Le bottiglie di vetro rilasciano più microplastiche di quelle di plastica, per uno studio: com’è possibile

Potrebbe sembrare assurdo, ma i ricercatori hanno scoperto quantità di microplastiche sensibilmente più elevate nelle bevande contenute nelle bottiglie di vetro rispetto a quelle nelle bottiglie di plastica (e nelle lattine di metallo). La concentrazione di questi minuscoli frammenti di materiale plastico, infatti, è risultata essere da cinque a 50 volte superiore. È un risultato controintuitivo, ma c'è una spiegazione ben precisa: i tappi. I ricercatori hanno osservato che la forma, il colore e la composizione delle microplastiche rinvenute corrisponde a quella del rivestimento esterno dei tappi, che si graffiano soprattutto durante i processi di lavorazione e stoccaggio. Da questi segni si liberano i minuscoli frammenti di plastica – che hanno dimensioni comprese tra 0,1 micrometri e 5 millimetri – che finiamo per ingerire.
È stato calcolato che ogni anno inaliamo e ingeriamo fino a mezzo chilogrammo di plastica. Gli effetti sulla salute non sono ancora ben chiari, tuttavia un recente studio condotto da scienziati dell'Università di Agraria e Forestale dello Zhejiang (Cina) ha evidenziato che microplastiche e nanoplastiche innescano ossidazione, infiammazione, morte cellulare, neurodegenerazione e altri danni e lesioni, che sono associati a cancro, malattie cardiovascolari e altre patologie. In attesa degli esiti conclusivi sulle conseguenze, la raccomandazione è chiaramente quella di limitare l'esposizione, laddove possibile (l'inquinamento da plastica è ubiquitario e permea anche l'aria che respiriamo). Del resto sono state rilevate praticamente in ogni organo, tessuto e fluido umano. Una ricerca ha determinato che le bottiglie di plastica rilasciano in ogni litro d'acqua fino a 370.000 particelle plastiche, di cui la stragrande maggioranza è composta da nanoplastiche. Sapere che le bottiglie di vetro possono rilasciare più microplastiche a causa dei tappi è indubbiamente motivo di preoccupazione.
A determinare che le bevande contenute nelle bottiglie di vetro sono contaminate da più microplastiche di quelle all'interno di bottiglie di plastica e lattine di metallo è stato un team di ricerca francese guidato da scienziati dell'Agenzia francese per la sicurezza alimentare (ANSES). I ricercatori, coordinati da Iseline Chaib e Guillaume Duflos, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato il contenuto di molteplici bevande vendute in Francia: dall'acqua (frizzante e naturale) al tè, passando per birra, vino e altre bibite analcoliche. Incrociando tutti i dati, è emerso che è stata rilevata una media di un centinaio di particelle di microplastiche per ogni litro nelle bottiglie di vetro contenenti le varie bevande. Come indicato, le concentrazioni sono risultate essere da 5 a 50 volte superiori rispetto a quelle rilevate nelle bottiglie di plastica e nelle lattine di metallo. “Ci aspettavamo il risultato opposto”, ha affermato all'Agence France Press (AFP) l'autrice principale dello studio, la dottoressa Chaib.
Più nello specifico, è stato osservato che le concentrazioni di microplastiche erano molto basse nell'acqua, ovvero 4,5 per litro nelle bottiglie di vetro e 1,6 in quelle di plastica, ma salivano nelle altre bevande: 30 per litro per le bevande analcoliche; 40 per la limonata; e 60 per la birra (sempre contenitori di vetro). Dall'analisi di questi frammenti plastici è stato determinato che avevano la stessa forma e lo stesso colore del rivestimento di plastica presente sui tappi. Anche la composizione polimerica era la stessa, quindi i tappi erano sicuramente la fonte della contaminazione. Gli scienziati spiegano che, probabilmente, le microplastiche si staccano da minuscoli graffi (non visibili a occhio nudo) che si creano quando vengono stoccati i tappi per sigillare le bottiglie.
Secondo gli autori dello studio prevenire questa contaminazione è semplice: si può usare un metodo che soffia aria sui tappi, che successivamente devono essere puliti con acqua e alcol, prima di chiudere le bottiglie. Ciò ridurrebbe del 60 percento la contaminazione da microplastiche. I dettagli della ricerca “Microplastic contaminations in a set of beverages sold in France” sono stati pubblicati su Hal Open Science.