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La sindrome del cuore infranto può uccidere, ma il rischio cambia tra uomini e donne

La sindrome del cuore infranto, o cardiomiopatia di Takotsubo, è una condizione che può essere scatenata da un evento molto stressante, come un divorzio o un lutto: uno studio ha scoperto che gli uomini hanno il doppio delle probabilità di morire a causa di questa sindrome rispetto alle donne.
A cura di Valeria Aiello
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Perdere una persona cara, a causa di una rottura sentimentale, di un divorzio o di un lutto, è un’esperienza piuttosto traumatica per la maggior parte delle persone: in alcuni casi, lo stress legato a questi eventi può manifestarsi con sintomi come dolori al petto e mancanza di respiro, che talvolta possono essere i segnali di una condizione poco conosciutachiamata sindrome di Takotsubo, nota anche come sindrome del cuore infranto. Questo tipo di cardiomiopatia può risolversi spontaneamente nel corso di giorni o settimane, ma in alcuni casi può rivelarsi fatale: un nuovo studio ha tuttavia scoperto che questa sindrome è molto più pericolosa per gli uomini, che hanno più del doppio delle probabilità di morire a causa di questa condizione rispetto alle donne.

La ricerca, che ha preso in esame le cartelle cliniche di circa 200.000 adulti statunitensi, ha però evidenziato che sono le donne a soffrire più frequentemente di questa condizione (l’83% dei casi riguardava donne), e che la maggiore incidenza si registra negli over 60, nonostante le persone nella fascia di età compresa tra i 46 e 60 anni abbiano un rischio dalle 2,6 alle 3,5 volte più alto di sviluppare la sindrome del cuore infranto rispetto alle persone di età compresa tra i 31 e 45 anni. I dettagli dello studio sono stati illustrati in un articolo appena pubblicato sul Journal of the American Heart Association.

La sindrome del cuore infranto uccide più gli uomini che le donne

Gli uomini hanno il doppio delle probabilità di morire per la “sindrome del cuore infranto” rispetto alle donne, nonostante le donne soffrano più spesso di questo tipo di cardiomiopatia: nota anche come sindrome di Takotsubo (TTS) o cardiomiopatia da stress, questa condizione si manifesta con sintomi caratteristici, quali dolore toracico e mancanza di respiro.

Generalmente si sviluppa in seguito a un evento particolarmente stressante, che può essere di tipo emotivo, come una separazione, un divorzio oppure un lutto, oppure di tipo fisico, come sepsi, shock o alcune forme tumorali. In entrambi i casi, quando il corpo subisce uno stress improvviso, rilascia una quantità eccessiva di ormoni dello stress, come cortisolo e adrenalina, che stimolano le cellule del cuore, causando una modifica nella forma del ventricolo sinistro, che ricorda quella di una trappola giapponese per polpi, il takotsubo, da cui deriva il nome della condizione.

Secondo i risultati del nuovo studio, il tasso di mortalità per questa condizione è del 6,5%, ma è significativamente più elevato negli uomini, che hanno il doppio delle probabilità di morire per sindrome del cuore spezzato rispetto alle donne (11,2%, rispetto al 5,5%). Come detto, l’analisi ha rilevato che il rischio di sviluppare la condizione aumenta significativamente dalla mezza età, portando gli autori dello studio a ritenere che questo incremento possa essere legato a una combinazione di fattori, tra cui livelli di stress, variazioni ormonali, cambiamenti nel consumo di alcol, fumo o condizioni non adeguatamente trattate come ipertensione e iperlipidemia.

Questa nuova scoperta legata all’età ha importanti implicazioni cliniche – hanno affermato gli autori dello studio, guidati dal dottor Reza Movahed, cardiologo interventista e professore di medicina clinica presso il Sarver Heart Center dell’Università dell'Arizona a Tucson, in Arizona – . I risultati correlati all’età potrebbero costituire un utile strumento diagnostico per distinguere tra infarto/dolore al petto e cardiomiopatia di Takotsubo, smentendo l’ipotesi che la cardiomiopatia di Takotsubo si manifesti solo negli anziani”.

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