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L’allineamento dei “Tre Nord” sull’Inghilterra si conclude oggi 13 dicembre 2025: cosa significa

Oggi 13 dicembre 2025, dopo poco più di 3 anni, si conclude l’allineamento dei “Tre Nord” sull’Inghilterra. Cos’è questo raro fenomeno, che si ripeterà tra centinaia di anni.
A cura di Andrea Centini
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A sinistra l’allineamento dei Tre Nord tra il 2022 e il 2025 nel cuore dell’Inghilterra, a destra la mappa della città Berwick–upon–Tweed, dove oggi il triplice allineamento indicato dalle frecce blu si sposterà nel Mare del Nord. Credit: Ordnance Survey
A sinistra l’allineamento dei Tre Nord tra il 2022 e il 2025 nel cuore dell’Inghilterra, a destra la mappa della città Berwick–upon–Tweed, dove oggi il triplice allineamento indicato dalle frecce blu si sposterà nel Mare del Nord. Credit: Ordnance Survey

Dopo poco più di tre anni di allineamento, oggi 13 dicembre 2025 i “Tre Nord” lasceranno l'Inghilterra per spostarsi sul Mare del Nord. Ci vorranno secoli prima che questa triplice convergenza si verifichi nuovamente sul suolo inglese. Ma cosa sono esattamente questi “Tre Nord”? Tutto ruota attorno alla definizione di Nord, che non è così immediata come si potrebbe immaginare. Esistono infatti tre nord differenti: geografico, della griglia e magnetico. Il Nord geografico o vero è un punto fisso e immutabile sulla superficie della Terra ed è esattamente quello in cui punta l'asse di rotazione terrestre, che è inclinato di 23° 27′ (è la ragione per cui abbiamo le stagioni). Questo punto si trova al Polo Nord a circa 90° di latitudine nord nel cuore dell'Oceano Artico, tra piattaforme di ghiaccio galleggianti. Il Nord geografico svolge chiaramente un ruolo fondamentale nella nella cartografia e nei sistemi di navigazione. È curioso notare che il Nord è conosciuto anche come Settentrione per via della costellazione dell'Orsa Maggiore e, in particolar modo, dell'asterismo del Grande Carro al suo interno, caratterizzato da sette stelle. Gli Antichi Romani chiamavano queste stelle “Septem Triones, i sette buoi celesti che trainavano l'aratro divino alla base del tempo e della stagioni nella mitologia romana.

Al Nord geografico si affianca il “Nord della griglia”, che è definito dalle linee verticali (in genere di colore azzurro) delle griglie cartografiche. In parole semplici, si tratta di un sistema di coordinate fatto di linee parallele e quadrati che semplificano la lettura delle mappe bidimensionali. La Terra è infatti un geoide – una sfera schiacciata – e per creare una mappa bidimensionale serve una proiezione della terraferma su un piano, come quella di Mercatore di cui abbiamo parlato in questo articolo. Si tratta di un sistema fondamentale in cartografia, il cui Nord – delineato dalla linea verticale al centro di una mappa – non coincide esattamente con quello geografico. A complicare il tutto vi è il fatto che ciascun Paese utilizza un proprio sistema cartografico: in Italia, ad esempio, si usano i sistemi Gauss-Boaga e UTM (Universal Transverse Mercator), che è quello di riferimento a livello globale. Nel Regno Unito si usa invece la griglia dell'Ordnance Survey (OS), l’agenzia cartografica nazionale. È proprio il nord della griglia OS – che viene aggiornato periodicamente grazie a nuovi dati geodetici – a essersi allineato sull'Inghilterra con il Nord geografico e il terzo Nord di cui ancora non abbiamo parlato, quello magnetico.

Il Polo Nord magnetico è quello verso cui punta la bussola e fa riferimento al punto di convergenza settentrionale della magnetosfera, il campo magnetico terrestre. Le linee di campo fluiscono verso nord, ma non in un punto fisso. Il Polo Nord magnetico è infatti in continuo movimento e si sta spostando da anni dall'Artico canadese verso la Siberia. Il motivo per cui si sposta risiede nel fatto che è generato dal movimento del ferro e del nichel fusi nel nucleo esterno della Terra, che danno vita a una dinamo gigantesca. Il ruolo del campo magnetico è fondamentale, dato che è uno scudo che ci protegge dalla radiazione cosmica e solare pericolosa. È proprio lungo le linee del campo magnetico che si dispongono gli archi delle aurore polari, innescate dall'impatto del vento solare con gli atomi presenti nell'alta atmosfera (ionosfera).

Il nuovo modello magnetico. Credit: . NOAA/NCEI
Il nuovo modello magnetico. Credit: . NOAA/NCEI

È chiaro che avere tre Nord diversi, basati anche su fenomeni e dati che possono cambiare nel tempo (ad eccezione del Nord geografico), può complicare la navigazione di piloti e marinai, in assenza di sistemi ben calibrati e che tengano conto di tutte le incertezze e le variazioni nel corso del tempo. Nel novembre del 2022 i "Tre Nord" di cui sopra si sono allineati sopra l'Inghilterra meridionale, su un villaggio del Dorset chiamato Langton Matravers. Da allora, come spiegato dal British Geological Survey (BGS) il triplice allineamento si è spostato verso nord passando per Birmingham ed Hebden Bridge, fino a raggiungere Berwick-upon-Tweed, una città a nord dell'Inghilterra che lascerà proprio oggi 13 dicembre 2025. Nel corso di oltre 3 anni, il triplice allineamento sul suolo britannico ha percorso quasi 580 chilometri, a una velocità circa 500 metri ogni giorno. Proprio nella data odierna, in base alle stime degli esperti, l'allineamento si sposterà nel Mare del Nord. Rientrerà sulla Scozia nell'ottobre del 2026, ci resterà per un po' e poi si sposterà di nuovo nel Mare del Nord. Passeranno secoli prima che il triplice allineamento tornerà a fare capolino sull'Inghilterra.

La combinazione dei tre Nord in Gran Bretagna è stata un evento irripetibile. Sebbene faccia parte della storia geospaziale, non vi è alcun impatto per navigatori, piloti e capitani una volta che l'allineamento si è concluso, e le persone dovranno continuare a tenere conto della variazione tra il Nord magnetico rilevato dalla bussola e il Nord geografico (o vero) su una mappa. È stato un privilegio poter osservare questo fenomeno negli ultimi anni. Il campo magnetico non è prevedibile a lungo termine, quindi non sappiamo quante centinaia di anni ci vorranno perché questo storico allineamento si verifichi di nuovo.”, ha spiegato il dottor Ciarán Beggan, geofisico del British Geological Survey.

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