video suggerito
video suggerito

Il bramito dei daini riecheggia nella Selva di Circe, le splendide foto. “Come in un libro delle fiabe”

Tra i luoghi più suggestivi dove vedere e ascoltare il bramito dei daini vi è la Selva di Circe, una magnifica foresta nel Parco Nazionale del Circeo. Qui il fotografo naturalista Giacomo Salomone ha colto alcune magnifiche immagini degli animali, immersi in un’ambientazione che gli ha ricordato “un libro delle fiabe”.
A cura di Andrea Centini
13 CONDIVISIONI
Un daino che bramisce. Credit: Giacomo Salomone
Un daino che bramisce. Credit: Giacomo Salomone

Nel cuore del Parco Nazionale del Circeo, in provincia di Latina, si erge la bellissima Selva di Circe, la più grande foresta di pianura d'Italia. Questa suggestiva area verde si estende per circa 3.000 ettari, abbracciando vari comuni fra cui quello di Sabaudia. Oggi la Selva di Circe rappresenta soltanto una porzione della foresta originaria, la Selva di Terracina, ridotta sensibilmente a seguito delle opere di bonifica condotte quasi un secolo fa.

Daino. Credit: Giacomo Salomone
Daino. Credit: Giacomo Salomone

Nonostante la netta riduzione, la foresta – che alcuni chiamano "bosco di Sabaudia" – è rimasta comunque un paradiso della biodiversità, incorniciato tra gli splendidi laghi salmastri affacciati sul Tirreno e l'ombra del Monte Circeo. Tra le numerose specie animali che popolano la Selva di Circe vi sono anche i daini (Dama dama), introdotti attorno agli anni '50 del secolo scorso nel contesto di programmi di allevamento, anche a scopo venatorio.

Daino. Credit: Giacomo Salomone
Daino. Credit: Giacomo Salomone

Ricordiamo che tecnicamente il daino non è una specie autoctona, ma alloctona naturalizzata, tenendo presente che ormai è diffusa in larghissima parte del territorio nazionale. Si estinse in Europa durante l'ultima era glaciale, ma come indicato fu reintrodotto in Italia – e altrove, soprattutto dall'Asia Minore – come specie ornamentale o per la caccia, un po' come si fece con i cinghiali.

Proprio alla Selva di Circe la popolazione di daini è cresciuta a tal punto da rappresentare una minaccia significativa per la foresta; senza il controllo di predatori naturali, infatti, gli erbivori possono diffondersi a tal punto da poter compromettere i naturali equilibri ecosistemici, divorando ad esempio tutti i germogli e le piantine, impedendo la crescita di nuovi alberi e quindi la naturale rigenerazione della foresta. Proprio per questo, negli scorsi anni, l'ente parco ha autorizzato l'uccisione di una parte di questi animali, per alcuni dei quali è stato anche consentito il trasferimento in aree faunistiche, fattorie didattiche e simili (dopo aver determinato la salute della popolazione con appositi prelievi).

Il confronto tra due maschi. Credit: Giacomo Salomone
Il confronto tra due maschi. Credit: Giacomo Salomone

Al di là delle questioni legali ed ecosistemiche, i daini sono indubbiamente tra gli animali più belli e maestosi che si possono incontrare nella Selva di Circe. Ma pur essendo abbondanti – si parlava di quasi 1.800 esemplari nel 2020 – avvistarli non è così semplice, a causa del fatto che possono tenersi distanti dai sentieri battuti e per scarsa illuminazione, dovuta alla fitta vegetazione. Sono inoltre animali molto schivi che tendono a scappare ai primi segnali di allarme.

Uno dei periodi migliori dell'anno per avvistarli è proprio questo, perché oltre a vederli è possibile ascoltarli e determinarne la posizione. Siamo infatti nel pieno della stagione del bramito, che per i daini inizia poco dopo quella dei cervi, con la quale si sovrappone in parte. I cervi, infatti, tendenzialmente bramiscono tra la metà di settembre e quella di ottobre, mentre i daini lo fanno tra fine settembre e inizio novembre.

Daino. Credit: Giacomo Salomone
Daino. Credit: Giacomo Salomone

Ma cos'è esattamente il bramito? In parole semplici, i maschi di questi ungulati iniziano a emettere potenti richiami – una via di mezzo tra un ruggito e un muggito – che riecheggiano tra gli alberi di boschi e foreste, allo scopo di fare colpo sulle femmine e intimidire i rivali. Servono infatti come biglietto da visita, che riportano il seguente messaggio: “Sentite quanto sono forte e in salute”. In alcuni casi, quando le vocalizzazioni non sono sufficienti a far desistere gli altri contendenti, si passa alle maniere forti: le famose “cornate”. È doveroso sottolineare che, come accade per i cervi, i daini non hanno le corna, ma i palchi, strutture ossee che cadono e ricrescono stagione dopo stagione. Quelle dei daini sono inconfondibili, grazie alla caratteristica forma a pala, come mostra l'immagine sottostante (nei primi anni di vita è comunque tubulare).

Daino. Credit: Giacomo Salomone
Daino. Credit: Giacomo Salomone

Tra i fortunati che hanno potuto assistere allo spettacolo del bramito nel cuore della Selva di Circe vi è il fotografo naturalista Giacomo Salomone, del quale potete vedere gli splendidi scatti all'interno dell'articolo. “Come lo scorso anno, non appena è terminato il bramito dei cervi mi sono recato al bosco di Sabaudia per fare qualche scatto ai daini, nel periodo del loro bramito”, ha affermato il fotografo a Fanpage.it, aggiungendo che a rendere particolarmente suggestiva l'ambientazione della Selva di Circe vi è proprio il gioco di luci e ombre generato dai raggi solari, che filtrano con difficoltà attraverso le chiome degli alberi. Questa illuminazione in “chiaroscuro”, come ben sanno i fotografi, rende gli scatti particolarmente complessi, col concreto rischio di ottenere alcune zone sottoesposte (buie) e altre sovraesposte, ovvero bruciate, troppo luminose.

Daini a confronto. Credit: Giacomo Salomone
Daini a confronto. Credit: Giacomo Salomone

Ma Giacomo, anche grazie al sapiente uso della post produzione, è riuscito a cogliere al meglio un momento così intimo e importante nella vita di questi animali, chiaramente a distanza di sicurezza, con un potente teleobiettivo e senza arrecare alcun disturbo alla fauna selvatica. “L'ambientazione tra luci e ombre, assieme a questi bellissimi animali, rende l'esperienza quasi irreale, come se ci si trovasse immersi in un libro delle fiabe”, ci ha spiegato il fotografo, non celando l'emozione per aver visto i daini mentre bramiscono e combattono per il proprio harem.

Daini a confronto. Credit: Giacomo Salomone
Daini a confronto. Credit: Giacomo Salomone

Tra gli scatti più suggestivi del fotografo naturalista vi sono proprio quelli in cui si vedono due maschi adulti sfidarsi in un serrato testa contro testa. In genere questi scontri non hanno esiti molto cruenti, tuttavia in alcuni casi gli esemplari possono ferirsi seriamente, trasformandosi in un facile pasto per i predatori. È noto che nella Selva di Circe è presente un branco di lupi, che probabilmente starà profittando di queste situazioni.

13 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views