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Oggetto interstellare 3I/ATLAS

La NASA rilascia nuove foto di 3I/ATLAS, Avi Loeb: “Ripetono mantra della cometa, conferenza ingannevole”

Dopo settimane di shutdown, la NASA ha finalmente pubblicato le nuove immagini dell’oggetto interstellare 3I/ATLLAS, ripreso da varie sonde spaziali. Il professor Avi Loeb ha puntato il dito contro la conferenza, sostenendo che l’agenzia ha ripetuto il mantra della cometa naturale e non si è soffermata sulle anomalie presenti. “Burocrati o scienziati privi di immaginazione vogliono che noi crediamo solo a ciò che è previsto”, ha tuonato lo studioso dell’Università di Harvard.
A cura di Andrea Centini
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La cometa interstellare 3I/ATLAS ripresa dalla sonda MAVEN. Credit: NASA/Goddard/LASP/CU Boulder
La cometa interstellare 3I/ATLAS ripresa dalla sonda MAVEN. Credit: NASA/Goddard/LASP/CU Boulder
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La NASA ha finalmente reso pubbliche le immagini dell'oggetto interstellare 3I/ATLAS, raccolte nelle ultime settimane da varie sonde spaziali; erano rimaste in “cascina” a causa dello shutdown che ha colpito gli Stati Uniti, durante il quale circa 13.000 dipendenti dell'agenzia aerospaziale sono stati mandati temporaneamente a casa. Fra gli scatti condivisi dalla NASA la sera del 19 novembre (in Italia) anche quello attesissimo catturato dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) in orbita attorno a Marte, che con la sua potentissima fotocamera HiRISE ha ottenuto l'immagine più ravvicinata della cometa (da circa 30 milioni di chilometri) lo scorso 2 ottobre. Il professor Abraham Avi Loeb tuttavia non ha apprezzato la conferenza definendola "ingannevole", perché la NASA ha continuato a ripetere il mantra della cometa naturale senza soffermarsi sulle anomalie. Ci torneremo a breve.

L’attesissima immagine di 3I/ATLAS catturata dalla sonda MRO in orbita attorno a Marte. Credit: NASA/JPL–Caltech/Università dell’Arizona
L’attesissima immagine di 3I/ATLAS catturata dalla sonda MRO in orbita attorno a Marte. Credit: NASA/JPL–Caltech/Università dell’Arizona

Con la questione dello shutdown risolta, perlomeno fino all'inizio del prossimo anno, l'agenzia ha potuto organizzare una conferenza stampa ad hoc in cui sono state presentate varie novità su 3I/ATLAS, con il piatto forte rappresentato proprio dalle nuove immagini. Fra le sonde coinvolte nelle riprese, oltre al già citato MRO, anche SOHO, PSYCHE, MAVEN, PUNCH, Lucy e STEREO, che hanno dato tutte uno sguardo inedito sul visitatore interstellare. In realtà sono tutte immagini un po' sfocate e poco definite, che al momento non aggiungono moltissimo a quelle già viste in precedenza, ma chiaramente andranno studiate a fondo dagli esperti per estrapolarne i dati importanti.

Da questo punto di vista tra le più interessanti vi sono quelle dello strumento Imaging Ultraviolet Spectrograph a bordo della sonda MAVEN (anch'essa in orbita attorno Marte), che ha condotto un'indagine spettroscopica nell'ultravioletto (UV) alla fine di settembre. Gli scatti mostrano l'idrogeno attorno alla coda e alla chioma di 3I/ATLAS. Interessanti anche le animazioni ottenute unendo gli scatti della sonda PUNCH (Polarimeter to Unify the Corona and Heliosphere) effettuati tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre. Come indicato, ci vorrà del tempo prima che vengano pubblicati studi approfonditi su queste importanti e variegate osservazioni.

Animazione di 3I/ATLAS ottenuta con i dati della sonda PUNCH. Credit: NASA/Southwest Research Institute
Animazione di 3I/ATLAS ottenuta con i dati della sonda PUNCH. Credit: NASA/Southwest Research Institute

Come indicato, tra chi non ha per nulla apprezzato la conferenza della NASA vi è il professor Avi Loeb, che ha puntato il dito sulle informazioni diffuse e il modo in cui è stata organizzata. In un nuovo articolo pubblicato su Medium l'ha definita senza mezzi termini “deceptive”, ovvero ingannevole, a causa del fatto che gli esponenti dell'agenzia hanno ripetuto “il mantra ufficiale secondo cui 3I/ATLAS è una cometa naturale e che non sono stati in grado di elaborare i dati fino a questa settimana a causa della chiusura delle attività governative”. Loeb ha sottolineato che la NASA non si è soffermata sulle diverse anomalie rilevate e su ciò che non si riesce a spiegare dell'oggetto, insistendo sul fatto “che si tratti di una cometa familiare proveniente da un ambiente diverso da quello che conosciamo”.

Secondo l'astronomo e fisico del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Harvard, infatti, 3I/ATLAS potrebbe essere un'astronave in viaggio attraverso il Sistema solare, alla luce della presenza di una dozzina delle sopracitate anomalie. L'astrofisico Paolo de Bernardis, docente presso l'Università La Sapienza di Roma, ha affermato a Fanpage.it che le anomalie di 3I/ATLAS sono valori estremi legati a luogo d'origine, velocità e lungo viaggio nello spazio interstellare, tutte facilmente spiegabili da un esperto di comete. Lo scienziato afferma di rispettare Avi Loeb, definito "un grande astrofisico", ma aggiunge che non è un esperto di comete e che fa un uso sbagliato e a posteriori della statistica.

3I/ATLAS ripreso dalla sonda SOHO. Credit: Lowell Observatory/Qicheng Zhang
3I/ATLAS ripreso dalla sonda SOHO. Credit: Lowell Observatory/Qicheng Zhang

Durante la conferenza del 19 novembre anche la NASA ha voluto rispondere alle controverse teorie su 3I/ATLAS, visto come potenziale oggetto artificiale. “Vorrei rispondere a queste voci”, ha dichiarato la dottoressa Amit Kshatriya, Amministratore Associato della NASA. “Penso che sia importante parlarne. Questo oggetto è una cometa. Ha l'aspetto e il comportamento di una cometa e tutte le prove indicano che lo sia. Ma questa proviene da fuori dal Sistema Solare, il che la rende affascinante, entusiasmante e scientificamente molto importante.”. È esattamente ciò che sostiene la stragrande maggioranza della comunità scientifica da quando 3I/ATLAS è stata scoperta, il 1 luglio 2025 dal sistema ATLAS.

Ma Avi Loeb non ci sta e continua a sostenere la sua ipotesi alternativa, citando per l'occasione anche Sherlock Holmes. “Non c'è niente di più ingannevole di un fatto ovvio. È un errore capitale teorizzare prima di avere i dati. Insensibilmente si comincia a distorcere i fatti per adattarli alle teorie, invece che le teorie per adattarle ai fatti”, ha affermato su Medium lo scienziato israeliano naturalizzato statunitense, aggiungendo che i rappresentanti della NASA dovrebbero condividere queste perle di saggezza.

3i/ATLAS ripreso dalla sonda Lucy. Credit: NASA/Goddard/SwRI/JHU–APL
3i/ATLAS ripreso dalla sonda Lucy. Credit: NASA/Goddard/SwRI/JHU–APL

Gli scienziati visionari padroneggiano l'umiltà di imparare qualcosa di nuovo dalle anomalie piuttosto che ostentare l'arroganza della competenza. Alla conferenza stampa, non è stato menzionato alcun accenno ai 12 enigmi associati a 3I/ATLAS, inclusa l'anomalia secondo cui la sua massa è un milione di volte maggiore di quella di 1I/`Oumuamua e mille volte maggiore di quella di 2I/Borisov”, ha proseguito il professor Loeb, che poi ha elencato alcune delle anomalie note, comprese quelle dei getti. Ha anche affermato che le immagini condivise dagli astrofotografi in questi giorni sono più belle e dettagliate di quelle della NASA.

Lo scienziato, il più longevo direttore del Dipartimento di Astronomia dell'Università di Harvard, spiega che 3I/ATLAS nelle prossime settimane sarà messo nel mirino da potenti telescopi spaziali e terrestri, che permetteranno di caratterizzare al meglio i getti di 3I/ATLAS, “misurandone la composizione, la velocità e il tasso di carico di massa”. “Questi dettagli ci diranno senza ombra di dubbio se i getti sono prodotti da sacche di ghiaccio naturali riscaldate dalla luce solare o da propulsori tecnologici”, ha detto il professor Loeb. Poi la chiosa, che è una sorta di j'accuse contro la NASA e molti dei suoi colleghi. “La vita vale la pena di essere vissuta se permettiamo all'inaspettato di sorprenderci. Burocrati o scienziati privi di immaginazione vogliono che noi crediamo solo a ciò che è previsto. Ma il resto di noi sa che il meglio deve ancora venire.”.

La cometa interstellare 3I/ATLAS ripresa nel cielo del New Mexico. Credit: Satoru Murata / ICQ Comet Observations
La cometa interstellare 3I/ATLAS ripresa nel cielo del New Mexico. Credit: Satoru Murata / ICQ Comet Observations

Non resta che attendere le indagini spettroscopiche sui getti per avere ulteriori dettagli "sibillini" su 3I/ATLAS. L'enigma, secondo Avi Loeb, sarà possibile risolverlo con i dati raccolti entro il 19 dicembre, giorno in cui l'oggetto interstellare compirà il passaggio più ravvicinato alla Terra.

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