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Non tutti i tipi di alcol sono dannosi per il grasso corporeo

Un team di ricerca americano ha determinato che birra, vino rosso, vino bianco e altre bevande alcoliche hanno un impatto diverso sulla composizione corporea.
A cura di Andrea Centini
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L'alcol è considerato uno dei principali nemici per la nostra salute per molteplici ragioni: non solo è classificato nella categoria 1 delle sostanze cancerogene della IARC (l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), assieme a compagni “scomodi” come il fumo di sigaretta e l'amianto, ma è anche associato a livelli elevati di grasso viscerale. Questa condizione, come specificato su The Conversation dalla professoressa Brittany Larsen, docente in Neuroscienze presso l'Università Statale dell'Iowa, è a sua volta legata a malattie potenzialmente rischiose per la vita come patologie cardiovascolari, sindrome metabolica e altre complicazioni. Ciò nonostante è doveroso fare delle distinzioni, poiché non tutte le bevande alcoliche presentano i medesimi rischi per la salute. Ad esempio, è stato scoperto che il vino rosso è associato a concentrazioni più basse di grasso viscerale, mentre il vino bianco, sebbene non influenzi tale fattore, è legato a una migliore densità ossea, una condizione particolarmente benefica per gli anziani.

A determinare questi benefici del consumo moderato di vino rosso e bianco è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'ateneo di Ames, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università della Carolina Occidentale e del Dipartimento di scienze della Nutrizione dell'Università dell'Iowa. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Larsen, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato l'impatto di diverse tipologie di alcol (birra, vino rosso, vino bianco / champagne, liquori etc etc) su alterazioni della composizione corporea, come appunto l'adiposità e la perdita ossea. Gli scienziati hanno condotto uno studio longitudinale raccogliendo i dati di quasi 1.900 persone con un'età compresa tra i 40 e gli 80 anni (59 percento uomini), tutti caricati sul database della UK BioBank. I partecipanti allo studio hanno compilato questionari nei quali hanno indicato il proprio stile di vita, il consumo di alcol, l'attività fisica praticata e fattori socio-demografici. Successivamente i ricercatori hanno raccolto campioni di sangue e condotto esami antropometrici; ad esempio la composizione corporea è stata ottenuta attraverso “assorbimetria a raggi X a doppia energia”, come indicato nell'abstract dello studio. Sono stati raccolti anche biomarcatori cardiometabolici e altri dati.

Incrociando tutte le informazioni è emerso che i partecipanti che consumavano più birra e altri alcolici avevano una maggiore adiposità viscerale, a sua volta associata a dislipidemia (alterazione dei grassi nel sangue) e insulino-resistenza, condizione legata al diabete. I consumatori di vino rosso, d'altro canto, avevano una massa adiposa viscerale inferiore, legata a ridotta infiammazione e a elevata lipoproteina ad alta densità. Infine chi beveva abitualmente vino bianco aveva maggiori probabilità di avere una maggiore densità ossea. Come spiegato dalla professoressa Larsen, il consumo di alcol può concorrere al sovrappeso o all'obesità, tuttavia diversi studi hanno evidenziato risultati contrastanti poiché probabilmente analizzavano l'alcol nel suo insieme, senza tener conto delle distinzioni rilevate da questa nuova indagine. La raccomandazione degli esperti è che il consumo sia sempre moderato e sotto consiglio del proprio medico curante / nutrizionista. I dettagli della ricerca “Beer, wine, and spirits differentially influence body composition in older white adults–a United Kingdom Biobank study” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Obesity Science and Practice.

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