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Il modo di camminare è un segnale di autismo: l’andatura anomala spiegata dagli esperti

L’andatura anomala è stata inserita tra i segnali dell’autismo nel prestigioso Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Quali sono le caratteristiche della camminata osservate nelle persone con disturbi dello spettro autistico.
A cura di Andrea Centini
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Tra i segnali dell'autismo – o più correttamente, dei disturbi dello spettro autistico – figura anche l'andatura, che è stata ufficialmente inserita nel Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5), la “bibbia” per psichiatri, psicologi e altri professionisti della salute mentale. Questo manuale, la cui prima edizione risale all'inizio degli anni '50 del secolo scorso, racchiude un vasto elenco di segni e sintomi di centinaia di malattie psichiatriche e condizioni del neurosviluppo, rappresentando una risorsa preziosissima per diagnosticarli in modo uniforme, coerente e standardizzato in tutto il mondo. Il fatto che per i disturbi dello spettro autistico è stata inclusa anche l'andatura anomala evidenzia l'importanza di questo segnale come criterio diagnostico.

Ma cosa si intende esattamente per andatura anomala? A spiegarlo in un articolo pubblicato su The Conversation le tre scienziate Nicole Rinehart, Chloe Emonson e Ebony Renee Lindor, rispettivamente docente di Psicologia Clinica e direttrice del Programma di Neurosviluppo della Facoltà di Medicina, Infermieristica e Scienze della Salute dell'Università Monash (Australia); ricercatrice della Facoltà di Scienze Psicologiche dell'Università Monash; e neuropsicologa clinica presso il medesimo ateneo. Tra i segnali distintivi dell'andatura indicati dalle esperte figurano: camminare sulle punte dei piedi; con uno o entrambi i piedi rivolti verso l'interno; o con uno o tutti e due i piedi rivolti verso l'esterno.

Lo studio “Meta-Analysis Reveals Gait Anomalies in Autism” pubblicato su Autism Research da ricercatori australiani e statunitensi ha approfondito ulteriormente le caratteristiche dell'andatura nelle persone affette da disturbi dello spettro autistico, evidenziando ulteriori "sfumature". La ricerca, basata su una revisione di 18 studi che ha seguito numerosi pazienti per circa 30 anni, ha evidenziato che le persone autistiche tendono a fare passi più ampi, camminare più lentamente, appoggiare il piede a terra per più tempo e, più in generale, avere un ciclo del passo più lungo e lento. I ricercatori guidati dal professor Jarrad AG Lum dell'Unità di neuroscienze cognitive presso la Facoltà di psicologia dell'Università Deakin (Australia) hanno inoltre osservato che le differenze nell'andatura tra persone autistiche e gruppi di controllo diventano più evidenti con l'aumentare dell'età. “Nel complesso, questa revisione dimostra che l'autismo è associato ad anomalie dell'andatura”, spiegano Lum e colleghi – tra i quali anche la professoressa Rinehart -, evidenziando tuttavia che non è chiaro se queste variazioni nell'andatura siano provocate dall'autismo oppure innescate da fattori contingenti, come l'aumento di peso che si verifica nelle persone con questa condizione.

Ricordiamo che i disturbi dello spettro autistico, come spiegato dalla Mayo Clinic, sono una condizione “correlata allo sviluppo cerebrale (neurosviluppo NDR) che influenza il modo in cui le persone percepiscono gli altri e socializzano con loro”, determinando difficoltà nella comunicazione e nelle interazioni sociali, oltre a sfociare in comportamenti ripetuti. L'andatura anomala, evidenziano la professoressa Rinehart e le due colleghe, sarebbe legata proprio alle differenze del neurosviluppo rispetto a quello tipico, in particolar modo nella struttura dei gangli della base (o nuclei della base) e del cervelletto.

“I gangli della base sono ampiamente responsabili della sequenza del movimento, anche attraverso i cambiamenti di postura, e garantiscono che l'andatura appaia fluida e automatica”, spiegano le tre scienziate, aggiungendo che il cervelletto fa il resto del lavoro sfruttando le informazioni visive e propriocettive per mantenere postura, coordinazione, equilibrio e controllo dei movimenti. Le anomalie nell'andatura, nei casi più severi, possono essere associate anche ad altri disturbi motori, linguistici e cognitivi, ma non sempre è necessario intervenire, se le anomalie rilevate nella camminata non compromettono le attività quotidiane.

Recentemente un team di ricerca internazionale dell'Università Johns Hopkins e dell'Università della Virginia ha sviluppato un'intelligenza artificiale (IA) innovativa che può identificare i segnali genetici dell'autismo attraverso scansioni del cervello con una precisione del 95 percento; ciò può rivoluzionare la diagnostica, che fondamentalmente si basa su comportamenti, linguaggio, interazioni sociali e simili. Ricercatori della Scuola di Medicina dell'Università dell'Indiana hanno invece rilevato che i movimenti degli occhi, rilevati attraverso un'apposita tecnologia di eye-tracking, possono permettere una diagnosi rapida e precoce dei disturbi dello spettro autistico nei bambini, con tutto ciò che ne consegue in termini di efficacia dei trattamenti. Secondo un'altra ricerca esistono quattro sottotipi di autismo.

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