevato un lieve miglioramento – statisticamente non significativo – dei suddetti valori nei consumatori avidi di uova. Sembra dunque sfatata la leggenda delle uova “nemiche” del cuore e del colesterolo alto, a sua volta catalizzatore per possibili e gravi patologie cardiovascolari come infarto e ictus. I risultati andranno naturalmente confermati attraverso indagini più approfondite.

A determinare che le uova non favorirebbero il colesterolo alto è stato un team di ricerca statunitense guidato a scienziati del Duke Clinical Research Institute di Durham (Carolina del Nord). I ricercatori, coordinati dalla dottoressa Nina Nouhravesh, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver coinvolto in uno studio 140 persone che avevano avuto un precedente evento cardiovascolare o erano portatrici di almeno due fattori di rischio correlati, come elevato indice di massa corporea (BMI); diabete; pressione arteriosa alta (ipertensione); e colesterolo alto. I partecipanti avevano un'età media di 66 anni (età minima 50 anni), inoltre uomini e donne erano egualmente rappresentati. Sono stati sottoposti a visite periodiche, analisi del sangue e questionari alimentari per rilevare i cambiamenti nei valori del sangue in associazione al consumo di uova.

I partecipanti sono stati divisi in due gruppi: chi non mangiava uova o ne mangiava al massimo un paio a settimana e chi invece ne consumava almeno 12 nello stesso arco temporale. È doveroso sottolineare che Nouhravesh e colleghi si sono concentrati soprattutto sulle uova definite “fortificate”, cioè arricchite con nutrienti e altre sostanze benefiche per l'organismo che sono scarse nelle comuni uova. Tra esse figurano vitamina D, vitamine del gruppo B, iodio, selenio, Omega 3 e altre sostanze. Nelle uova fortificate possono essere anche ridotti i grassi saturi, che a livelli significativi sono considerati nocivi per la salute.

Incrociando tutti i dati è emerso che nelle persone che consumavano 12 o più uova a settimana, al termine del periodo di follow up di quattro mesi, è stata evidenziata una riduzione di 0,64 mg/dl di “colesterolo buono” e di 3,14 mg/dl di “colesterolo cattivo”. Anche se i valori non erano statisticamente significativi, secondo gli autori dello studio indicano che il consumo delle uova fortificate non contribuisce ad aumentare i livelli di colesterolo in pazienti considerati a rischio. Più in generale, nel gruppo che consumava più uova sono stati osservati anche riduzione del colesterolo totale; riduzione della troponina (molecola associata al danno cardiaco); riduzione della resistenza all'insulina; aumento della vitamina B; riduzione delle particelle del “colesterolo cattivo”; e riduzione di un biomarcatore associato ai lipidi (apoB).

Sebbene i risultati siano da confermare attraverso indagini più approfondite, essi suggeriscono che le uova non sono così “nemiche” della salute cardiaca come si immagina comunemente. “Si tratta di un piccolo studio, ma ci rassicura sul fatto che mangiare uova fortificate è accettabile per quanto riguarda gli effetti sui lipidi nell’arco di quattro mesi, anche tra una popolazione ad alto rischio”, ha evidenziato in un comunicato stampa la dottoressa Nouhravesh. “Anche se questo è uno studio neutrale, non abbiamo osservato effetti avversi sui biomarcatori della salute cardiovascolare e ci sono stati segnali di potenziali benefici derivanti dal consumo di uova fortificate che giustificano ulteriori indagini in studi più ampi”, ha chiosato l'esperta.

Secondo gli scienziati, la “cattiva reputazione” delle uova potrebbe essere associata al fatto che di solito vengono consumate assieme a “tost imburrati, pancetta e altre carni lavorate che non sono scelte salutari per il cuore”. Chiaramente è doveroso confrontarsi sempre con uno specialista della nutrizione prima di cambiare le proprie abitudini alimentari. I dettagli della ricerca “Prospective Evaluation of Fortified Eggs Related to Improvement in the Biomarker Profile for Your Health: Primary Results from the PROSPERITY Trial” saranno presentati durante una conferenza dell'Annual Scientific Session dell'American College of Cardiology, attualmente in corso.

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