Il livello del mare sale più rapidamente che negli ultimi 4.000 anni: su Nature lo studio che avverte la Cina

Il livello del mare sta salendo a una velocità mai osservata negli ultimi 4.000 anni, ponendo a serio rischio molte importanti città costiere, in particolare in Cina. È quanto riferisce un nuovo studio pubblicato su Nature da un team guidato dai ricercatori della Rutgers University, che ha analizzato centinaia di campioni geologici provenienti da 30 diversi siti costieri nel mondo. I risultati dell’analisi mostrano che, dal 1900 a oggi, il livello globale del mare è aumentato in media di 1,5 millimetri all’anno, segnando il tasso di innalzamento più rapido degli ultimi quattro millenni.
Secondo gli autori, il ritmo attuale di crescita è dovuto principalmente allo scioglimento accelerato dei ghiacciai e alla dilatazione termica degli oceani, ed è una chiara conseguenza dei cambiamenti climatici causati dall’attività umana. “Con il riscaldamento del pianeta, gli oceani assorbono calore, causando l’espansione dell’acqua. Allo stesso tempo, lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali in Groenlandia e Antartide immette enormi quantità d’acqua nei mari” spiega il climatologo Yucheng Lin, ricercatore post-dottorato presso la Rutgers University e ora scienziato del CISCO, il centro per la ricerca scientifica nazionale dell’Australia.
Lo studio ha combinato dati di marea, carotaggi marini e modelli climatici ad alta risoluzione, rivelando una dinamica mai osservata prima nella storia recente della Terra. Tra le aree più vulnerabili, ci siano alcune delle più grandi città costiere della Cina. In particolare, città come Shanghai, Shenzhen e Hong Kong, già soggette a sprofondamento per la subsidenza del suolo, potrebbero vedere amplificati i rischi di inondazioni e danni infrastrutturali, minacciando la sicurezza delle decine di milioni di persone che vi abitano.
Le principali citta costiere della Cina a rischio
Le grandi megalopoli costiere della Cina sud-orientale sono tra le più vulnerabili al rapido innalzamento del livello del mare. Tra queste spiccano le già citate Shanghai, Shenzhen e Hong Kong, che sorgono su delta fluviali e sono già soggette a fenomeni di subsidenza del suolo dovuti all’estrazione di acqua e all’urbanizzazione intensa.
I ricercatori sottolineano che, in queste aree, anche piccoli aumenti del livello del mare possono avere conseguenze gravi, amplificando i rischi di inondazioni, danni alle infrastrutture e interruzioni dei servizi essenziali. A Shanghai, in particolare, alcune parti della città sono già sprofondate di oltre un metro nel corso del XX secolo a causa dell’eccessiva estrazione di acqua dal sottosuolo, che ha abbassato la falda freatica. “Questo tasso è di gran lunga superiore all’attuale media globale di innalzamento del livello del mare” ha aggiunto il dottor Lin, evidenziando come “l’innalzamento del livello del mare di alcuni centimetri aumenterà notevolmente il rischio di inondazioni nei delta”.
Sempre a Shangai, si stanno però già adottando misure per rallentare il tasso di subsidenza, controllando l’estrazione delle acque sotterranee e reiniettando acqua dolce nelle falde acquifere sotterranee. “Shanghai ora non sta più affondando così velocemente – ha aggiunto Lin – . Hanno riconosciuto il problema e hanno iniziato a regolamentare l’utilizzo delle falde acquifere”.
Il team di ricerca ha inoltre creato mappe di vulnerabilità per aiutare le amministrazioni locali e gli urbanisti a identificare le zone a più alto rischio e a prepararsi al futuro innalzamento del livello del mare. “I delta sono luoghi fantastici, adatti all’agricoltura, alla pesca, allo sviluppo urbano e naturalmente attraggono civiltà – ha osservato Lin – . Ma sono molto piatti e tuttavia soggetti a subsidenza causata dall'uomo, quindi un innalzamento prolungato del livello del mare potrebbe sommergerli molto rapidamente”.