Ecco il vero volto e l’altezza di Beethoven: ricostruiti con tecniche di medicina forense

Il ricercatore brasiliano Cicero Moraes, grazie ad avanzate tecniche di approssimazione facciale forense, ha ricostruito il vero volto del celeberrimo musicista, compositore e direttore d'orchestra tedesco Ludwig van Beethoven, uno dei grandissimi della musica classica contemplato nel Gotha dei geni. Il suo volto, arricchito da elementi artistici e speculativi basati su informazioni e dipinti storici, rispecchia alcune ricostruzioni già eseguite in passato e riflette gli elementi emersi dalla maschera mortuaria eseguita nel 1827. Il nuovo lavoro, tuttavia, si basa sulla rigorosa interpolazione di differenti fonti di dati: dalla deformazione anatomica alle proiezioni strutturali del cranio e dei tessuti molli, passando per il tracciato del profilo. Il tutto è stato elaborato anche con l'aiuto dell'IA.
Il punto di partenza per la ricostruzione di Moraes, un grafico 3D esperto di medicina forense, sono state le fotografie del cranio di Beethoven scattate da Johann Batta Rottmayer nel 1863, a seguito della riesumazione dei resti – assieme a quelli del celebre collega Franz Schubert – dal cimitero di Währing nella città di Vienna (Austria), dove il musicista morì nel 1827. Questa struttura all'epoca era infatti considerata decadente e non all'altezza per ospitare i resti di due grandi musicisti come Beethoven e Schubert, che furono trasferiti nel Cimitero Centrale di Vienna (Zentralfriedhof) nel cosiddetto “quartiere dei musicisti”. È doveroso sottolineare che il cranio non era intatto a causa della grossolana autopsia eseguita nell'anno della morte, che all'epoca prevedeva anche la rimozione di frammenti ossei. Non a caso, come osservato da Moraes nel suo articolo, l'analisi del cranio di Beethoven “ha rivelato una notevole asimmetria nella volta cranica”, con il lato sinistro sensibilmente più grande del destro.

Per eseguire la sua approssimazione facciale il ricercatore ha utilizzato diversi approcci. Ricordiamo che Moraes è un vero esperto di questa tecnica, avendo ricostruito i volti di oltre cento personaggi storici. Tra i suoi ultimi lavori ricordiamo il volto di Babbo Natale e quello dell'australopiteco Lucy, così come quello di Phineas Gage, un uomo che miracolosamente sopravvisse dopo essere stato trafitto alla testa da un grande palo. Prima di lavorare sul volto di Beethoven il ricercatore ha chiesto il permesso di usare le fotografie – due frontali e una laterale – alla Beethoven-Haus Bonn, dove sono custodite (è il luogo natale del musicista).

La struttura di base è stata modellata sulle misurazioni del cranio riassemblato nel 1888 e attraverso la tecnica della deformazione anatomica, in cui le caratteristiche note del cranio di Beethoven sono state traslate su una scansione di tomografia computerizzata (TC) del cranio di un donatore vivente. In questo modo è possibile regolare i tessuti molli affinché si adattino il più possibile al cranio originale. Il profilo facciale viene elaborato anche sulla base di marcatori dei lineamenti europei e naturalmente in base all'età della persona. Incrociando tutti questi dati sono stati ottenuti dei modelli grezzi in scala di grigio che sono stati arricchiti con capelli, colore della pelle e altri dettagli provenienti da informazioni storiche, fino al risultato finale. L'espressione è stata volutamente tratteggiata come austera e accigliata, come spesso è stato raffigurato Beethoven nei dipinti. Una curiosità risiede nella struttura del naso che risulta meno schiacciato che nella maschera mortuaria, probabilmente a causa della pressione esercitata.

Moraes non si è limitato a ricostruire il volto del musicista e compositore, diventato completamente sordo a 45 anni a causa del vino, ma anche la sua altezza sulla base della lunghezza delle ossa misurata dopo l'esumazione. Nel 1863 è stato determinato che Beethoven aveva un femore di 41,28 centimetri, una tibia di 33,02 centimetri e un omero di 30,40 centimetri. Da questi dati Moroaes è giunto alla conclusione che Beethoven fosse alto tra 1,62 e 1,66 metri. Era dunque una persona più bassa della media; già un altro studio aveva stimato un'altezza di 1,65 metri. Il volume del suo cervello era invece di circa 1307 cm³, leggermente superiore alla media. Interessante anche il lavoro sulla stima del quoziente intellettivo (QI), basato su numerosi parametri psicologici, comportamentali e di “successo” del grande musicista tedesco: è stato stimato tra 139 e 143, da vero genio. I dettagli della ricerca “Beethoven from a New Perspective: Forensic Facial Approximation, Anthropometry, High Abilities, and Genius” sono disponibili su ortogononline.it.