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Covid 19

I sintomi di Omicron durano meno di un raffreddore nei vaccinati con tre dosi

I sintomi della variante Omicron sono generalmente più lievi della Delta e durano in media solo 4,4 giorni in chi ha tre dosi di vaccino, meno di un raffreddore.
A cura di Andrea Centini
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I sintomi della variante Omicron (B.1.1.529) del coronavirus SARS-CoV-2 sono in genere più lievi di quelli provocati dalla variante Delta, interessando principalmente le alte vie respiratorie come la gola, inoltre nelle persone che hanno ricevuto la terza dose (il booster o richiamo) la loro durata è circa la metà di quella di un comune raffreddore. Tali sintomi, come mal di gola, rinorrea (naso che cola) e naso chiuso, secondo un nuovo studio hanno infatti una durata media di 4,4 giorni, contro i 7 – 10 giorni di un tipico raffreddore. Con sole due dosi di un qualsiasi vaccino anti Covid, d'altro canto, la loro durata media si attesta a 8,3 giorni. In parole semplici, la terza dose dimezza la durata della fase sintomatica di un'infezione da Omicron.

A condurre la nuova indagine è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del King's College di Londra, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Centro di ricerca biomedica dell'Università di Nottingham, della società ZOE, della Scuola di Medicina “Pritzker” dell'Università di Chicago e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dalla dottoressa Cristina Menni, ricercatrice presso il Dipartimento di Ricerca sui Gemelli ed Epidemiologia Genetica dell'ateneo londinese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati segnalati nell'App ZOE COVID dai pazienti contagiati. Sono stati coinvolti nello studio oltre 60mila partecipanti con un'età compresa tra 16 e 99 anni e con un indice di massa corporea compreso tra 15 e 55 kg/m 2; avevano tutti ricevuto almeno due dosi di un qualunque vaccino Covid e presentavano un'infezione sintomatica.

Per evidenziare le differenze tra varianti Delta e Omicron la dottoressa Menni e i colleghi hanno abbinato i partecipanti per sesso, età ed altre caratteristiche risultati positivi in due periodi differenti: dal 1 giugno al 27 novembre 2021, intervallo durante il quale la Delta era prevalente (+ del 70 percento dei contagi) e dal 20 dicembre 2021 al 17 gennaio 2022, quando a essere prevalente era la Omicron. Incrociando i dati auto-riferiti sui sintomi è emerso che la perdita dell'olfatto (anosmia) era decisamente meno frequente nei pazienti Omicron, con una prevalenza del 16,7 percento, contro quella del 52,7 percento rilevata durante l'ondata di Delta. Il mal di gola era invece più comune durante l'ondata di Omicron, con una prevalenza del 70,5 percento (contro il 60,8 percento nel periodo Delta). Anche il tasso di ricoveri in ospedale è risultato inferiore durante l'ultima ondata, ovvero 1,9 percento contro 2,6 percento (circa il 25 percento in meno di probabilità). Sintomi debilitanti come nebbia cerebrale, bruciore agli occhi, vertigini, febbre e mal di testa erano tutti sensibilmente meno diffusi tra i pazienti colpiti da Omicron, che invece avevano più spesso voce rauca.

“Osserviamo una diversa presentazione clinica dei sintomi nei pazienti infettati da Omicron rispetto a Delta. Poiché ci stiamo allontanando ancora di più dal paziente medio che ha i sintomi "core" indicati dal governo del Regno Unito, ad esempio febbre, tosse persistente, perdita dell'olfatto, i nostri risultati indicano una diversa selezione di sintomi che possono indicare un'infezione. Per proteggere gli altri, è comunque importante isolarsi da soli per cinque giorni non appena si notano sintomi”, ha dichiarato la dottoressa Menni in un comunicato stampa. Recentemente proprio il Regno Unito ha aggiornato la lista ufficiale dei sintomi Covid.

Per quanto concerne la durata dei sintomi, dallo studio è emerso che i pazienti vaccinati con due dosi e infettati da Omicron li sperimentano in media per due giorni in meno rispetto a quelli contagiati da Delta (6,87 giorni contro 8,89 giorni). Per chi ha il booster, invece, la durata media della fase sintomatica scende a 4,4 giorni, la metà di un raffreddore, appunto. “Sebbene con Omicron vi sia ancora un'ampia gamma di durata e gravità dei sintomi, per gli individui vaccinati troviamo in media una durata dei sintomi più breve. Ciò suggerisce che anche il tempo di incubazione e il periodo di infettività per Omicron potrebbero essere più brevi”, ha chiosato la professoressa Ana Valdes del King's College di Londra. I dettagli della ricerca “Symptom prevalence, duration, and risk of hospital admission in individuals infected with SARS-CoV-2 during periods of omicron and delta variant dominance: a prospective observational study from the ZOE COVID Study” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica The Lancet.

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