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Negli abissi dell’Australia c’è una creatura enorme: forse è l’animale più lungo della Terra

A 630 metri di profondità, al largo dell’Australia occidentale, gli scienziati hanno scoperto un sifonoforo dalla lunghezza stimata di circa 45 metri.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Schmidt Ocean Institute
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Due anni fa, nell'area marina protetta di Gascoyne, al largo della costa occidentale dell'Australia, gli scienziati si imbatterono in una creatura gigantesca e meravigliosa: un sifonoforo lungo circa 45 metri, che si “librava” su un canyon sottomarino a circa 630 metri di profondità. Le immagini dell'affascinante creatura, che si snodava in una lunghissima e ipnotica spirale, fecero il giro del mondo per la sua eccezionalità. Con 45 metri di lunghezza stimati, infatti, è ben oltre i 33 metri della più maestosa balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) mai identificata, l'animale più grande vissuto sulla Terra (dinosauri compresi). Il sifonoforo avvistato in Australia è dunque indubbiamente una delle creature più lunghe mai individuate, ma per gli studiosi è ancora troppo presto per parlare di "record mondiali".

Come raccontato al Guardian dalla dottoressa Nerida Wilson, ricercatrice del Western Australian Museum e presente al momento della scoperta, gli scienziati stanno lavorando assieme a uno specialista di fotogrammetria – una tecnica che permette di misurare e “inquadrare” nello spazio gli oggetti – per estrarre informazioni tridimensionali dal video di una trentina di secondi. L'obiettivo è determinare con accuratezza le reali dimensioni del sifonoforo, anche se non sarà facile. Purtroppo il meraviglioso animale fu intercettato al termine di una missione esplorativa con un piccolo sommergibile controllato da remoto, che si era immerso a oltre 4mila metri di profondità. Il sifonoforo è stato visto durante la risalita e la missione era già andata oltre la durata prevista (un paio di ore); non c'era tempo per poterlo analizzare con la cura che avrebbe meritato, quindi i ricercatori si sono soffermati solo per alcuni istanti, prelevando anche un campione biologico.

La creatura, che dovrebbe appartenere al genere Apolemia ed essere una specie completamente nuova, si snodava “come una corda all'orizzonte ed era impossibile perderla di vista”, ha affermato la dottoressa Wilson che era a bordo della nave da ricerca Falkor, nel 2020 gestita dallo Schmidt Ocean Institute. I ricercatori rimasero stupefatti per ciò che il sommergibile stava mostrando loro sugli schermi della nave, chiedendosi "cosa fosse". I sifonofori appartengono al phylum degli Cnidari e sono parenti stretti delle meduse; sono animali gelatinosi dotati di tentacoli con i quali catturano piccole prede, alla stregua di pesci e crostacei. Dal punto di vista zoologico un sifonoforo è una colonia di organismi chiamati zoidi, che hanno diverse specificità e morfologia. Ci sono ad esempio quelli specializzati nell'alimentazione, nella riproduzione e nel movimento. Tutti insieme formano un unico, grande e affascinante organismo. “Sono solo un esempio di come fare le cose in modo un po' diverso, sono uno e sono molti”, ha dichiarato la dottoressa Wilson, aggiungendo che l'animale "aveva due genitori" e che dunque era frutto di un accoppiamento.

Durante la missione che permise di individuare la gigantesca creatura gli scienziati riuscirono a classificare ben 30 nuove specie. Sono moltissime quelle ancora da scoprire nelle profondità marine, molte delle quali vivono proprio nei giganteschi canyon abissali, come quello esplorato dal sommergibile della Falkor. Come dichiarato dalla dottoressa Wilson, è ancora presto per sapere se il sifonoforo australiano sia effettivamente l'animale più lungo mai scoperto, ma anche se dovesse raggiungere questo primato, non sarebbe comunque l'organismo vivente più grande. La foresta Pando negli Stati Uniti, ad esempio, è frutto di un singolo individuo di pioppo tremulo americano (Populus tremuloide): gli alberi sono tutti cloni, pertanto la foresta può essere considerata come un unico, grande organismo vivente che si estende per oltre 40 ettari. Sempre negli Stati Uniti si trova un gigantesco fungo di Armillaria gallica di 400mila kg che si estende sotto il terreno per decine di ettari, mentre il più grande organismo in assoluto è il basidiomicete Armillaria ostoyae delle Montagne Blu dell'Oregon, un fungo che occupa un'area di 900 ettari.

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