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Le più belle stelle cadenti d’autunno nei cieli d’Italia tra il 21 e 22 ottobre: a che ora vedere le Orionidi

Nella notte tra il 21 e il 22 ottobre i cieli italiani saranno impreziositi dal picco massimo delle Orionidi, le meteore più belle d’autunno. A che ora e come vedere a occhio nudo il fenomeno astronomico delle stelle cadenti.
A cura di Andrea Centini
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Orionidi. Credit: iStock
Orionidi. Credit: iStock

Nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 ottobre 2025 potremo vedere nel cielo d'Italia il picco massimo delle Orionidi, le stelle cadenti più belle d'autunno. Lo sciame meteorico, generato dalla spettacolare cometa di Halley (1P/Halley), è attivo tra l'inizio di ottobre e il 7 di novembre, raggiungendo il picco massimo a ridosso del 21 ottobre. Quest'anno, come spiegato nella rubrica “Il Cielo del Mese” dell'Unione Astrofili Italiani (UAI), il momento migliore per osservare il fenomeno astronomico sarà tra le 02:00 e le 05:00 del 22, prima dell'alba, con il radiante molto alto nel cielo orientale. Ci sarà la possibilità di vedere almeno una ventina di brillanti meteore nel cielo ogni ora. Le condizioni per l'osservazione delle Orionidi nel 2025  sono praticamente perfette, considerando che la Luna raggiungerà la fase di novilunio (Luna Nuova) alle 14:25 di martedì 21, dunque non potrà disturbare in alcun modo la visione. Ecco tutto quello che c'è da sapere per non perdersi queste bellissime stelle cadenti d'autunno.

La posizione nel cielo del radiante delle Orionidi nella notte tra 21 e 22 ottobre. Credit: Stellarium
La posizione nel cielo del radiante delle Orionidi nella notte tra 21 e 22 ottobre. Credit: Stellarium

A che ora vedere le Orionidi, le stelle cadenti d'autunno

Come specificato, il picco massimo delle Orionidi ci sarà nella notte tra il 21 e il 22 ottobre, con lo spettacolo migliore offerto tra le 02:00 e le 05:00 di mercoledì. Lo sciame meteorico ha un tasso orario zenitale (ZHR) di circa 20 nell'emisfero boreale o settentrionale, dove si trova anche l'Italia, ciò significa che possiamo aspettarci di vedere una ventina di meteore ogni ora. L'UAI indica di aspettarsi tra le 15 e le 25 meteore veloci, “spesso con scie persistenti”. Le Orionidi sono infatti velocissime, raggiungendo i 66 chilometri al secondo (237.600 chilometri orari) contro i 59 km/s delle più famose Perseidi o Lacrime di San Lorenzo, come evidenziato da Starwalk.com.

Orionidi. Credit: iStock
Orionidi. Credit: iStock

Le Orionidi sono generate dalla cometa periodica 1P/Halley – meglio conosciuta come "cometa di Halley" – che torna a farci visita ogni 76 anni, rimpinguando le nubi di polveri e detriti da cui scaturiscono le meteore. Le cosiddette “stelle cadenti” non hanno infatti nulla a che vedere con gli astri brillanti che costellano il firmamento, ma sono appunto il risultato di minuscoli detriti spaziali lasciati da comete o asteroidi che, entrando in contatto con l'atmosfera terrestre, bruciano e si illuminano per ablazione. Colori e persistenza delle meteore dipendono da composizione chimica, angolo di entrata, dimensioni, velocità e altri parametri chimico-fisici. Gli spettacoli migliori sono offerti quando gli oggetti progenitori tornano a far visita alla Terra, aggiungendo nuovi detriti alle nubi. La cometa di Halley, responsabile anche dello sciame meteorico delle Eta Aquariidi di maggio, tornerà a farci visita nel 2061. È l'unica cometa visibile a occhio nudo (magnitudine sotto + 6.0) nota per poter essere osservata due volte nell'arco di una vita umana.

Come vedere le Orionidi nel cielo di ottobre

Come per tutti gli sciami meteorici, anche per quello delle Orionidi il nome è associato alla posizione del radiante, ovvero il punto nel cielo da cui sembrano originare le stelle cadenti. Nel caso delle Orionidi, esso si trova incastonato nella costellazione di Orione, una delle più belle – se non la più bella – del firmamento, non solo grazie all'iconica distribuzione delle sue stelle più brillanti (come la turbolenta Betelgeuse), ma anche per la ricchezza di oggetti del profondo cielo. Su tutti la Grande Nebulosa di Orione (M42) e la nebulosa oscura Testa di Cavallo.

La Nebulosa di Orione fotografata attraverso un telescopio amatoriale. Credit: Andrea Centini
La Nebulosa di Orione fotografata attraverso un telescopio amatoriale. Credit: Andrea Centini

Nella notte tra il 21 e il 22 ottobre 2025 la costellazione di Orione sarà molto alta nel cielo. Tra le 02:00 e le 03:00, all'inizio del momento più propizio, si troverà tra Est e Sud Est, alla destra del luminoso Giove e della costellazione dei Gemelli. Per la visione delle stele cadenti gli esperti raccomandano di tenere il radiante nella coda dell'occhio e spaziare con lo sguardo nel cielo circostante. Anche perché le stelle cadenti possono attraversare un'ampia porzione della volta celeste, non limitandosi chiaramente alla sola zona del radiante, da cui sembrano originare. L'assenza della Luna aiuterà molto l'osservazione, ma servirà sempre un cielo buio e stellato – privo di inquinamento luminoso – per poter cogliere al massimo lo spettacolo delle meteore, anche quelle meno splendenti. Le Orionidi possono dar vita anche a bellissimi bolidi in grado di illuminare a giorno la notte.

Poiché iniziano a sentirsi le temperature autunnali, è bene coprirsi al meglio prima di uscire, per godere al meglio uno dei fenomeni astronomici più apprezzati, nella speranza che il cielo sia sereno. Cogliamo l'occasione per ricordare che la sera di oggi, lunedì 20 ottobre, sarà trasmessa la diretta streaming per vedere le due comete C/2025 A6 (Lemmon) e C/2025 R2 (Swan), che saranno ben visibili da qui alla fine del mese. La cometa Lemmon potrà essere vista anche anche a occhio nudo nei cieli notturni più belli.

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