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Misterioso aumento di casi di shock tossico da streptococco in Giappone: cos’è e come si contrae

Dall’inizio del 2024 a oggi il Giappone ha registrato più di 370 casi di sindrome da shock tossico da streptococco, più di un terzo di tutti quelli segnalati nel 2023. Preoccupa soprattutto l’aumento dei casi nelle persone dai 30 anni in su, tra i quali si registra un tasso di mortalità del 30%. Questi batteri “mangia carne” possono infatti causare forme di necrosi anche molto gravi.
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In Giappone si sta verificando un anomalo aumento dei casi di shock tossico da streptococco o sindrome da shock tossico streptococcica: si tratta di una forma di infezione, causata da un particolare tipo di streptococco del gruppo A, che sebbene piuttosto rara, quando si verifica può determinare sintomi anche molto gravi, a volte perfino fatale. Questa infezione può infatti causare forme di necrosi, tanto che in questi casi gli streptococchi del Gruppo A vengono anche categorizzati come "batteri mangia carne". In Giappone, circa un terzo delle persone dai 30 anni in su che l'ha contratta tra luglio a dicembre 2023 è morta.

L'allarme arriva dal National Institute of Infectious Diseases (NIID), l'autorità giapponese che monitora l'andamento delle malattie infettive nel Paese: oltre a prevedere un aumento complessivo dei casi di infezioni da streptococco, che nel 2o24 dovrebbero raggiungere livelli record, l'istituto segnala soprattutto l'anomala impennata di casi di shock tossico da streptococco registrato nei primi mesi del 2024: dall'inizio dell'anno a oggi ne sono stati segnalati 378, più di un terzo dei 941 verificatisi lungo tutto il 2023. Dati che mettono in allerta le autorità sanitarie, anche perché non sono state ancora identificate le cause: le spiegazioni possibili a oggi ipotizzate sembrano però associare il fenomeno a un effetto post-pandemico, dopo la fine dell'emergenza Covid-19.

Che cos'è la sindrome dello shock tossico

La sindrome dello shock tossico rappresenta una delle forme più aggressive e pericolose delle infezione da streptococco. A causarla è un particolare gruppo del ceppo A di questo batterio, lo Streptococcus pyogenes. Come spiega anche il Ministero della Salute, sebbene le infezioni di questo gruppo di batterio si limitino generalmente a causare sintomi non gravi, come mal di gola, faringite, linfonodi ingrossati, tonsillite o scarlattina, in alcuni casi possono determinare un quadro più complesso: la malattia invasiva da GAS, di cui la sindrome dello shock tossico rappresenta una delle possibili complicazioni.

Come conferma il Manuale MSD, questa sindrome può presentarsi e aggravarsi in poco tempo, anche in sole 48 ore, causando sintomi che vanno dalla febbre alta, ipotensione fino al possibile scompenso di diversi organi e a forme di eruzione cutanea: nei casi più gravi, quant'ultima può causare un'infezione dei tessuti molli che può degenerare in forme di necrosi, fino a rivelarsi potenzialmente fatale.

Come avviene il contagio dell'infezione

Proprio come per il Covid-19, l'infezione da streptococco del gruppo A avviene attraverso l'aerosol delle goccioline (droplets) che le persone infette emettono attraverso colpi di tosse o starnuti. Ma il contagio può avvenire anche toccando superfici infette o ferite di persone già infette.

Mentre le autorità stanno lavorando per identificare le cause, ancora sconosciute,stando a quanto riferisce il Japan Times, il ministero della Salute Keizo Takemi ha chiesto a tutti i cittadini di adottare tutte le misure preventive necessarie, come mantenere le mani pulite e le altre norme igieniche per limitare il contagio. Per quanto riguarda le possibili spiegazioni, il ministro ha spiegato che potrebbe essere una conseguenza dell'effetto rimbalzo dovuto alla fine delle misure restrittive adottate contro il Covid-19 durante la pandemia.

Cosa sta succedendo in Giappone: i casi in aumento

I primi casi di sindrome da shock tossico da streptococco sono stati registrati in Giappone nel 1992. Da allora ogni anno si verificano una media di 100-200 infezioni all'anno. Questo, almeno fino a qualche anno fa: dal 2019 i casi stanno aumentando in modo esponenziale: in record degli 894 casi registrati nel 2019 è stato superato dai 941 del 2023 e ora si teme un ulteriore peggioramento del trend, dato che solo nei primi tre mesi del 2024 già 378 persone sono state infettate. Si tratta di un quadro che coinvolge l'intero Paese: nel 2024 quasi tutte le prefetture del Giappone, 45 su 47, hanno registrato casi di infezione.

Sebbene l'infezione sia in genere ritenuta più pericolosa per le persone anziane, i dati più recenti segnalano un anomalo aumento tra le persone dai 30 anni in su, che sembrerebbero oggi anche i più predisposti a sviluppare i sintomi più gravi: i dati registrati dalle autorità sanitarie giapponesi riferiscono un tasso di mortalità pari al 30% in questa fascia d'età. Secondo quanto indicato dal giornale Asahi Shimbun delle 65 persone sotto i 5o anni a cui è stata diagnosticata la malattia da luglio a dicembre 2023, circa un terzo è morto.

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