video suggerito
video suggerito

Farmaci per perdere tanto peso e gravidanze indesiderate: esperto spiega la possibile correlazione

L’agenzia che regolamenta i farmaci del Regno Unito ha ricevuto circa 40 segnalazioni di gravidanze indesiderate in donne che assumevano semaglutide e tirzepatide, i nuovi medicinali che fanno perdere tanto peso. La possibile correlazione spiegata da uno scienziato.
A cura di Andrea Centini
0 CONDIVISIONI
Immagine

La Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency (MHRA), l'agenzia che si occupa di regolamentare i farmaci nel Regno Unito, ha pubblicato nuove linee guida per le donne fertili e in gravidanza che assumono gli efficaci e innovativi medicinali per perdere peso come semaglutide e tirzepatide, in grado di eliminare decine di chilogrammi e non farli riprendere. Essi, infatti, sarebbero associati a un aumentato rischio di gravidanze indesiderate, a causa di potenziali effetti in grado di ridurre l'efficacia degli anticoncezionali ormonali orali. Non a caso l'MHRA suggerisce alle donne in età fertile che li assumono – e che non vogliono restare incinte – di utilizzare metodi contraccettivi di barriera fisica, compre preservativo, spirale e simili.

Cosa sono la semaglutide e la tirzepatide e come funzionano

I farmaci coinvolti sono gli agonisti del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1), di cui fanno parte la semaglutide – venduta con i nomi commerciali di Wegovy, Ozempic e Rybelsus – e la tirzepatide (Mounjaro), dei quali si parla moltissimo da diversi mesi. Ricordiamo che la tirzepatide ha anche un secondo meccanismo di azione; è infatti in grado di legarsi al GIP (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) comportandosi dunque come un doppio agonista ormonale che amplifica gli effetti. Non a caso diversi studi hanno dimostrato che la tirzepatide fa perdere più peso della semaglutide, potenziando l'efficacia contro i chili di troppo. Questi farmaci, in principio ideati per il controllo glicemico e combattere il diabete di tipo 2, agiscono bloccando l'appetito e inducendo un prolungato senso di sazietà, oltre che rallentando il transito del cibo nell'apparato digerente. Ciò avviene perché simulano l'azione degli ormoni incretinici che vengono rilasciati dopo aver mangiato, ma con una durata ben superiore. Proprio questi meccanismi d'azione sarebbero dietro alla possibile emersione di casi di gravidanze indesiderate, i cosiddetti “Ozempic Babies” di cui si è parlato in un articolo pubblicato sull'autorevole The British Medical Journal.

Come semaglutide e tirzepatide potrebbero favorire gravidanze indesiderate

A spiegare in un articolo pubblicato su The Conversation la potenziale correlazione tra gravidanze indesiderate e utilizzo dei nuovi farmaci per perdere tanto peso è il professor Simon Cork, Docente di Fisiologia presso l'Università Anglia Ruskin. Lo studioso ha spiegato che la MHRA ha ricevuto una quarantina di segnalazioni di gravidanze non volute da parte di donne che seguivano una terapia per perdere peso, proprio per questo ha pubblicato le nuove linee guida. Cork ha evidenziato che sebbene la letteratura scientifica sulle interazioni tra questi farmaci e i contraccettivi orali non sia sufficiente, ci sono alcune considerazioni che si possono fare e che possono spiegare le ragioni di queste nascite indesiderate.

“Uno studio del 2024 – evidenzia il professor Cork – ha dimostrato che la tirzepatide ha ridotto del 20% la quantità di etinilestradiolo (una forma sintetica di estrogeno, componente della pillola anticoncezionale orale combinata) nel flusso sanguigno. Ha anche aumentato di due-quattro ore il tempo necessario all'etinilestradiolo per essere completamente assorbito nel flusso sanguigno”. “Questa ridotta capacità di assorbimento – prosegue l'esperto – compromette la capacità del farmaco di sopprimere l'attività dell'apparato riproduttivo femminile, compromettendone l'efficacia contraccettiva”, ha chiosato il docente. In parole semplici, rallentando l'assorbimento dei principi attivi delle pillole contraccettive ormonali, i farmaci per perdere peso potrebbero ridurne l'efficacia. A maggior ragione se si tiene conto che, come sottolineato dall'esperto, l'assorbimento dell'etinilestradiolo avviene essenzialmente nell'intestino tenue. Poiché i farmaci rallentano sensibilmente lo svuotamento dello stomaco e quindi il transito del cibo ingerito nell'intestino, ciò può avere effetti molto significativi sull'efficacia di questo estrogeno sintetico.

Il ricercatore spiega anche che nausea, vomito e diarrea sono tra gli effetti collaterali più comuni dei farmaci GLP-1, pertanto anche questi fattori possono influenzare l'assorbimento dei contraccettivi (potrebbero essere eliminati dall'organismo prima di diventare efficaci). Non va inoltre dimenticato che l'obesità è associata a una ridotta fertilità; l'uso di questi farmaci, di fatto, contestualmente alla perdita di peso potrebbero migliorare la fertilità e di conseguenza anche il concepimento. “Se stai usando Mounjaro (tirzepatide) e assumi un contraccettivo orale (la pillola), dovresti aggiungere un metodo contraccettivo di barriera non orale (ad esempio il preservativo) per quattro settimane dopo l'inizio dell'assunzione di medicinali a base di GLP-1 e per quattro settimane dopo qualsiasi aumento della dose”, evidenzia la MHRA, proprio perché i medicinali a base di GLP-1 “possono ridurre l'efficacia dei contraccettivi orali nelle persone in sovrappeso o obese”.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views