Gli Stati Uniti sono sempre più vicini a modificare le regole sui vaccini nei bambini: cosa può cambiare

Negli Stati Uniti la sfiducia verso i vaccini ha già creato effetti piuttosto allarmanti: nell'ultimo anno i casi di morbillo hanno raggiunto picchi che non si vedevano dal 1992: i dati ufficiali parlano di oltre 1.200 casi segnalati dall'inizio del 2025 e almeno tre decessi. I focolai più importanti hanno interessato il Texas e il New Mexico, dove il calo delle vaccinazioni negli ultimi anni è stato tra i più significativi negli Stati Uniti.
Eppure, l'indirizzo seguito dal dal Segretario della Salute Robert F. Kennedy Jr., che in passato non ha nascosto le sue posizioni n0-vax, continua a produrre risultati che per molti rischiano di peggiorare le cose. Per ultimo, il voto di ieri da parte dell'Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP), il comitato vaccinale statunitense, per non raccomandare più ai bambini sotto i quattro anni il vaccino MPRV, ovvero il vaccino unico che protegge contro morbillo, parotite, rosolia e varicella.
Il voto sulle raccomandazioni vaccinali
Il voto di ieri è stato il primo atto ufficiale del neonato comitato vaccinale, profondamente rinnovato da Kennedy solo qualche giorno fa con la nomina di cinque nuovi componenti dei 12 totali, proprio in vista dell'importante riunione di ieri. Secondo quanto riporta CBS News alcuni degli esperti indicati da Kennedy avrebbero anche loro espresso dubbi sull'efficacia dei vaccini.
È un voto importante perché l'ACIP è il comitato che guida i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, ovvero l'ente governative statunitense che prende le decisioni in materia di salute pubblica. Ora, è vero che il voto del comitato non è vincolante, perché l'ultima parola spetta al direttore del CDC, che ha l'autorità di approvare le linee guida ufficiali, ma si tratta in ogni caso di un passaggio importante, perché storicamente i direttori accettano le raccomandazioni votate dai comitati.
Cosa è stato votato
Finora negli Stati Uniti, le raccomandazioni ufficiali prevedevano la somministrazione nei bambini sotto i quattro anni del vaccino MPRV – in inglese MMRV – ovvero un unico vaccino, somministrato in più dosi, che protegge contemporaneamente da morbillo, parotite, rosolia e varicella. Ma era consentita anche la somministrazione separata dei diversi vaccini.
Ora, invece, il comitato, con 8 voti a favore della modifica, tre contrari e uno astenuto, ha raccomandato che nei bambini sotto i quattro anni, questo vaccino non venga più somministrato. Questo non significa che i bambini non dovrebbero più essere vaccinati, ma che al posto del vaccino unico viene raccomandata la somministrazione di due vaccini separati: uno contro il morbillo, parotite, rosolia (MPR o MRR) e l'altro contro la varicella. Il voto sulla somministrazione del vaccino contro l'epatite B ai neonati il giorno della nascita, sembra previsto nel panel di ieri, è stato invece posticipato al giorno successivo.
La discussione sulle raccomandazioni vaccinali nei bambini sono state incentrate sul rischio di convulsioni febbrili raramente associate alla prima dose del vaccino unico MPRV. Ma, come hanno ribadito molti esperti in queste ore e come hanno verificato gli studi in materia, si tratta di un rischio molto raro. L'Istituto Superiore di Sanità (ISS) indica un rischio di otto casi su 10.000 somministrazioni.
Le critiche alla decisione
Oltre ad essere criticata da diverse case farmaceutiche, la decisione del voto è stata messa in dubbio anche da diversi esperti, soprattutto per gli effetti che può avere sulla copertura vaccinale negli Stati Uniti, già fortemente indebolita dalla sfiducia degli ultimi anni: "È un'esperienza molto spaventosa, ma credo che le persone siano molto tranquille nell'affermare che una crisi febbrile non è associata ad alcun tipo di riduzione delle prestazioni, dello sviluppo neurocognitivo o di problemi scolastici", ha ribadito Cody Meissner, membro del comitato, durante la riunione, aggiungendo che d'altra parte che "lo svantaggio di somministrare due dosi o, come suggerito, di separarle è che sappiamo che l'aderenza alla terapia diminuisce. E il vantaggio dei vaccini combinati è che bambini e adulti hanno maggiori probabilità di completare la vaccinazione".
Il voto dell'ACIP ha generato molte perplessità e dubbi anche perché arriva in un momento in cui il sistema di prevenzione basato sulla copertura vaccinale è minacciato su più fronti negli Stati Uniti. Basti pensare che solo qualche settimana fa hanno fatto grande scalpore la notizia secondo cui il governo in Florida sarebbe intenzionato a eliminare l'obbligo vaccinale per iscriversi a scuola.