La riviera dei dinosauri con oltre 16.000 impronte scoperta in Bolivia: “È incredibile, sono ovunque”

In un sito paleontologico nel cuore del Parco Nazionale di Torotoro, in Bolivia, è stata scoperta la più ricca, vasta e variegata collezione di impronte di dinosauri, con oltre 16.600 tracce rilevate (e moltissime altre da svelare). Non ci sono soltanto le orme dei piedi, ma anche i segni lasciati dalla coda – i primi mai scoperti nell'emisfero australe – e degli artigli durante il nuoto. Il sito di Carreras Pampa, infatti, è una finestra aperta su un paesaggio costiero della fine del Cretaceo che ospitava una notevole biodiversità. Lungo questa spettacolare riviera preistorica un gran numero di dinosauri camminava, correva e nuotava, lasciando tracce del proprio passaggio che sono giunte sino ai giorni nostri imprimendosi nell'argilla.
Le orme appartengono a dinosauri teropodi e uccelli (che sono dinosauri a tutti gli effetti) di varie dimensioni, sebbene la maggior parte delle migliaia di impronte è stata lasciata da animali di piccola taglia. Molto probabilmente questi animali si muovevano in branco, un po' come i piccoli e temibili Compsognatus visti in Jurassic Park 3. Curiosamente non sono state trovate tracce di sauropodi o altri gruppi di dinosauri cui i teropodi (carnivori bipedi) si nutrivano, sebbene ne siano state trovate alcune in un altro sito non troppo lontano da Carreras Pampa. Ricordiamo che tra i rappresentanti più famosi dei teropodi ci sono anche il velociraptor (sbagliato nei film) e il Tyrannosaurus rex.

A scoprire e descrivere il meraviglioso sito paleontologico boliviano è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Geoscience Research Institute in California (Stati Uniti), che hanno collaborato con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Scienze Biologiche della Southwestern Adventist University, il Dipartimento di Scienze della Terra e Biologiche dell'Università di Loma Linda, il Museo de Historia Natural Noel Kempff Mercado (Bolivia), l'Universidad Mayor de San Andrés e altri.
I ricercatori, coordinati dal dottor Raúl Esperante, hanno delineato nel parco un'area di ben 7.485 metri quadri, dove le impronte sono distribuite praticamente ovunque. Fra le oltre 16.600 rilevate, più di 1.300 fanno parte di percorsi (tracce continue), che permettono di capire velocità e comportamento dei dinosauri. Ci sono anche quasi 1.400 segni lasciati dagli artigli mentre i dinosauri nuotavano nelle acque basse innanzi alla battigia.

In generale l'andatura dei dinosauri era calma, dato che camminavano a una velocità compresa tra i 5,5 e i 7,5 chilometri orari, tuttavia in alcuni casi sono stati registrati passi che indicano una corsa a oltre venti chilometri orari. Curiosamente sono state osservate delle "manovre" con curve molto strette in corsa, che evidenziano l'agilità e i movimenti repentini di questi animali preistorici. Per quanto concerne le dimensioni, le impronte dei piedi vanno da meno di 10 centimetri a più di 30 centimetri, mostrando una significativa diversità tra le specie presenti. Erano quasi tutti animali piccoli, lunghi poco meno di 1,5 metri, ma non mancava qualche bestione pesante più di una tonnellata.
“Questo sito è una finestra mozzafiato sul passato di quest'area. Non solo sui numerosi dinosauri che si muovevano in quest'area, ma anche su cosa facevano durante il loro passaggio. È fantastico lavorare in questo sito, perché ovunque si guardi, il terreno è ricoperto di impronte di dinosauri”, ha dichiarato in un comunicato stampa il dottor Esperante, sottolineando che moltissime tracce devono ancora essere rilevate nell'area. Determinare a quali e quanti dinosauri appartenessero sarà un lavoro lunghissimo ma di notevole significato paleontologico, dato che i luoghi in cui si conservano le impronte, molto spesso, sono diversi da quelli in cui si trovano i fossili, quindi forniscono informazioni differenti sulla fauna estinta. "La qualità della conservazione, il numero eccezionalmente elevato di impronte e la diversità dei comportamenti registrati rendono il sito di Carreras Pampa uno dei principali siti di impronte di dinosauri al mondo", hanno spiegato il dottor Esperante e colleghi nell'abstract dello studio.

All'inizio dell'anno ha fatto il giro del mondo la notizia della scoperta nel Regno Unito di una spettacolare “autostrada giurassica dei dinosauri”, con oltre 200 impronte lasciate da grandi erbivori e un grosso carnivoro, mentre in Australia sono state trovate 66 impronte di dinosauro all'interno di una scuola. In Texas la siccità ha fatto emergere le impronte di un acrocantosauro, un dinosauro teropode lungo 5 metri e pesante più di 6 tonnellate. Sempre nel Regno Unito, sulla leggendaria Isola di Wight, un giovane paleontologo ha invece scoperto la gigantesca orma di 1 metro lasciata da un iguanodonte, un dinosauro erbivoro. Tutti questi reperti sono considerati molto importanti dai paleontologi perché ci raccontano qualcosa che gli scheletri fossilizzati non possono, arricchendo le nostre conoscenze sui meravigliosi rettili estinti. I dettagli della nuova ricerca “Morphotypes, preservation, and taphonomy of dinosaur footprints, tail traces, and swim tracks in the largest tracksite in the world: Carreras Pampa (Upper Cretaceous), Torotoro National Park, Bolivia” sono stati pubblicati su PloS ONE.