Nuovo salvataggio miracoloso per Voyager 1, la sonda della NASA in viaggio nello spazio interstellare

Gli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA sono riusciti in un altro storico salvataggio della sonda Voyager 1, ripristinando un set di propulsori considerati inutilizzabili dal più di venti anni: l’impresa, condotta sulla sonda in viaggio nello spazio interstellare, ha richiesto “creatività e rischi” ha spiegato il team del JPL che ha risolto il guasto, garantendo la disponibilità dei propulsori prima che le comunicazioni con la sonda vengano interrotte per un aggiornamento programmato dell’antenna radio.
La sonda Voyager 1, lanciata nel 1977 poco dopo la sua gemella, la Voyager 2, si trova a circa 25 miliardi di chilometri dalla Terra, dove mantiene il giusto orientamento attraverso diversi set di propulsori: quelli primari la spostano delicatamente verso l’alto e verso il basso, nonché verso destra e sinistra, per mantenere le sue antenne puntate verso il nostro pianeta e poter inviare e ricevere comandi.
All’interno di questo set di motori, ci sono i propulsori di rollio, che controllano la rotazione della sua antenna: nel 2004, dopo una perdita di potenza in due piccoli riscaldatori interni, questi propulsori avevano però smesso di funzionare, portando all’impiego dei propulsori di rollio di riserva.
“Credo che all’epoca il team accettasse con serenità che i propulsori di rollio primari non funzionassero, perché avevano un set di backup perfettamente funzionante – ha affermato Kareem Badaruddin, responsabile della missione Voyager – . Probabilmente non pensavano che la sonda non avrebbe continuato a funzionare per altri 20 anni”.
Tuttavia, a distanza di due decenni, gli ingegneri hanno notato un accumulo di residui nei tubi dove passa il carburante e questo ha fatto temere che anche i propulsori di riserva possano smettere di funzionare in un prossimo futuro. Per questo, hanno deciso di riesaminare il vecchio problema, sospettando che un disturbo inaspettato, nei circuiti che controllano l’alimentazione dei riscaldatori, avesse effettivamente spostato un interruttore nella posizione sbagliata.
Il sospetto ha trovato conferma quando gli ingegneri sono riusciti a riportare l’interruttore nella posizione originale, consentendo di riattivare i propulsori di rollio primari, che potranno ora essere utilizzati nel caso in cui quelli di riserva smettano di funzionare. “È stato un momento incredibile – ha aggiunto Todd Barber, responsabile della propulsione della missione al JPL – . Quei propulsori erano considerati fuori uso, ma uno dei nostri ingegneri ha avuto l’intuizione che forse c'era un’altra possibile causa e che era risolvibile. È stato l’ennesimo salvataggio miracoloso per la Voyager”.