Il nostro naso “annusa” il potere: come l’odore corporeo influenza il modo in cui percepiamo gli altri

Spesso crediamo di giudicare il valore degli altri osservando il loro abbigliamento, la postura o il tono della voce. Tuttavia, uno studio recente suggerisce che il nostro naso potrebbe avere un ruolo ben più decisivo. La ricerca condotta dalla University of Victoria, in Canada, ha infatti rivelato che l'odore corporeo di un uomo può comunicare il livello del suo testosterone – l'ormone maschile per eccellenza – influenzando così la percezione di dominanza che gli altri sviluppano nei suoi confronti.
Dominanza e prestigio: due strade per il riconoscimento sociale
Nel corso dell'evoluzione gli esseri umani hanno sviluppato diverse strategie per affermare il proprio status sociale. La dominanza si manifesta con comportamenti coercitivi e aggressivi per ottenere obbedienza, mentre il prestigio si basa su abilità, competenze o successi che suscitano rispetto spontaneo. Fino a oggi, si pensava che voce, postura e gestualità fossero i principali strumenti di comunicazione del potere, ma studio di Marlise Hofer, ricercatrice dell'Università di Victoria, ha invece dimostrato che anche l'olfatto sembra giocare un ruolo importante: "Abbiamo scoperto che sia uomini sia donne percepiscono come più dominante chi ha livelli più alti di testosterone", ha spiegato. Per esplorare questa ipotesi, Hofer e il suo team hanno raccolto magliette sudate da 74 uomini, con età media di 22 anni, e alcuni campioni di saliva per misurarne la quantità testosterone. Le magliette sono state poi annusate da 797 partecipanti, sia uomini che donne, che poi hanno valutato il grado di dominanza e prestigio dei soggetti.
I risultati, pubblicati sulla rivista Evolution and Human Behaviour hanno mostrato come l'odore degli uomini con più testosterone venisse costantemente associato a una maggiore dominanza, mentre non è emersa alcuna correlazione né con il prestigio, né con un'eventuale sensazione di piacere. In altre parole, gli uomini con alti livelli di testosterone venivano valutati più dominanti rispetto agli altri, ma gli odori "pregni" di testosterone non venivano percepiti come più gradevoli (o sexy) rispetto a quelli con meno concentrazioni dell'ormone.
Odori e segnali sociali: un legame antico
Come ricordato dagli stessi autori dell'indagine, la comunicazione chimica è la forma più diffusa di interazione nel regno animale. Topi, cani e molti altri animali segnano il territorio con i feromoni per affermare il loro rango e comunicare con i simili. Negli esseri umani, il ruolo del naso viene spesso sottovalutato, ma anche noi siamo molto condizionato dagli indizi olfattivi che ci circondano. Studi precedenti hanno già dimostrato come l'olfatto influenzi l'attrazione, la paura o l'aggressività. Una ricerca italiana pubblicata su Translational Psychiatry nel 2024 ha perfino mostrato come gli odori corporei possano aiutare le persone a decodificare gli stati emotivi. Lo studio di Hofer aggiunge così un nuovo tassello: il nostro corpo potrebbe comunicare involontariamente tratti sociali attraverso l'olfatto, senza bisogno di parole o gesti appariscenti.
Verso una "scienza del profumo sociale"
Nonostante la novità, i ricercatori invitano alla cautela: il campione era limitato e omogeneo, quindi saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare i risultati. L’interesse di Hofer si estende però anche agli effetti dei disturbi olfattivi, come quelli causati dal COVID-19, sull’umore, le relazioni e l’intimità. L'obiettivo è sviluppare strategie che aiutino le persone a ritrovare piacere e connessione sociale anche quando il senso dell’olfatto viene compromesso.