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Il fossile di un drago spada del Giurassico è una meraviglia: svela come è morto e contiene l’ultimo pasto

Un team di ricerca internazionale ha descritto una nuova specie di ittiosauro, chiamata “drago spada del Dorset”. Il suo fossile, recuperato nel Regno Unito, è in uno stato di conservazione quasi perfetto e in tre dimensioni: mostra i segni di malattie, tracce di tessuti molli, l’ultimo pasto e indizi sulla sua morte.
A cura di Andrea Centini
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Il fossile di "drago spada" Xiphodracon goldencapensis, Credit: Dean Lomax
Il fossile di "drago spada" Xiphodracon goldencapensis, Credit: Dean Lomax

Una nuova specie di rettile marino vissuto nel Giurassico e appartenente all'ordine degli ittiosauri è stata descritta dai paleontologi. L'animale estinto è stato classificato con l'altisonante nome scientifico di Xiphodracon goldencapensis, richiamato anche in quello comune “drago spada del Dorset”, dal luogo del Regno Unito in cui è stato rinvenuto il fossile (quasi perfettamente conservato in tre dimensioni). Secondo gli scienziati al suo interno sono presenti anche tracce di tessuti molli e dell'ultimo pasto nello stomaco, oltre che segni di malattie e dell'evento che ha determinato la morte dell'esemplare, probabilmente la predazione da parte di un altro grande rettile marino. Gli ittiosauri, dall'aspetto idrodinamico e pisciforme, per circa due secoli sono stati volgarmente chiamati “draghi marini”, inoltre la nuova specie è caratterizzata da un lunghissimo rostro costellato da denti seghettati, da qui l'idea di classificare la nuova specie (e il nuovo genere) col suggestivo nome di “drago spada”.

Il fossile dell'ittiosauro è stato rinvenuto in un'area comunemente conosciuta come Jurassic Coast, lungo la costa occidentale del Dorset, che abbraccia diverse formazioni tra Lyme Regis, Charmouth e Seatown. Qui, negli ultimi 200 anni, sono stati trovati numerosissimi fossili di ittiosauri risalenti al Giurassico, molti dei quali in un eccellente stato di conservazione. Ciò che rende il fossile di Xiphodracon goldencapensis particolarmente prezioso e importante è il periodo esatto a cui risale, ovvero il Pliensbachiano, un'età geologica del Giurassico inferiore compresa tra 192,9 e 183 milioni di anni fa. Il fossile ha precisamente circa 190 milioni di anni, secondo i paleontologi. Sono noti pochissimi fossili di ittiosauro risalenti al Pliensbachiano e si tratta fondamentalmente di frammenti; quello del drago spada invece è il primo praticamente completo in un ottimo stato di conservazione. È considerato significativo per gli esperti perché tra i fossili di ittiosauro pre e post Pliensbachiano ci sono notevoli differenze, segno di un grande cambiamento avvenuto proprio in quel periodo. Il drago spada è quindi un esponente di questo periodo di transizione, avvenuto per cause sconosciute.

A descrivere la nuova specie di ittiosauro è stato un team di ricerca internazionale guidato dal professor Dean R. Lomax della Facoltà di Scienze della Terra dell'Università di Bristol, tra i massimi esperti mondiali di questi rettili marini, che ha collaborato a stretto contatto con le colleghe Judy A. Massare del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università Statale di New York ed Erin E. Maxwell del Museo di Storia Naturale di Stoccarda. Il fossile, al quale mancano soltanto una parte delle vertebre caudali e una pinna posteriore, come indicato è conservato in tre dimensioni; normalmente, come spiegato dagli esperti, le ossa vengono trovate appiattite e i fossili assumono un aspetto bidimensionale, ma non in questo caso. Il cranio è caratterizzato da due enormi occhi – quelli degli ittiosauri sono i più grandi mai sviluppati da un animale – e dal lunghissimo rostro pieno di piccoli denti affilati, con i quali il rettile marino cacciava ammoniti, belemniti, pesci e altri animali marini preistorici. Visse in un oceano poco profondo e con fondale anossico e velenoso, che secondo gli esperti avrebbe agevolato la conservazione dei suoi resti.

L'ittiosauro, campionato con il nome in codice di ROM VP52596, fu estratto a est di Golden Cap (tra Charmouth e Seatown) nel Dorset nel 2001 e acquisito dal Royal Ontario Museum del Canada, ma solo oggi gli scienziati hanno potuto studiarlo a fondo. Tra le caratteristiche peculiari del fossile vi è la presenza di malformazioni a carico dei denti e delle ossa, probabilmente causati da lesioni o malattie, mentre sul cranio vi sono i segni del possibile morso di un grande predatore marino, probabilmente quello che ha causato la morte dell'esemplare, che aveva una lunghezza di circa 3 metri (quanto un delfino di medie dimensioni). Come indicato, tra le costole si osserva una massa scura che potrebbe rappresentare l'ultimo pasto del drago spada, inoltre si osserva la presenza dei resti di possibili tessuti molli attorno alla colonna vertebrale, a una delle pinne e alla cintura pelvica. Peculiare anche la forma dell'osso lacrimale.

Il fossile di "drago spada" Xiphodracon goldencapensis, Credit: Dean Lomax
Il fossile di "drago spada" Xiphodracon goldencapensis, Credit: Dean Lomax

“Ricordo di aver visto lo scheletro per la prima volta nel 2016”, ha spiegato in un comunicato stampa dell'Università di Manchester il professor Lomax. “All'epoca sapevo che era insolito, ma non mi aspettavo che avrebbe avuto un ruolo così fondamentale nel colmare una lacuna nella nostra comprensione di un complesso ricambio faunistico durante il Pliensbachiano. Questo periodo è piuttosto cruciale per gli ittiosauri, poiché diverse famiglie si estinsero e ne emersero di nuove, eppure Xiphodracon è qualcosa che si potrebbe definire un ‘pezzo mancante del puzzle degli ittiosauri'. È più strettamente imparentato con specie del tardo Giurassico inferiore (nel Toarciano) e la sua scoperta aiuta a individuare quando si verificò il ricambio faunistico, molto prima del previsto.”, ha chiosato l'esperto.

Il professor Lomax ha studiato e descritto i fossili di numerosi ittiosauri, tra i quali una grande femmina incinta, un esemplare di 10 metri che cacciava come un gufo e l'enorme Ichthyotitan severnensis o “lucertola pesce gigante del Severn”, che in base alle stime era lungo almeno 25 metri, quando una grande balenottera comune. Il fossile di questa creatura maestosa fu scoperto da una bambina e suo padre durante una passeggiata nel Somerset, nell'Inghilterra sudoccidentale. I dettagli della nuova ricerca “A new long and narrow-snouted ichthyosaur illuminates a complex faunal turnover during an undersampled Early Jurassic (Pliensbachian) interval” dedicata al drago spada sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Papers in Palaeonotology.

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