I vaccini anti Covid hanno salvato la vita a 2,5 milioni di persone, secondo uno studio italiano

Tra il 2020 e il 2024 i vaccini anti Covid hanno salvato 2,5 milioni di vite umane. È quanto emerso da un nuovo, approfondito studio italiano pubblicato sull'autorevole rivista scientifica JAMA Health Forum, che ha analizzato statisticamente l'impatto dei preparati contro il coronavirus SARS-CoV-2 a livello globale. Complessivamente, il dato risulta sensibilmente inferiore rispetto a quello di altre indagini; basti sapere che, secondo lo studio “Global impact of the first year of COVID-19 vaccination: a mathematical modelling study” pubblicato nel 2022 su The Lancet Infectious Diseases e finanziato dall'associazione di Bill Gates, è stato determinato che nel biennio 2020 – 2021 i vaccini anti Covid avrebbero salvato ben 19,8 milioni di vite.
La nuova ricerca, come specificato dagli autori, presenta stime “sostanzialmente più conservative” rispetto ai calcoli di precedenti analisi, che si sono concentrate soprattutto nel primo anno di vaccinazione, come quella sopraindicata. Ciò nonostante si evidenzia comunque un enorme beneficio in termini sia di vite salvate – 1 ogni 5.400 dosi di vaccino somministrate – che di anni di vita risparmiati, ben 14,8 milioni, ovvero 1 anno ogni 900 dosi. A condurre lo studio è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati italiani del Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che hanno collaborato con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino e Sanità Pubblica della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e i dipartimenti di Medicina, Epidemiologia e il Meta-Research Innovation Center di Stanford (METRICS) della prestigiosa Università di Stanford (California, Stati Uniti).
I ricercatori, coordinati dalla professoressa Stefania Boccia, docente di Igiene Generale e Applicata presso l'ateneo romano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a confronto diverse serie di dati globali in relazione alla pandemia, il cui scoppio è stato ufficialmente annunciato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l'11 marzo del 2020. Nello specifico, sono stati tenuti in considerazione i tassi di vaccinazione; i tassi di mortalità per infezione; l'efficacia dei vaccini anti Covid; e la percentuale delle persone infettate (probabilmente) prima e dopo la vaccinazione. A differenza di altre indagini affini, è stato tenuto pienamente conto del periodo Omicron, la variante ancora oggi dominante – grazie a una lunghissima serie di sottovarianti ricombinanti ed elusive – identificata per la prima volta a novembre del 2021 in Sudafrica. La popolazione è stata suddivisa in specifiche fasce di età, ovvero (0 – 19 anni), (20 – 29 anni), (30 – 39 anni) e così via, fino a 70 anni e più, inoltre p stato tenuto in considerazione anche il fatto di essere residenti presso case di cura e riposo, luoghi particolarmente colpiti dall'infezione.
Incrociando tutti i dati è emerso che, nel periodo 2020 – 2024, i vaccini anti Covid hanno evitato tra 1,4 e 4 milioni di decessi (media 2,5 milioni), risparmiando tra i 7 e i 24 milioni di anni di vita (media 15 milioni). Un dato particolarmente significativo di questa indagine risiede nel fatto che la stragrande maggioranza delle persone che ha beneficiato della vaccinazione è anziana; il 90 percento delle vite salvate risulta infatti concentrato tra gli over 60. Quasi il 60 percento delle vite risparmiate è inoltre concentrato proprio nel periodo Omicron (dalla fine del 2021 in avanti), mentre nell'82 percento dei casi sono state salvate persone vaccinate prima dell'esposizione al coronavirus SARS-CoV-2. Ciò evidenzia l'efficacia delle misure draconiane come lockdown e altre misure che ci hanno privato della libertà personale, per quanto terribili da sopportare e con conseguenze talvolta drammatiche.
Anche la maggior parte degli anni di vita risparmiati (il 76 percento) riguarda persone con 60 anni di vita o più. Basso è stato invece il contributo complessivo delle persone ospitate nelle RSA in termini di vite salvate (appena il 2 percento), così come quello di giovani e giovanissimi. Tra i bambini e gli adolescenti i vaccini hanno salvato lo 0,01 percento di vite, mentre nella fascia di età compresa tra i 20 e i 29 anni ne hanno salvato lo 0,07 percento.
Questi dati confermano un'evidenza emersa sin dall'inizio della pandemia, ovvero che gli anziani rappresentano la categoria più a rischio innanzi alla COVID-19, la malattia provocata dal patogeno pandemico. Nonostante un numero di vite salvate inferiore rispetto ad altre stime, i risultati sono comunque estremamente positivi e confermano l'efficacia dei vaccini nel proteggere le persone dalla patologia grave e dalla morte. “Queste stime sono sostanzialmente più conservative rispetto ai calcoli precedenti che si concentravano principalmente sul primo anno di vaccinazione, ma dimostrano chiaramente un importante beneficio complessivo derivante dalla vaccinazione contro il COVID-19 nel periodo 2020-2024. La maggior parte dei benefici, in termini di vite umane e anni di vita salvati, è stata garantita a una parte della popolazione globale tipicamente più fragile, gli anziani”, ha chiosato la professoressa Boccia in un comunicato stampa.
Ricordiamo che, alla data odierna, sono stati somministrati oltre 13 miliardi di vaccini anti Covid, mentre alla fine del 2023 quasi il 70 percento della popolazione mondiale aveva ricevuto un ciclo completo di vaccinazione base, ovvero la prima e la seconda dose, senza i booster aggiornati usciti successivamente contro le nuove ed elusive varianti.
Nonostante i preziosi benefici offerti da questi preparati, la disinformazione e il progressivo radicamento del pensiero antiscientifico, soprattutto negli anni che hanno seguito il periodo più critico della pandemia, gettano un'ombra sull'aderenza alla vaccinazione in caso di nuova pandemia. Un recente studio del Telethon Kids Institute di Perth ha determinato che le campagne vaccinali negli ultimi 50 anni hanno salvato ben 154 milioni di vite, in particolar modo bambini con meno di 5 anni. La vita di molti di essi ora è in pericolo per ritardi nell'immunizzazione, esitazione vaccinale e disinformazione. I dettagli della nuova ricerca “Global Estimates of Lives and Life-Years Saved by COVID-19 Vaccination During 2020-2024” sono stati pubblicati su JAMA Health Forum.