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Non è intelligenza artificiale: “La Caduta di Icaro” è una magnifica foto astronomica reale

L’astrofotografo professionista Andrew McCarthy, il paracadutista Gabriel C. Brown e il pilota Jim Hamberlin hanno unito le loro passioni per dar vita a un’opera d’arte memorabile, “La Caduta di Icaro”, in cui la silhouette di un uomo si staglia innanzi al turbolento strato di idrogeno del Sole tra le macchie solari. Lo scatto è stato ottenuto dopo una lunghissima preparazione e vari tentativi per trovare l’allineamento perfetto.
A cura di Andrea Centini
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Una porzione de "La Caduta di Icaro", l’incredibile astrofotografia del paracadutista Gabriel C. Brown innanzi al Sole. Credit: Andrew McCarthy
Una porzione de "La Caduta di Icaro", l’incredibile astrofotografia del paracadutista Gabriel C. Brown innanzi al Sole. Credit: Andrew McCarthy

La Caduta di Icaro è senza ombra di dubbio una delle astrofotografie più spettacolari mai realizzate, che può ambire tanto all'Astronomy Picture of the Day (APOD) – un prestigioso riconoscimento della NASA – quanto ai più importanti concorsi a tema. Nella magnifica immagine, assolutamente genuina, si vede la sagoma scura di un uomo, un paracadutista, colto nel momento esatto in cui passa innanzi al disco solare. A rendere questo lavoro straordinario vi è il fatto che il Sole è stato ripreso con strumentazione professionale, in grado di mostrare il turbolento strato di idrogeno della fotosfera, la superficie visibile della stella. L'uomo attraversa esattamente un gruppo di macchie solari, che appaiono scure nella luce visibile poiché sono più fredde delle aree circostanti (la temperatura è di circa 3.500 – 4.000 °C contro i 5.500 °C, a causa degli ingarbugliati campi magnetici che intrappolano il calore delle reazioni nucleari in profondità).

A realizzare questa opera d'arte, non senza poche difficoltà, è stata una stretta collaborazione tra l'astrofotografo professionista Andrew McCarthy, il paracadutista Gabriel C. Brown e il pilota Jim Hamberlin, che ha portato in quota "Icaro" a bordo di un paramotore (più correttamente un paracarrello con ruote). Di McCarthy abbiamo già condiviso alcuni splendidi lavori sulle nostre pagine, come il passaggio di una nitidissima Stazione Spaziale Internazionale (ISS) innanzi al Sole a giugno di quest'anno, una superba “Mineral Moon e l'espulsione di una lunghissima “lingua di fuoco da 1,6 milioni di chilometri dalla nostra stella. L'idea della nuova foto, come raccontato da Brown in un post su Instagram, è nata all'inizio dell'anno, quando si è incontrato con l'astrofotografo (suo amico) per alcuni lanci. Mentre parlavano ai due è venuto in mente di unire le due passioni per sviluppare un lavoro mai eseguito prima. Non è stato semplice, dato che sono stati necessari diversi tentativi prima di arrivare agli stupefacenti risultati che potete osservare nell'articolo. “Non riesco ancora a credere che ci siamo riusciti!!” , ha scritto Brown con entusiasmo sul post, sottolineando che nonostante le difficoltà per organizzare un progetto del genere, la testardaggine li avrebbe comunque aiutati a pianificare lo scatto.

Dovevamo trovare la posizione, il momento, il velivolo e la distanza giusti per lo scatto più nitido, tenendo conto del percorso di discesa del velivolo in assenza di spinta per l'angolazione ottimale del Sole e la quota di lancio sicura. Poi abbiamo dovuto allineare lo scatto sfruttando l'effetto di opposizione del velivolo (un saluto al pilota @jimhamberlin) e coordinare il momento esatto del salto durante una comunicazione a tre!”, ha aggiunto Brown.

A rendere l'esperienza ancora più complessa del previsto “una miriade di malfunzionamenti che hanno quasi impedito la cattura dello scatto”, ma alla fine il terzetto è riuscito a portare a casa il memorabile risultato, al sesto tentativo. Come si può vedere dai post dei protagonisti, non è stata prodotta una singola immagine, ma anche un video e scatti a varie distanze. Oltre a quella più rappresentativa, che mostra Brown tra le macchie solari, vi è anche una impressionante fotografia con il turbolento disco solare al completo. “Ecco la foto completa brevemente presentata nel mio recente post video che mostra @BlackGryph0n innanzi all'intera cromosfera solare dopo il suo salto. Incredibile quanto sembri piccolo nonostante sia quasi 50.000.000 volte più vicino!”, ha scritto McCarthy su Instagram.

In un'epoca in cui i social network sono inondati da immagini create dall'intelligenza artificiale, in alcuni casi in grado di ingannare anche gli esperti, prima di meravigliarsi innanzi a qualche nuovo post è doveroso porsi delle domande; in questo caso però siamo innanzi a un'opera reale e fenomenale, plasmata da una combinazione di competenza, ingegno, desiderio di creare qualcosa di unico e innovativo e tantissima passione: il connubio perfetto tra uno sport “estremo” come il paracadutismo e l'arte dell'astrofotografia. Non c'è da stupirsi che le stampe de "La Caduta di Icaro" stiano andando a ruba sul sito di McCarthy, che lo ricordiamo, è un astrofotografo professionista. A proposito di fotografie stupende, ricordiamo anche il bellissimo scatto della Nebulosa Mago dell'astrofotografo Alessandro Nobili, che col suo telescopio ha colto la meravigliosa struttura del profondo cielo a circa 8.000 anni luce dalla Terra.

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