Il caso di Rob: “Un fungo ha invaso metà del mio cervello, dovrò fare a vita delle iniezioni intracraniche”

Le infezioni batteriche rappresentano uno dei temi più attuali per la sanità mondiale: a causa infatti dell'antibiotico-resistenza – il fenomeno per cui un batterio diventa resistente all'antibiotico finora utilizzato per eliminarlo – aumenta il numero di infezioni difficili, se non impossibili, da curare. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), l'antibiotico-resistenza potrebbe infatti causare lo stesso numero di decessi oggi dovuti al cancro.
In realtà, però, le infezioni, anche se con frequenza nettamente minore almeno per le persone il cui sistema immunitario non è compromesso, possono essere causate anche dai funghi. Le infezioni fungine possono essere di diverso tipo e alcune di queste possono essere contratte anche semplicemente inalando spore fungine, che generalmente causano come sintomo primario una polmonite localizzata (infezioni locali). Ma se i funghi – spiega il Manuale MSD – si diffondono dal focolaio primario del polmone, le manifestazioni possono interessare diversi organi, causando un'infezione sistemica.
Le testimonianze di Irvin e Rob
È quello che è successo a Rob Purdie e Torrence Irvin, due uomini della California, che a causa di un particolare varietà di funghi, i Coccidioides, hanno quasi perso la vita. Si tratta di una tipologia di funghi confinata soprattutto in alcune aree degli Stati Uniti, per lo più nella regione sud-occidentale e nello stato di Washington, nel nord del Messico e in America centrale e meridionale.
Come ha raccontato alla Cnn, Irvin crede di aver inalato le spore fungine un giorno di estate del 2018, quando era tranquillo a prendere il sole sul lettino del suo giardino: "Stavo bevendo un drink e giocando con il telefono", ha raccontato. Poi, dopo quel giorno di giugno tutto è cambiato. Questo che era sembrato inizialmente un raffreddore che non voleva passare si è trasformato in una grave polmonite:"Sono passato da un uomo di 130 chili a uno scheletro di 68 chili".
Quando il fungo invade il cervello
Come Irvin, anche Rob Purdie ha rischiato di perdere la vita a causa dello stesso fungo. Anche lui vive in California, dove ha quasi sicuramente contratto l'infezione. Nel suo caso, il fungo ha raggiunto il cervello, causandogli una meningite fungina molto grave.
L'infezione da Coccidioides, in termini medici si chiama "coccidioidomicosi", "solitamente si manifesta come infezione asintomatica acuta benigna o infezione respiratoria autolimitante", spiega il Manuale MSD. Tuttavia, si possono verificare quadri molto diversi tra loro. A volte però – prosegue il manuale di informazione medica – l'infezione può colpire quasi tutti i tessuti, soprattutto la pelle, i tessuti sottocutanei, le ossa (osteomielite), le articolazioni e le meningi (meningite).
Purdie, che dopo essersi ammalato ha fondato una no-profit per aumentare la consapevolezza sulle infezioni fungine, ha confermato che si tratta di un'eventualità rara: "In circa il 3% delle persone infette, il fungo va da qualche altra parte nel corpo, oltre i polmoni, alla pelle, alle ossa e alle articolazioni e ad altri organi, o luoghi strani come il bulbo oculare, il dente e il mignolo. La metà delle volte colpisce il cervello, com'è successo a me", ha aggiunto. "Nel mio caso specifico, il fungo si è preso metà del mio cervello – ha aggiunto – e per sopravvivere dovrò fare per il resto della vita delle iniezioni intracraniche con un farmaco tossico che mi sta lentamente avvelenando".
Perché i funghi possono essere una minaccia
Per decenni icasi di coccidioidomicosi sono stati diagnosticati per lo più nei contadini o nelle persone che lavoravano abitualmente all'aperto in aree molto limitate degli Stati Uniti. Oggi, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il fungo è stato rilevato in più di 20 stati.
“Può succedere a chiunque. Posto sbagliato, ora sbagliata, e può capita che respirino spore trasportate dal vento", ha spiegato a proposito del rischio a cui sono potenzialmente esposte le persone che vivono nel centro della California il dottor Thompson della clinica UC Davis di Sacramento, dove Irvin è stato trattato con un farmaco sperimentale. Oggi, le sue condizioni sono migliorate, ma il danno ai polmoni è rimasto. "Avrei voluto ascoltare il mio corpo fin da subito, forse avrei potuto bloccare il fungo prima che si propagasse nei polmoni".
Ovviamente, sono diverse le tipologie di spore fungine che possono rappresentare una minaccia per la nostra salute. L'OMS ha elencato quali sono quelle per cui per cui è prioritario sviluppare nuovi farmaci. Sebbene infatti rispetto alle infezioni batteriche quelle da funghi siano molto meno frequenti, è altrettanto vero che se per i batteri esistono centinaia di antibiotici – pur considerando il tema dell'antibiotico-resistenza – per le infezioni da funghi sono disponibili molti meno farmaci.