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Non tutti gli integratori sono uguali: alcuni possono far male al cuore

Li ha identificati una nuova analisi pubblicata sul Journal of The American College Cardiology che ha fatto chiarezza sull’effetto dei diversi micronutrienti sulla salute cardiovascolare.
A cura di Valeria Aiello
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Probabilmente tutti sanno che una dieta varia ed equilibrata, associata ad uno stile di vita sano, aiuta a mantenere il cuore in salute. Alcune abitudini alimentari, in particolare, possono contribuire a proteggere e ridurre il rischio malattie cardiovascolari. Specie per chi è reduce da una patologia cardiaca, gli esperti raccomandano di impostare una dieta che assicuri un corretto apporto di antiossidanti, come acidi grassi Omega-3, amminoacidi e vitamina C, sebbene l’utilità di questi micronutrienti, spesso assunti come integratori alimentari, non sia stato completamente chiarito. A fare finalmente luce sui reali effetti di diversi micronutrienti è una nuova analisi pubblicata sul Journal of The American College Cardiology, che ha identificato quali sono quelli che effettivamente aiutano la salute del cuore, così come quelli che non offrono alcun beneficio o addirittura hanno un effetto negativo.

La ricerca, coordinata dal dottor Simin Liu, professore di epidemiologia e medicina presso la Brown University di Rhode Island, negli Stati Uniti, ha preso in esame un totale di 884 studi sui micronutrienti assunti come integratori alimentari, analizzando gli esiti del loro consumo su oltre 883.000 pazienti. Ciò ha permesso ai ricercatori di sviluppare “una mappa integrativa completa e basata sull’evidenza, che caratterizza e quantifica i potenziali effetti degli integratori di micronutrienti sugli esiti cardiometabolici – ha spiegato il professor Liu – . Il nostro studio evidenzia l’importanza della diversità dei micronutrienti e l’equilibrio tra benefici e rischi per la salute”.

Non sono tutti gli integratori fanno bene al cuore

Da tempo si pensa che l’integrazione di antiossidanti svolga un ruolo chiave nella salute del cuore, perché questi nutrienti favoriscono la riduzione dello stress ossidativo, un noto fattore che contribuisce a molte malattie cardiovascolari. “La ricerca sull’integrazione si è tuttavia concentrata principalmente sui benefici di una o poche vitamine e minerali” ha sottolineato Liu che, insieme ai colleghi, ha deciso di adottare “un approccio completo e sistematico per valutare tutti gli studi pubblicamente disponibili e accessibili che riportano tutti i micronutrienti, inclusi i fitochimici e gli integratori antiossidanti, e i loro effetti sui fattori di rischio cardiovascolare e su molteplici malattie del cuore”.

Nel complesso, gli studi presi in esame, hanno valutato gli effetti di 27 diversi tipi di integratori di antiossidanti. Da questi è emersa una forte evidenza che molti offrivano benefici cardiovascolari. Questi includevano l’acido grasso omega-3, che ha ridotto la mortalità per malattie cardiovascolari; l’acido folico, che ha ridotto il rischio di ictus; e il coenzima Q10, un antiossidante a volte commercializzato come CoQ10, che ha ridotto la mortalità per tutte le cause.

Gli effetti dei micronutrienti antiossidanti sui fattori di rischio di malattia cardiovascolare e sulla malattia cardiovascolare e il diabete di tipo 2 / Credit: Journal of The American College Cardiology
Gli effetti dei micronutrienti antiossidanti sui fattori di rischio di malattia cardiovascolare e sulla malattia cardiovascolare e il diabete di tipo 2 / Credit: Journal of The American College Cardiology

Anche l’acido grasso omega-6, la L-arginina, la L-citrullina, la vitamina D, il magnesio, lo zinco, l’acido alfa-lipoico, la melatonina, la catechina, la curcumina, il flavanolo, la genisteina e la quercetina hanno dimostrato di ridurre i fattori di rischio cardiovascolare, sebbene la vitamina D non abbia mostrato alcun effetto sugli esiti di malattie cardiovascolari e sulla prevenzione del rischio di diabete di tipo 2.

Come premesso, non tutti gli integratori si sono rivelati utili per il cuore. Gli studiosi hanno infatti osservato che la vitamina D, la vitamina E e il selenio non hanno alcun effetto sugli esiti di malattie cardiovascolari a lungo termine. E che gli integratori di beta-carotene hanno aumentato la mortalità per tutte le cause e per malattia cardiovascolare.

Secondo i ricercatori, i risultati dello studio indicano la necessità di interventi dietetici più personalizzati e basati sulla precisione, che prevedano combinazioni specifiche di integratori benefici. “Sono necessari ulteriori studi, comprese analisi interventistiche ampie e di alta qualità per studiare gli effetti a lungo termine di alcuni micronutrienti sulla salute – ha concluso il professor Liu – . Identificare la loro miscela ottimale è importante, poiché non tutti sono benefici e alcuni potrebbero persino avere effetti dannosi”.

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