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Nella più grande miniera di terre rare al mondo, la scoperta di un nuovo batterio che può cambiare la medicina

Nella miniera di Bayan Obo, in Cina, il più grande giacimento di terre rare al mondo, è stato isolato un batterio (Amycolatopsis sp. YIM10) che produce una molecola finora sconosciuta, la saarvienina A: capace di uccidere i batteri resistenti agli antibiotici, questa molecola ha un meccanismo d’azione unico che apre prospettive concrete nella lotta all’antibiotico-resistenza.
A cura di Valeria Aiello
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Dalla più grande miniera di terre rare al mondo, il giacimento del distretto minerario di Bayan Obo, in Cina, arriva la scoperta di un nuovo e insolito batterio che ha aperto prospettive concrete nella lotta all’antibiotico-resistenza, una delle emergenze sanitarie globali più urgenti.

Questo nuovo batterio è un ceppo di Amycolatopsis, un genere noto per la produzione della vancomicina, tra i più potenti antibiotici in commercio: a differenza dei suoi parenti più prossimi, la caratteristica di questa nuova specie batterica, denominata Amycolatopsis sp. YIM10, è però quella di produrre una molecola finora sconosciuta, che ha preso il nome di saarvienina A perché identificata per la prima volta dai ricercatori dell’Istituto Helmholtz per la Ricerca Farmaceutica del Saarland insieme ai colleghi dell’Università di Vienna.

La saarvienina A è un nuovo tipo di antibiotico glicopeptidicospiegano gli studiosi – . Questo nuovo glicopeptide è altamente efficace contro i patogeni resistenti, avendo un meccanismo d’azione diverso da quello degli altri glicopeptidi noti, ma ancora non chiaro”.

I risultati delle loro analisi, pubblicati in un nuovo studio sull’Angewandte Chemie International Edition, mostrano che questo composto ha una forte attività antibiotica contro ceppi batterici altamente resistenti, in particolare sui “patogeni ESKAPE”, un gruppo di superbatteri noti per eludere la maggior parte degli antibiotici disponibili.

Da un batterio “di miniera” alla scoperta della saarvienina A

Un insolito ceppo batterico, Amycolatopsis sp. YIM10, scoperto nelle profondità della miniera di terre rare di Bayan Obo, in Cina, produce composto glicopeptidico chiamato saarvienina A, che ha dimostrato di possedere una forte attività antibiotica contro alcuni dei più pericolosi batteri resistenti.

La caratteristica speciale della saarvienina A è stata subito evidente – hanno precisato i suoi scopritori – . A differenza degli altri glicopeptidi noti, come la vancomicina, il nuovo composto non si lega al tipico bersaglio batterico coinvolto nella sintesi della parete cellulare. Piuttosto, probabilmente agisce attraverso un meccanismo diverso, ancora irrisolto”.
I test di laboratorio hanno mostrato che la saarvienina A ha una forte attività antibiotica contro i patogeni batterici Gram-positivi, inclusi gli enterococchi resistenti alla vancomicina, lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) e altri tre patogeni del gruppo ESKAPE.

“La saarvienina A ha costantemente superato in prestazioni la vancomicina, anche contro ceppi già resistenti a molti altri antibiotici – ha aggiunto l’autore corrispondente dello studio, il professor Sergey Zotchev dell’Università di Vienna – . Scoprire un nuovo antibiotico è solo l’inizio: ora ci troviamo di fronte all’affascinante sfida di perfezionarlo in un farmaco candidato all’uso clinico”.

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