Le cascate più alte d’Italia sono una meraviglia, il video del salto di Stroppia: “Che spettacolo”

Le Cascate di Stroppia sono le più alte d’Italia e si trovano in Piemonte, nella Valle Maira. L’acqua, che fluisce dal lago Niera, compie un balzo di ben 500 metri prima di infrangersi; ciò rende il fenomeno tra i più maestosi e spettacolari d’Europa. Nei giorni scorsi le biologhe Gabriella e Roberta Motta le hanno raggiunte durante un’escursione, regalandoci immagini magnifiche e il racconto della preziosa esperienza.
Intervista a Gabriella Motta
Biologa
A cura di Andrea Centini
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Le Cascate di Stroppia. Credit: Gabriella e Roberta Motta
Le Cascate di Stroppia. Credit: Gabriella e Roberta Motta

Nel cuore della Valle Maira, in provincia di Cuneo, si trova uno dei doni più preziosi e spettacolari che la natura possa offrire: le cascate più alte d'Italia. Sono le poco conosciute Cascate di Stroppia, che compiono un salto di ben 500 metri prima di infrangersi al suolo. Non solo si tratta delle più imponenti cascate del Bel Paese, ma sono annoverate anche tra le più maestose d'Europa, dove dominano le splendide Vinnufossen e Balåifossen in Norvegia, in grado di spiccare un volo di circa 850-860 metri. In Italia le cascate piemontesi “annichiliscono” tutte le altre, tenendo presente che al secondo posto si trovano le cascate del Serio che saltano per circa 315 metri in tre balzi. Queste ultime, tuttavia, possono essere definite come parzialmente artificiali, dato che il loro flusso è legato alla gestione di una diga.

Credit: Gabriella e Roberta Motta
Credit: Gabriella e Roberta Motta

A rendere le Cascate di Stroppia così suggestive non vi è solo la bellezza straripante del paesaggio della Valle Maira, pullulante di vita, ma anche la loro natura effimera e ciclica. Queste cascate sono infatti legate al lago glaciale Niera, alimentato dalle nevicate che si accumulano in Piemonte durante le stagioni fredde. Quando in primavera si verifica il disgelo e il peso dell'acqua infrange gli strati ghiacciati inferiori, un forte boato annuncia lo spettacolo del tuffo fra le rocce. La massima portata viene raggiunta proprio in questo periodo dell'anno, tra la fine della primavera e l'inizio della stagione estiva, appena avviata grazie al solstizio d'estate. Solitamente le cascate si estinguono all'inizio di agosto, tuttavia in determinate circostanze possono continuare a essere alimentate sino all'autunno.

Credit: Gabriella e Roberta Motta
Credit: Gabriella e Roberta Motta

Ciò che è certo è che si tratta di uno spettacolo abbacinante che per essere goduto appieno necessita di una certa esperienza con i sentieri di montagna, come ha raccontato a Fanpage.it la dottoressa Gabriella Motta, che assieme a sua sorella Roberta – entrambe biologhe – ci ha gentilmente concesso le splendide immagini presenti nell'articolo, compreso il bellissimo video della cascata.

“Lo scorso 17 giugno, siamo andate in escursione alle Cascate di Stroppia, partendo dal borgo di Chiappera in Val Maira, nella provincia di Cuneo”, ha detto ai nostri microfoni Gabriella. “La giornata – ha proseguito la biologa – ci ha accolto con un meteo spettacolare, anche se la temperatura si è rivelata sorprendentemente elevata per la montagna, quasi eccessiva per una camminata. Nonostante il caldo, il periodo scelto si è rivelato ideale. A fine primavera e inizio estate, infatti, la cascata è al pieno della sua portata, offrendo uno spettacolo davvero unico e imponente. Già dal Sentiero Icardi ci si rende conto della maestosità del ‘salto' che l'acqua compie: ben 500 metri, rendendola una delle cascate più alte d'Italia”.

Credit: Gabriella e Roberta Motta
Credit: Gabriella e Roberta Motta

Un'esperienza del genere andava goduta appieno e le due escursioniste hanno deciso di avventurarsi sino al Rifugio Stroppia, che si trova a oltre 2.200 metri sopra il livello del mare. Per raggiungerlo è necessario percorrere un suggestivo sentiero immerso nella natura che fu costruito negli anni '30 del secolo scorso dagli Alpini. “La salita si è rivelata impegnativa e ripida, con tornanti stretti e spesso a strapiombo e diversi guadi da attraversare nell’ultimo tratto”, ci ha raccontato Gabriella. “Noi percorriamo i sentieri di montagna con passo lento, dobbiamo assorbire e godere di tutto quello che ci circonda: le montagne, i larici, le fioriture, i canti e i voli degli uccelli, le farfalle, l’acqua che scorre. Dobbiamo ‘impregnarci' di natura”, ha chiosato la biologa, facendo trasparire una genuina passione per l'ambiente e le sue perle preziose.

Immagine

Il racconto, poi, si fa molto più dettagliato e coinvolgente, frutto anche delle competenze di chi ha studiato e vissuto la natura per anni. “Durante il cammino, la montagna ci ha regalato anche un'esplosione di colori. Abbiamo avuto la fortuna di ammirare numerose fioriture di diverse specie tipiche alpine. Per citarne alcune: genziana maggiore, campanula alpina, clematide alpina, ranuncoli gialli, cerasti, orchidee e altri ancora”, ha spiegato Gabriella, aggiungendo anche di aver udito i richiami delle marmotte. È noto infatti che in questa parte della Valle Maira vive una florida popolazione di questi grossi roditori. Sono presenti anche i camosci.

Tornando alla cascata, l'esperta escursionista ci ha raccontato che lei e sua sorella sono rimaste sorprese dal rombo dell'acqua, che risultava meno fragoroso di quello che si aspettavano. “Ciò avviene perché nel punto in cui il dislivello è maggiore – spiega Gabriella – l'acqua compie un vero e proprio balzo e, complice il vento, viene in parte sollevata verso l'alto, creando una suggestiva ‘nube d'acqua' che avvolge il salto e attutisce il fragore. Un fenomeno affascinante che rende questa cascata ancora più particolare”.

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