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I gatti feriti negli incendi rischiano coaguli mortali: la scoperta salverà la vita a tanti felini

Esaminando i gatti feriti in un incendio i veterinari hanno scoperto che hanno un rischio maggiore di trombi mortali. Lo studio aiuterà a salvare molti felini.
A cura di Andrea Centini
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Un gatto ferito in un incendio. Credit: UC Davis
Un gatto ferito in un incendio. Credit: UC Davis

I gatti che restano feriti durante gli incendi hanno un rischio superiore di sviluppare gravi coaguli di sangue, in grado di provocare anche la morte improvvisa. Questa importante scoperta aiuterà i medici veterinari a intervenire con terapie ad hoc sui pazienti felini, per prevenire l'insorgenza dei trombi mortali e dunque salvare molte più vite. Ma i benefici non saranno limitati ai soli gatti. I risultati del nuovo studio potrebbero aiutare anche le vittime umane degli incendi; è infatti nota un'associazione tra esposizione ai roghi e aumento di ricoveri in ospedale per ictus e infarto.

A determinare che i gatti feriti dagli incendi e intossicati dal fumo hanno un rischio superiore di coaguli mortali è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Medicina Veterinaria dell'Università della California di Davis, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Epidemiologia e del Dipartimento di Scienze Cliniche dell'Università Statale della Carolina del Nord. Gli scienziati, coordinati dai dottori Avalene W. K. Tan e Ronald H. L. Li, veterinari presso il William R. Pritchard Veterinary Medical Teaching Hospital dell'ateneo californiano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio su 29 gatti feriti durante un grave incendio verificatosi Paradise nel 2018, in California. Hanno messo a confronto i loro esami – grado di attivazione piastrinica, risposta piastrinica agli agonisti fisiologici, livelli di microvescicole derivate dalle piastrine (PDMV) e altro ancora – con quelli di 21 gatti sani colpiti da cardiomiopatia ipertrofica subclinica o HCM (la più comune malattia cardiaca nei gatti) e 11 gatti sani. Hanno anche esaminato “l'associazione tra eventi trombotici, gravità delle ustioni, alterazioni del miocardio e il grado di attivazione piastrinica nei gatti esposti agli incendi”, si legge nell'abstract dello studio. Lo spunto per questa ricerca è arrivato da un precedente studio nel quale era stato dimostrato che i gatti vittime di incendi avevano un elevato rischio di problemi cardiaci.

Incrociando tutti i dati il professor Tan e i colleghi hanno scoperto che i gatti rimasti feriti e intossicati negli incendi avevano un incremento significativo delle piastrine, le cellule presenti nel sangue che aiutano a bloccare le emorragie in caso di ferite. Le piastrine in questo caso risultavano iperattive e catalizzavano il rischio di generare pericolosi coaguli di sangue. I ricercatori hanno messo a confronto i gatti con lesioni da incendio con quelli affetti da cardiomiopatia ipertrofica subclinica – che porta a un ispessimento del muscolo cardiaco – proprio perché questi ultimi un rischio superiore di sviluppare gravi coaguli di sangue (sono definiti ipercoaugulabili). I ricercatori hanno anche scoperto che i gatti con lesioni da incendio rilasciavano una concentrazione superiore di microvescicole, “microscopiche strutture membranose simili a bolle piene di proteine, che sono associate a malattie cardiovascolari e un elevato rischio di coagulazione”, hanno spiegato gli autori dello studio in un comunicato stampa. Riassumendo, i gatti con lesioni termiche e intossicati dal fumo a causa di un incendio presentano una maggiore attivazione piastrinica e dispersione di microvescicole, che a loro volta aumentano il rischio di trombi mortali. Durante le analisi è stato identificato anche un nuovo recettore sulle piastrine dei gatti – chiamato Toll-Like-Receptor-4 – che potrebbe essere coinvolto nella coagulazione, diventando un potenziale bersaglio per future terapie.

“Prima di questi due articoli, non ci rendevamo conto che i gatti colpiti dagli incendi urbani erano inclini a formare coaguli, che possono portare a morte improvvisa”, ha dichiarato il professor Li, veterinario esperto di emergenza e terapia intensiva. “Questo studio cambierà lo standard di cura per i gatti salvati da questi incendi e, si spera, salverà più vite”, ha aggiunto lo scienziato. “Abbiamo scoperto che i gatti esposti al fumo e alle ferite degli incendi sono ancora più inclini a formare coaguli, mostrando un'associazione diretta tra lesioni da incendi, risposta piastrinica e formazione di coaguli”, gli ha fatto eco il professor Tan. I ricercatori sono convinti che i risultati di questa ricerca non solo porteranno a nuove terapie salvavita per i felini, ma potrebbero anche migliorare le conoscenze sulle conseguenze degli incendi negli esseri umani. I dettagli della ricerca “Platelet Priming and Activation in Naturally Occurring Thermal Burn Injuries and Wildfire Smoke Exposure Is Associated With Intracardiac Thrombosis and Spontaneous Echocardiographic Contrast in Feline Survivors” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Frontiers – Veterinary Science.

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