video suggerito
video suggerito

“La Luna come capelli mossi al vento”: Marcella Pace vince prestigioso concorso con un’immagine magnifica

Grazie alla spettacolare astrofotografia “The Trace of Refraction”, l’astrofotografa siciliana Marcella Giulia Pace ha conquistato il primo premio nella categoria Our Moon del prestigioso concorso ZWO Astronomy Photographer of the Year. Fanpage.it l’ha contattata per il racconto della storia dietro questa magnifica opera.
Intervista a Marcella Giulia Pace
Astrofotografa, divulgatrice scientifica e maestra
A cura di Andrea Centini
120 CONDIVISIONI
Marcella Giulia Pace con lo scatto vincitore del concorso The Trace of Refraction ©. Credit: Marcella Giulia Pace
Marcella Giulia Pace con lo scatto vincitore del concorso The Trace of Refraction ©. Credit: Marcella Giulia Pace

Marcella Giulia Pace, astrofotografa siciliana, ha conquistato il primo premio nella categoria Our Moon (La nostra Luna) del concorso ZWO Astronomy Photographer of the Year, uno dei più prestigiosi al mondo nell'ambito dell'astrofotografia. Proprio la sera di oggi, giovedì 11 settembre 2025, sono stati annunciati tutti i vincitori del concorso organizzato dall'autorevole Royal Observatory Greenwich di Londra.

Il primo premio assoluto è stato assegnato all'immagine “The Andromeda Core” di Weitang Liang, Qi Yang e Chuhong Yu; si tratta, come suggerisce il nome, di una fotografia del nucleo della galassia di Andromeda (M31), uno degli oggetti del profondo cielo più apprezzati (e immortalati) dagli astrofotografi. In questo caso la giuria ha deciso di premiare i dettagli strepitosi del nucleo galattico, ottenuti scattando sotto il cielo buio e stellato dell'Osservatorio AstroCamp di Nerpio, nella comunità autonoma spagnola di Castiglia-La Mancia.

Nella categoria Our Moon, come indicato, si è distinta l'astrofotografa Marcella Giulia Pace, che ha conquistato il primo premio con la magnifica “The Trace of Refraction”, La Traccia della Rifrazione, in italiano. In parole molto semplici, si tratta di un'immagine composita in cui l'esperta fotografa – vincitrice di ben 16 APOD della NASA – mostra la distorsione della luce del falcetto di Luna determinata dal passaggio attraverso la densa atmosfera terrestre.

Affiancando più scatti ripresi in sequenza, Marcella ha ottenuto una spettacolare “vela” stagliata nel cielo, simile a quelle che sospingevano le navi dei vichinghi. A impreziosire l'immagine vi è una bellissima tinta rossa, dovuta al “filtro” della densa atmosfera terrestre che lascia passare le lunghezze d'onda più lunghe (è il motivo per cui al tramonto, quando è basso, il Sole ci appare rosso).

The Trace of Refraction ©. Credit: Marcella Giulia Pace
The Trace of Refraction ©. Credit: Marcella Giulia Pace

Per saperne di più su come è nata questa meravigliosa astrofotografia, ottenuta nel cielo di Modica in Sicilia, Fanpage.it ha contattato Marcella Pace, il cui lavoro più celebre, pubblicato anche dal National Geographic, è un spettacolare “collage” di lune colorate. Ecco cosa ci ha raccontato l'astrofotografa.

Innanzitutto complimenti per la vittoria di questo prestigioso concorso, al quale partecipano tantissimi astrofotografi da tutto il mondo

Grazie. Sì, rispetto a tanti concorsi fotografici è il più autorevole nel settore. È l'unico al quale io in genere partecipo; sono riuscita ad andare in finale tre volte e per la prima ho toccato la vittoria.

Complimenti davvero. Ci racconti, com'è nata questa spettacolare The Trace of Refraction?

Io sono appassionata di fenomeni ottici e atmosferici, ne faccio anche divulgazione attraverso Query, la rivista del CICAP. Ho una rubrica dedicata a questi fenomeni perché spesso vengono utilizzati dai complottisti. Essendo un'osservatrice del cielo notturno e diurno, ne ho veramente catalogati tantissimi: sono riuscita a catturarne circa l'80 percento. In una sola parola si chiamano fotometeore, che praticamente rappresentano l'effetto che ha la luce degli astri, del Sole e della Luna quando attraversa la nostra atmosfera. Lo abbiamo visto anche l'altro giorno, con l'eclissi che ha reso rossa la Luna. È un fenomeno determinato dal cono d'ombra della Terra proiettato sulla Luna e dal filtro dell'atmosfera terrestre.

Un altro di questi fenomeni che conosciamo tutti è il classico arcobaleno. L'arcobaleno è un fenomeno ottico – atmosferico dato dall'interazione della luce del Sole con le goccioline d'acqua presenti nell'atmosfera. Quando la Luna sorge o tramonta, poiché noi osserviamo lo strato più basso dell'atmosfera – a pelo dell'orizzonte – che è denso e ricco di particelle, succede che man mano che si eleva o si abbassa si vengono a formare delle deformazioni visive. Accade con qualsiasi altro astro. Anche il Sole quando sorge o tramonta può apparire più schiacciato o dare vita a dei miraggi. In questo caso ho aspettato che sorgesse il falcetto di Luna proprio perché ambivo a questa tipologia di fotografia. Volevo riprendere come la falce veniva deformata dalla rifrazione. Avevo consultato anche i dati meteo ed effettivamente c'era un'inversione termica in corso, e quando ci sono le inversioni termiche si verificano questi miraggi. Chiamiamoli così.

The Trace of Refraction © . Credit: Marcella Giulia Pace
The Trace of Refraction © . Credit: Marcella Giulia Pace

Quindi è una fotografia che ha proprio cercato, non legata al caso

Sì, c'erano le condizioni. Ne ho scattate altre molto simili, ma diciamo che questa è quella più particolare, perché poi ho sommato tutti gli scatti che ho fatto, uno ogni minuto, tipo uno star trail. Così si è venuto a creare questo frisè, con un effetto molto simile a quello dei capelli mossi al vento.

Impreziosito da un bel colore rosso

Sì, in genere quando la Luna e il Sole sono vicini alla linea dell'orizzonte subentra il fenomeno della diffusione, più precisamene dello scattering, in base al quale si determina la prevalenza del colore rosso dello spettro. E così anche la falce di Luna diventa arrossata. Anche i pianeti, se si guardano al telescopio, quando sono bassi assumono questa colorazione, ma nessuno li riprende in quella posizione perché si dice che c'è cattivo seeing (un parametro che indica quanto l'atmosfera terrestre disturba e distorce la visibilità di un oggetto NDR). Io invece ne vado proprio a caccia. A volte ho colto anche il fenomeno del green flash, anche sui pianeti. Il nome del mio sito e della rubrica che curo per Query è dedicato proprio a questo fenomeno.

Come si è approcciata al concorso fotografico? Nutriva speranze di vittoria dopo aver ottenuto questo risultato così spettacolare?

Sinceramente non me l'aspettavo. Io partecipo ogni anno, sono proprio fedele perché è un concorso che mi piace. Una volta, quando sono arrivata in finale, ho partecipato alla cerimonia a Greenwich, dove ho conosciuto altri astrofotografi. È un ambiente molto bello, oltre a essere una possibilità sia per farsi conoscere che per confermarsi.

Quando ho mandato questa foto non ero molto fiduciosa perché ricevono tantissime immagini, e questa non è una foto immediata, che si capisce subito appena la si vede. Bisogna starci del tempo in più per interpretarla. Di immagini ne vedono proprio tante, si parla di 5.800 per questo concorso. Quindi la giuria ha dovuto sfogliare tutte queste immagini e analizzarle con grande attenzione. Osservandola bene hanno potuto capire quali fossero la mia intenzione di scatto e il lavoro finale. E li hanno graditi. Mi sento più contenta di un'immagine un po' più ricercata e da attenzionare, piuttosto che di una “basica” che tu la vedi, ti piace ed è finita lì, come un paesaggio con la Via Lattea o la Luna sopra una montagna, come capitato in passato.

The Trace of Refraction © a sinistra, Marcella Giulia Pace a destra. Credit: Marcella Giulia Pace
The Trace of Refraction © a sinistra, Marcella Giulia Pace a destra. Credit: Marcella Giulia Pace

L'ha scattata dalla sua Sicilia?

Sì, da casa mia. Io vivo volutamente negli altipiani iblei di Ragusa, precisamente a Modica, proprio perché lì c'è uno scarso inquinamento luminoso e perché ho la vista sul mare, sull'orizzonte. Da lì in alcuni periodi dell'anno posso pianificare le mie fotografie.

Anche a lei capita che i satelliti rovinino le fotografie? È un problema diffuso non solo per gli astrofotografi, ma anche per chi il cielo lo studia, come astronomi e astrofisici

Non è soltanto una questione di fotografia. Se le foto vengono male, volendo, poi con Photoshop si può cancellare la traccia. Osservare il cielo è un momento intimo che aiuta sempre a ricongiungersi con se stessi e con l'infinito, a porsi molte domande senza risposta; avere a che fare con questo passaggio continuo di satelliti è una sofferenza, oltre che una distrazione eccessiva. In molti non lo comprendono perché non tutti guardano il cielo, se non nel giorno dell'eclissi o delle Perseidi. Vorrei raccontarle un aneddoto.

Certo

Eravamo sull'Etna a fare osservazioni e foto all'eclissi e c'era un gruppo di bambini. A un certo iniziano a passare continuamente questi satelliti e un bambino se ne lamenta, dicendo "oh, questi satelliti!". Era davvero scocciato, ma un altro gli ha risposto così: “No, tu devi essere grato ai satelliti, perché è grazie a loro che noi riusciamo a fare i giochi online”. Giustamente è il suo punto di vista, ma dato che l'ha detto forte e lo abbiamo sentito bene, siamo tutti quanti scoppiati a ridere. Fra l'altro io sono una maestra, lavoro con i bambini, e una cosa del genere mentre stai fotografando è stata proprio servita su un piatto d'argento.

Fra l'altro, il cielo notturno, buio, stellato e privo di inquinamento luminoso, è un diritto inalienabile dell’umanità per l'UNESCO

Sì, infatti. Molto spesso i satelliti sono oggetti che non si sa che fine facciano. A un certo punto vengono dismessi, precipitano e diventano spazzatura. Un ulteriore problema. Almeno l'aereo che passa ogni tanto può avere il suo sentimento, perché sono comunque persone che viaggiano.

120 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views