76 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Nuova specie di serpente boa nano scoperta nella foresta amazzonica dell’Ecuador: è lungo solo 20 cm

Una nuova specie di serpente boa “in miniatura” è stata scoperta nella foresta pluviale amazzonica dell’Ecuador. Il rettile presenta anche un bacino vestigiale.
A cura di Andrea Centini
76 CONDIVISIONI
La nuova specie di serpente boa nano. Credit: H. Mauricio Ortega-Andrade et al., European Journal of Taxonomy 2022 (CC BY 4.0)
La nuova specie di serpente boa nano. Credit: H. Mauricio Ortega-Andrade et al., European Journal of Taxonomy 2022 (CC BY 4.0)

Nella foresta amazzonica dell'Ecuador è stata scoperta una nuova specie di serpente, un boa nano lungo appena 20 centimetri. Il rettile presenta anche ossa del bacino vestigiale, i resti di una struttura persa molto prima della scomparsa dei dinosauri non aviani. Due esemplari del piccolo serpente sono stati identificati presso la riserva nazionale di Colonso Chalupas e nel parco di Sumak Kawsay, siti nel cuore della foresta pluviale del Paese sudamericano. La nuova specie, chiamata Tropidophis cacuangoae e appartenente alla famiglia Tropidophiidae, è probabilmente endemica dell'Ecuador, ovvero vive solo qui e non è possibile trovarla in nessun altro luogo del mondo. Se fosse confermato porterebbe a sei il numero di specie endemiche del Sud America di serpenti del genere Tropidophis.

A scoprire e descrivere la nuova specie di boa nano ecuadoregna è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Facoltà di Scienze della Vita dell'Università Regionale Amazzonica Ikiam di Tena (Ecuador), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Instituto Nacional de Biodiversidad “INABIO” di Quito, del Leibniz Institute for the Analysis of Biodiversity Change di Bonn (Germania), del Laboratório de Coleções Zoológicas – Instituto Butantan e dell'Instituto de Biociências di Porto Alegre (Brasile). I ricercatori, coordinati dal professor H. Mauricio Hortega-Andrade, hanno identificato la nuova specie distinguendola da quelle congeneri grazie a indagini morfologiche e osteologiche. In parole semplici, dall'aspetto esteriore e dalle caratteristiche delle ossa. Il Tropidophis cacuangoae è molto simile ad altri serpenti boa, grandi o piccoli che siano; ha una colorazione criptica marrone chiaro, screziata con alcuni pattern più scuri e neri lungo il corpo.

Credit: H. Mauricio Ortega-Andrade et al., European Journal of Taxonomy 2022 (CC BY 4.0)
Credit: H. Mauricio Ortega-Andrade et al., European Journal of Taxonomy 2022 (CC BY 4.0)

Tra le caratteristiche più significative del Tropidophis cacuangoae vi la presenza di ossa del bacino vestigiale, cioè i resti evolutivi di una struttura ossea divenuta inutile per i serpenti 150 milioni di anni fa, quando la lucertola antenata perse le zampe e iniziò a strisciare. Alcuni serpenti hanno ancora oggi zampe vestigiali, minuscole appendici che non hanno alcuno scopo funzionale. Molte specie presentano elementi legati al lontanissimo passato evolutivo; del resto anche l'essere umano nella fase embrionale sviluppa una coda, così come strutture legate alle branchie un tempo possedute dai nostri antenati acquatici. Entrambe vengono riassorbite durante lo sviluppo. “Questi serpenti sono una reliquia del tempo, sono animali così antichi che trovare o imbattersi in uno di loro è un privilegio”, ha dichiarato all'Agence France Presse il coautore dello studio Mario Yanez.

Credit: H. Mauricio Ortega-Andrade et al., European Journal of Taxonomy 2022 (CC BY 4.0)
Credit: H. Mauricio Ortega-Andrade et al., European Journal of Taxonomy 2022 (CC BY 4.0)

L'epiteto del nome scientifico del serpente è un omaggio all'attivista per i diritti degli indigeni Dolores Cacuango, che all'inizio del XX secolo si batté per difendere le popolazioni storiche dell'Ecuador come i Kichwa, che all'epoca erano sotto il giogo dei ricchi proprietari terrieri. La donna, conosciuta anche come Mamá Doloreyuk, grazie alle sue battaglie è diventata un esempio internazionale per la tutela dei diritti umani. Fu anche una delle prime attiviste del femminismo ecuadoregno. A oltre mezzo secolo dalla sua scomparsa i ricercatori hanno deciso di dedicarle anche il nome scientifico della nuova specie di rettile. I dettagli della ricerca “A time relic: a new species of dwarf boa, Tropidophis Bibron, 1840 (Serpentes: Amerophidia), from the Upper Amazon Basin” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata European Journal of Taxonomy.

76 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views